Capitolo 12.

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[Alaska-Juan.

{Lettera.}

Ciao brasiliano fantastico!

Ti racconterò della festa ma prima bisogna fare delle premesse. Per prima cosa, Neymar mi ha mandato un jet privato a prendermi.

Ti avevo detto che il mio volo era stato cancellato e tutto, ma comunque quando ho visto il jet mi é venuto un colpo. Quasi temevo che ondate di paparazzi invadessero l'aeroporto.

Sai che significa avere tutto gli sguardi puntati addosso?

Ancora mi domando come faccia Neymar a giocare una partita con tranquillità quando ha tantissimi sguardi puntati addosso. Ha sempre amato stare al centro dell'attenzione, ma lì é diverso. Tensione, paura, adrenalina, cori da stadio, fischi, sguardi puntati addosso...cose che mi fanno girare la testa, insomma.

Tornando a noi, quando sono atterrata c'era anche una macchina nera a prendermi.

Mi sono sentita una specie di diva.

Son salita e mi son guardata attorno alla ricerca di Ney, ma nulla. Il mio cuore ha comunque perso un battito.

Quando sono arrivata davanti a casa di Neymar tremavo tutta però poi mi sono calmata.

Sono entrata e me lo sono trovata davanti. In mutande.

L'ho visto tante di quelle volte in mutande, non fraintendermi, ma mai con in mano una spazzola e cantando canzoni in portoghese. Un conto é vedere i suoi video idioti sui social network, un conto é vederselo apparire davanti in quel modo. Sembrava tranquillo, come se non mi avesse quasi detto 'ti amo' al telefono. Dopo i vari aggiornamenti ho fatto la doccia e poi sono andata a cambiarmi.

Ovviamente lui doveva vedermi con il vestito solo dopo tutti i vari preparativi, quindi mi sono cambiata lontano dai suoi occhi indiscreti.

Grazie a Dio la sua parrucchiera é venuta ad aiutarmi con l'acconciatura e, visto che mi stavo cavando un occhio con la matita, mi ha aiutata anche con il trucco. Quella donna è proprio caduta dal cielo.

Quando ho indossato l'abito e le scarpe, mi sentivo così a disagio. Quasi come se non mi sentissi io.

Ma una volta vista allo specchio, tutti i miei dubbi e le mie paure scomparvero. Ero bellissima.

L'abito, un Elie Saab, mi stava come d'incanto.

La parte superiore era di un nero pece ed era senza spalline, successivamente scendeva in maniera larga e pomposa in una gonna. Ma la cosa eccezionale erano le tonalità della gonna: era tutta una sfumatura di rosso cremisi e bianco candido. Non era fatto di un tessuto pesante e devo ammettere che era un po' trasparente. Sicuramente le gambe si sono viste.

Il trucco era leggero ma luminoso e le labbra erano di un rosso scuro. I capelli erano stati acconciati in un semi raccolto e dei boccoli mi cadevano in modo morbido sulle spalle.

Sembravo così diversa dal solito.

Puoi sicuramente immaginare l'espressione di Neymar quando mi ha vista. Quasi gli cadeva la mascella.

Devo ammettere che anche lui non era da meno, con quella sua aria da fighetto. Grazie al cielo si é degnato di togliersi il cappellino, sennò restava di certo senza accompagnatrice.

Il luogo della festa o meglio cena, era bellissimo. Sembrava davvero di essere in una sala imperiale.

Ovviamente ti starai chiedendo cosa diavolo ho combinato, ma ci sto arrivando. Ecco, indossavo le scarpe cremisi con il tacco eccessivamente alto.

Ineffable « Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora