Capitolo 9.

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“Inizia a cercare il film in streaming.”

Cesare lo disse a Nelson, mentre aveva le mani infilate nel lavello, intento a lavare con la spugna i bicchieri e pochi piatti che avevano usato quella sera a cena loro due e Tonno, che stava frugando nel mobile qualcosa di dolce da mangiare. Fortunatamente avevano sporcato poche cose, a Cesare solitamente non dispiaceva lavare i piatti, ma quella sera era stanco, e probabilmente non sarebbe riuscito nemmeno a reggere tutto La battaglia di Hacksaw Ridge.

“Bastardo, li tenevi nascosti” Tonno tirò fuori dalla dispensa la sua testa bionda, e con essa anche un pacchetto di Nutella Biscuits.

“No, fermo, quelli sono per Nic” rispose Cesare dʼistinto, ma si pentì subito dopo. Era una cosa strana da dire, dopotutto. Soprattutto perché li aveva davvero nascosti.

Sia Nelson che Tonno lo guardarono accigliati.

“Scusami, ma Nic non se li può comprare da solo?” ovviò Tonno, che aprì comunque il pacchetto di biscotti.

Cesare fece una smorfia. “È per quando viene qua a... guardare Vikings. Dice sempre che non ho cose buone da mangiare...”

“E allora? Anche io mi lamento delle cose tristi e salutari che mi cucini, ma non vedo kebab nascosti nel forno” lo incalzò Nelson, senza nemmeno staccare gli occhi dal telefono, sul quale stava ancora cercando il film.

Cesare chiuse lʼacqua del rubinetto, poi asciugò le mani nello straccio che teneva posato sopra la spalla, prima di appenderlo sulla maniglia del frigorifero.

“Senti, fai poche storie, Mastro Scrocco, che come minimo dovresti fare tu a me una spesa. Vorresti anche lamentarti?” gli disse Cesare, prendendolo per le spalle e spingendolo fuori dalla cucina.

“Se devo dire la mia-” cominciò a parlare Tonno, che li stava seguendo. Non prometteva nulla di buono, quel tono.

“No, nessuno ha chiesto la tua opinione, Tone” cercò di fermarlo Cesare sul nascere, mentre sedeva già per terra al divano, lasciando così il posto comodo agli altri due.

“La dico lo stesso, e sono dalla parte di Nelson” insistette ovviamente lʼaltro.

“Strano, sei sempre dʼaccordo con me, tu” borbottò Cesare sarcastico, portando il braccio attorno al corpo appallottolato di Chewbe di fianco a lui.

Il bolognese dalla folta barba rossa continuò, ignorandolo: “Ultimamente lo tratti proprio da privilegiato, Nicolas”.

Cesare sentì appena le gote pizzicare. “Da privilegiato addirittura, ma che cacchio dici, vecchio?”

“Chiunque abbia un paio di occhi può confermarlo. Passaggi a non finire, gli lasci usare il computer nuovo in studio, addirittura gli presti la camicia che metti sempre – questa poi devo ancora capirla –, adesso gli compri pure i biscotti per quando guardate le serie tv insieme” Tonno lo mise con le spalle al muro con quellʼelenco.

“E va bene, sì, in effetti Nicolas è il mio preferito, visto che non rompe il cazzo come voi due” Cesare la buttò sullo scherzo.

Ma effettivamente erano cose di cui non si era nemmeno reso conto più di tanto.

Forse avrebbero dovuto fare più attenzione.

“Non te lo rompe perché non gli conviene...” Tonno lo disse sottovoce, chinandosi perché lo sentisse solo Cesare.

Cesare, che lo guardò con gli occhi spalancati, di sottecchi.

E venne salvato in calcio dʼangolo da Nelson. “Zitti che comincia il film.”

Forse lui e Nicolas avevano un problema.

*****

E niente, questo è un capitolo super corto, in ritardo e anche poco entusiasmante, ma prometto di farne uscire un altro proprio a breve. Purtroppo ultimamente non ho modo di mettermi a scrivere capitoli molto elaborati, ma ho la fortuna di dover scrivere proprio scene del genere, semplici e che creino solo un poʼ di “spessore”, quindi cercherò di non sentirmi troppo in colpa.
Ci rivediamo presto, giuro. Se riesco, anche domani sera o dopodomani, ma non prometto niente. xx

arsenico // cesolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora