Capitolo 11.

2.6K 106 130
                                    

Lʼorologio sulla parete aveva da poco passato le sei e mezza del pomeriggio quando Cesare si alzò dal pavimento del suo salotto, dove si era steso un paio di ore prima per lasciare spazio a Nelson e Tonno, seduti sul divano dietro di lui.

Avevano passato il pomeriggio a guardare Triple Frontier, che era da poco stato caricato sul catalogo italiano di Netflix, e adesso che si era alzato, Cesare si sentiva la schiena rotta in due. Ed era pieno di ciocche di pelo di Chewbe, che come al solito si era appallottolato al suo fianco, in cerca di coccole. Le fece cadere di nuovo a terra.

"Carino, dai" commentò Tonno, dopo essersi passato le mani sugli occhi stanchi.

"Charlie Hunnam spaziale come sempre" disse innamoratissimo Nelson, comʼera prevedibile che fosse, essendo già un patito di Sons of Anarchy, di cui Hunnam era protagonista.

Cesare trattenne un sorriso, poi si fece spazio in mezzo ai suoi amici sul divano. "Comunque tu sei un poʼ gay per Hunnam, eh?"

"Per lui sì" ammise Nelson alla sua sinistra, che aveva già tirato fuori il cellulare per rispondere a Beatrice su whatsapp, per quanto poté innocentemente spiare Cesare.

"Come te per Nic, del resto" lo pungolò Tonno con nonchalance.

Cesare si girò a guardarlo di traverso, poi allungò la mano contro il suo braccio per mollarci sopra un pizzico, ma lʼaltro lo schivò. "Per quanto ancora deve durare questa tortura, pezzo di infame?"

Ne aveva già fin sopra i capelli di quei commenti, che erano palesemente fatti per scherzare, però cʼera qualcosa che lo infastidiva comunque, nel suo menzionare costantemente quella situazione con Nicolas.

"Mamma mia, quanto ti agiti per una battuta però, Cesarino."

Cesare sbuffò, colpito e affondato. Non aveva tutti i torti, questa volta.

"Ma è perché rompi continuamente. E basta! È già vecchia la notizia, è passata una settimana ormai da quando ne abbiamo parlato" si difese Cesare, che si girò poi verso il cugino per cercare un poʼ di supporto.

Nelson allora decise di spalleggiarlo. "Manco lo avessi scoperto tu, poi, Tone. Non te ne saresti nemmeno accorto, se non te lo avessimo fatto notare io, Frank e Dario".

Tonno lo guardò con un finto broncio offeso. "Mi volete togliere tutto il divertimento."

"Tanto te lo avrei tolto lo stesso, perché devo andare a fare la doccia, visto che esco. Ergo a voi tocca sloggiare" annunciò Cesare, stendendo le gambe davanti a sé per qualche momento.

"Dove devi andare?" chiese Nelson incuriosito.

"Sushi" si limitò a rispondere Cesare, vago, ma subito attaccato al fianco dalla mano di Tonno che lo solleticava antipaticamente.

"Aaah, esci con Nicolino! Allora non fate solo le cose losche insieme" lo stuzzicò, facendo ridere anche Nelson.

Cesare schiaffeggiò via la sua mano. "Aaah, che stress!" sbottò alzandosi dal divano, come se così facendo avesse potuto evitare altre rotture da parte dellʼamico.

"Anche te però, gliele servi su un piattino" lo sgridò Nelson, sollevando un sopracciglio in segno di giudizio - chiaramente non positivo.

"Che amici di merda che siete. Tutti e due. E comunque mi hanno invitato i suoi amici, quindi è inutile che guardi in quel modo, Tony. Non è un appuntamento galante, non saremo nemmeno soli."

"Appuntamento galante o no, vi vedo comunque affiatati" Tonno lo disse serio questa volta, non sembrava volerlo prendere in giro. Era una vera e propria constatazione.

arsenico // cesolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora