Capitolo 40.

1.7K 84 2
                                    

[Rafaella-Alaska.

{Sms.}

Buon viaggio.
Pretendo cartoline da ogni località che esplori e foto nei tuoi più bei paesaggi.
Ah, e regali. Tanti regali.
Rafaella.

Grazie bella.
Ho capito, ti farò foto con tutti i bei ragazzi che incontrerò. Così roderai un po'. Va bene come regalo?
Alaska.

Bella stronza!
Lo sai che poi il mio fratellone ti uccide?
Rafaella.

Dovrei essere io ad ucciderlo visto con quante ragazze fa le foto.
Alaska.

Un punto a tuo favore.
Rafaella.

[Neymar-Alaska.

{Whatsapp.}

Neymar: Cioccolatino, sei pronta? Hai preso tutto?
Alaska: Si...devo aver preso tutto.
Neymar: Mutande? Calze? canottiere? Maglioni di lana? Spray al peperoncino?
Alaska: Ma se vado al caldo che mi servono i maglioni di lana??
Comunque spray al peperoncino?
Neymar: Beh, non si sa mai. Bisogna sempre essere pronti all'evenienza.
Lo spray al peperoncino ti servirà contro tutti quei tipi loschi che ci proveranno.
Alaska: Niente maglioni di lana.
Comunque sei proprio idiota.
Non ci proverà nessuno.
Neymar: Tu dici, ragazza meravigliosa?
Alaska: Beh, se ci proveranno io mica ci sto.
Io ho già un ragazzo.
Neymar: Ovvero io.
Alaska: No, Davi Lucca.
Neymar: Pedofila...
Alaska: Eddai, fai affermazioni troppo sceme. Sai che sei il mio ragazzo meraviglioso.
Neymar: Mmh.
Solo il signore sa quanto mi mancherai.
Alaska: Ti mancheró io o il fatto di trovare la cena pronta?
Neymar: Tu.
Per la cena posso sempre andare al ristorante. O chiamare Marcela.
Alaska: Pft.
Comunque stai arrivando?
Neymar: Sono già fuori, cioccolatino.

===*====*====*=====*=====*=====*====*===*====*=====*=====*=

Alaska fissò i due bagagli con aria soddisfatta.

Era riuscita a far star tutta la sua roba in pochissimo spazio, e non poté non sentirsi geniale. Eppure guardando i bagagli, le venne il magone.
La voglia di disfarli e correre dal suo ragazzo era troppa.

-Ska, sorridi. Quel faccino non ti dona.- Disse Neymar, cingendola da dietro.

-Non posso farlo.-

Lei si girò e si aggrappò a lui, cercando le sue labbra.
Fu un bacio selvaggio, quasi fossennato.
Lui affondò le mani nei suoi cappelli mentre la ragazza gli sfilò velocemente la maglietta.
Non le importava che avessero poco tempo prima della partenza.

Lei voleva solamente Neymar.

Le braccia del ragazzo si alzarono per farsi sfilare la maglia, prima di fare lo stesso con quella della ragazza.
Non smise mai di baciarla, quasi avesse una dipendenza da lei.
Le sue mani percorrevano il corpo semi nudo della ragazza fino a quando non raggiunse il ferretto del reggiseno.
Lo slacció con destrezza e si staccó
appena dalle sue labbra.

-Sei bellissima.- Sussurró il ragazzo senza fiato, ti tuffandosi subito sulle sue labbra.

Lei sorrise mentre Neymar la prendeva fra le braccia e la guidava sul letto.
Il corpo di Alaska aderì perfettamente al materasso come il corpo di Neymar aderì al suo.
Lei allacció le mani dietro il collo del ragazzo, e si avvicinó di più alle sue labbra.

Le loro lingue si incrociarono con passione, mentre si toglievano gli ultimi strati di vestiti.
Ora non c'era nulla a dividere il contatto fra le loro pelli.
Potevano sentire i loro cuori battere e i loro corpi caldi l'uno contro l'altro, ma fu proprio in quel momento d'intimitá che qualcuno bussó alla porta.
I due ragazzi sobbalzarono dallo spavento e si staccarono come molle.

-Merda.- Borbottó Alaska, cercando qualcosa con cui coprirsi.
Stessa cosa fece Neymar, con disappunto, prima di accorrere verso la porta con addosso un misero accappatoio rosa confetto.

-Ma chi è?- Forse il tono che Alaska usò fu fin troppo aspro.

-Sono Alves, sono venuto a trovarti...sai non ci vedremo per sei mesi.-

Alaska si sentì terribilmente in colpa, mentre il ragazzo varcava la soglia e la guardava con aria critica.
Non ci volle molto prima che lui capisse di aver interrotto qualcosa.

-Ah vi stavate dando da fare. Neymar, vuoi lasciarla incinta così rimane con te?- domandò con un sorrisetto malizioso il ragazzo.

-Ma noi stavamo solo facendo la doccia.-mentì il ragazzo, mentre si dirigeva in bagno per indossare qualcosa di più decoroso.

-Certo, ora si chiama così.-Ridacchió.-Comunque il rosa ti dona!- Esclamò il ragazzo, mentre Alaska lo stritolava in un forte abbraccio.

Tutta la momentanea rabbia sembrò passare, dando luogo a immensa tristezza.
Salutare Dani fu difficile, ma salutare Neymar lo fu ancor di più.
Arrivati all'aeroporto, quasi Alaska cambiò idea.

-Posso tirarmi indietro?- Domandò lei, mentre le lacrime le inondavano gli occhi.
Ma perché diamine le veniva così da piangere?

-No, tesoro, non puoi.-Sussurró Neymar, con voce strozzata, mentre la stritolava in un forte abbraccio.

Rimasero attaccati per molti minuti, fino al momento in cui annunciarono il volo.
Prima di dividersi, le loro labbra si schiusero per l'ultima volta in un bacio lento e passionale.
Ci volle tanta forza di volontà da parte dei due per staccarsi.
Sapevano che sarebbe passato davvero tanto tempo prima di un nuovo incontro, e la cosa era deprimente.

-Neymar?- Sussurró fiebolmente la mora, stringendo la mano del ragazzo. Ormai doveva salire sull'aereo, volente o non volente.

-Si tesoro?

-Prova a guardare altre ragazze e ti uccido.- E dandogli un bacio sulla guancia, salí sull'aereo.

Neymar sorrise tristemente e, mormorando un 'Ti amo anche io cioccolatino', guardò l'aereo partire.

Quanto sperava che le porte si aprissero e che Alaska scendesse?
Ma ovviamente non successe.
Con il cuore in gola, si mise le cuffie e si allontanò con l'unico desiderio di buttarsi sul letto e restarci per sempre.
Ancora Neymar non sapeva che quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe vista così.

===*===*====*=====*=*======*===*====*===*=====*=====*====*==

[Alaska-Juan.]

{Lettera.}

Ciao fratellone quasi padre, come stai?
Io sono appena atterrata a New York e diamine se é caotica!
Ci sono così tante macchine o negozi che non ne hai idea. È tutto così diverso dall'ambiente povero da dove proveniamo noi.

Qui é tutto esagerato.

Non hai neppure idea in che posto alloggiamo.
Io mi sarò pure abituata al lusso a causa di Ney, ma non so se mi abituerò mai ad essere trattata da principessa.
Anche gli altri vincitori del concorso sono stralunati quanto me, ma credo che prima o poi tutto questo ci darà alla testa.

Mangiare con trecento piatti, bicchieri o posate è un incubo!

Io sono una fotografa, non una gran signora.

Ricordiamoci che vengo dalla povertà e mio padre era solo un semplice operaio.

A parte il mio sfogo, già mi manca la Spagna e con essa, Neymar e i miei amici.
Ma ti rendi conto? In pochissimo tempo ho lasciato il Brasile per recarmi in Inghilterra, per poi andare in Spagna e finire in Nord America.
Mi sento un pacco postale.

Tua Alaska.

Spazio autrice.

Mi fate sapere se vi piace in qualche commento?

Forse é un po' noioso e corto, ma è necessario per arrivare al capitolo decisivo.

Scusate il ritardo o se é scritto da cani, ma sto avendo dei problemi familiari e do' ovviamente la precedenza a quelli.  :3

Ps: Se volete seguirmi anche su Instagram sono rebsbianchi e ricambio tutti. u.u

Ineffable « Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora