Capitolo 16.

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Mi conosci e sai che non sono esattamente un tipo da sviolinate sincere, che se devo mostrarti a parole quanto tengo a te, lo faccio sempre scherzando, perciò da questi auguri aspettati poco. Poco, ma con sincerità. Non ero sicuro che fosse il caso di mettermi a scrivere un papiro, vista la situazione in cui siamo, ma sai cosa? Non me ne frega, oggi faccio un’eccezione, è il tuo compleanno. Cerco di strapparti un sorriso. Come tu fai con me giorno per giorno. Ma tu ci riesci meglio, non si sa come, però tu hai questo superpotere di essere fatto in un modo che mi fa star bene – addirittura troppo bene, ho scoperto di recente. Tu sei un sole luminoso e caldo a cui vorrei non orbitare intorno. Sei assurdamente attento, hai questa capacità di leggermi al volo le cose negli occhi anche quando non parlo, e la cosa a volte mi fa anche arrabbiare. Sono grato che tu sia come sei, malgrado il fatto che tutto quello che sei mi abbia fatto perdere la testa, alla fine. È iniziato tutto quando mi hai preso per mano e fatto tornare a camminare in un momento in cui non ricordavo nemmeno come si faceva a stare in piedi, in equilibrio sulle proprie gambe. Mi hai preso per mano e adesso non puoi capire quanto sia difficile lasciarla andare e provare a fare qualche passo senza tenertela, anche se sempre al tuo fianco, come una volta. È difficile, ma devo farlo lo stesso, perché non ci tengo a perderti. Ho provato a tirare via la mano dalla tua, sono stato anche abbastanza bravo, ma tu mi rendi le cose difficili, quando allunghi la tua e mi sfiori le dita, risvegliando le sensazioni che sto cercando a fatica di mettere a dormire. Stasera ci verrò alla tua festa. Non starò tanto, il tempo di una fetta di torta, di darti il tuo regalo e poi andrò a coricarmi nel letto in cui vorrei stare steso con te, nel letto in cui ci siamo spogliati la prima volta, in cui ci siamo addormentati nudi dopo esserci stretti per cinque minuti, dopo esserci consumati. Però prima verrò alla tua festa e ti guarderò da lontano, mentre impacciatamente tagli la prima fetta di torta; tu sarai bellissimo, ma non sarai mio, e io mi sentirò come se mi avessi chiuso fuori dal paradiso. Perciò l’augurio che ti faccio è che il tuo amico Cesare impari di nuovo a camminare sulle sue gambe, e che il vostro rapporto non vada perso nel nulla per colpa di qualche farfalla nello stomaco. Ti auguro che il vostro rapporto sia di nuovo vivibile per entrambi e che torniate a scherzare come un tempo, senza che lui ti guardi sorridere e abbia voglia di baciarti. Buon compleanno, Nicolino.

Quel messaggio rimase salvato nelle note del telefono di Cesare. Non gli avrebbe mai inviato una cosa del genere, men che meno nel giorno del suo compleanno. Aveva scritto che avrebbe voluto strappargli un sorriso, ma alla fine, se gli avesse mandato un messaggio simile, Nicolas non avrebbe sicuramente sorriso. Quello che gli mandò, poco dopo la mezzanotte, invece, era:

Cesi
Buon compleanno, Paruolino.
Mi manchi un sacco anche tu,
ma presto tornerà tutto come
prima e ti farò disperare come
sempre, non temere. Stasera
allora lo faccio un salto al tuo
compleanno. Passo a portarti
il regalo, e a fare un brindisi.
Questi auguri fanno pena,
meglio non peggiorare le cose.
Semplicemente tanti auguri!

Inviato quel messaggio, chiuse telegram e si voltò nel letto su un fianco ad ascoltare la musica, un braccio piegato sotto la testa per comodità, per non rompersi un’orecchio con la cuffietta.

L’idea di andare al compleanno lo rendeva nervoso. Non perché in generale non avrebbe voluto andarci. Ciò che lo disturbava al punto di fargli sentire lo stomaco che bruciava come se contenesse un tizzone ardente era il pensiero di andare lì e vedere Samuele di fianco a lui, in casa sua, in mezzo ai suoi amici, nella sua quotidianità, da cui fra l’altro Cesare si stava controvoglia allontanando.

Aiello gli stava cantando Arsenico nelle orecchie, quando il telefono vibrò sotto il cuscino. Lo tirò fuori, lo sbloccò con un movimento rapido del pollice. Lesse la risposta di Nic dall’anteprima.

arsenico // cesolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora