Condividere gli stessi pochi metri quadrati con Nicolas era stato difficile, appena ricominciata la settimana. All’inizio Cesare aveva sentito il fastidio prendergli a pugni lo stomaco non appena Nicolas lo aveva salutato, entrando dalla porta con la sua aria felice, spensierata.
Come se Cesare non si sentisse già abbastanza tradito dal fatto che Nicolas avesse scelto di uscire con un altro. E poi, questo stesso pensiero, lo faceva sentire un cretino. Che diritto aveva di sentirsi tradito, quando i patti con Nic erano chiari dall’inizio: solo sesso.
Cesare lo aveva salutato in modo distaccato, senza spostare gli occhi dallo schermo del computer. Come se prendere le distanze avesse potuto tenere lontano anche quel dolore che sentiva e che non riusciva ad accettare. Solo pensarci e porsi strane domande, gli sembrava quasi una bestemmia.
Con Nicolas aveva solo ripristinato il rapporto di amicizia, senza il “pacchetto premium”. Insomma, era tornato tutto alla normalità.
Tutto, certo.
Nicolas ci aveva riprovato ad aprire le solite conversazioni leggere con Cesare, fra un montaggio e l’altro, ma lui cercava di troncarle di netto dandogli risposte secche, o fingendo di non averlo sentito proprio, con le cuffie sulle orecchie.
Era più forte di lui, parlargli lo scombussolava troppo. Non sarebbe stato in grado di tenersi dentro tutto. Non parlare sarebbe stato meglio che farlo e rovinare le cose.
Malgrado guardasse avanti sullo schermo, il viso di Nicolas che lo fissava e si incupiva rientrava comunque nel suo campo visivo, e Cesare si sentiva uno stronzo a sapere di essere lui la causa di quel muso intristito.
Per fortuna, dopo la terza volta Nicolas smise di tentare.
Ma malgrado ciò, e nonostante gli fosse più o meno stato lontano tutto il giorno, Cesare si era sentito comunque i suoi occhi addosso diverse volte. Fare finta di niente e continuare a parlare con Tonno senza lasciarsi distrarre dal pensiero di quegli occhi confusi era stato difficile.
Nelson a un certo punto si era seduto di fianco a lui sul divano, e gli aveva chiesto sottovoce “Problemi in paradiso?”.
Cesare aveva levato gli occhi dal cellulare, spostandoli su di lui, ed era rimasto serio anche dopo aver visto il sorriso di scherzo con cui il cugino glielo aveva detto.
“Ahia...” aveva aggiunto allora l’altro, decidendo poi, per fortuna, che era meglio lasciar stare in quel momento.
Cesare ringraziò mentalmente che Nelson lo conoscesse abbastanza da sapere quando insistere e quando invece era meglio evitare di toccare un discorso. Sapeva che a suo tempo sarebbe stato lui a parlargliene.
*
Il giorno dopo, però, la tattica del distacco non funzionò, perché appena Nicolas percepì di nuovo quella freddezza, non riuscì ad ignorarla.
“Sei arrabbiato con me” aveva detto, con un tono così sconfortato che a Cesare si strinse il petto.
Si era sentito proprio il cuore sprofondare nello stomaco. Nicolas non meritava quel trattamento, non aveva colpe, e questo Cesare lo sapeva benissimo. Non stava cercando di ferirlo di proposito – anche se una parte di lui, per un momento, aveva desiderato di farlo, non appena gli aveva parlato di quell’appuntamento col ragazzo del ristorante giapponese.
Ma non sarebbe mai riuscito a ferirlo di proposito, non era proprio nella sua indole essere così meschino, nemmeno con quelli che non gli andavano a genio, figurarsi con Nicolas.
“Certo che no...” gli disse alla fine Cesare, abbassando le cuffie sul collo.
Nicolas lo guardava fitto negli occhi, come se cercasse di capire se diceva la verità oppure no. “Allora perché mi eviti?”
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arsenico // cesolas
FanfictionStoria in cui Nicolas e Cesare sono amici con benefici e poi, a un certo punto, non più. [ COMPLETA ] p.s. se siete gli Space Valley e siete in cerca di storie per il salotto #2 sulle fanfiction..... per favore, cambiate fanfiction lol