~Cap.38

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~Cap.38

"Vivimi senza vergogna, anche se hai tutto il mondo contro."

-Cit.

P.O.V ZAYN

Per un attimo il tempo sembrò fermarsi, nessuno parlava, non si sentiva nessun rumore, gli sguardi di tutti sembravano congelati, come se fossero spettatori passivi di quella scena. L'avevo detto, non avevo pensato alle conseguenze, ma almeno avevo detto la verità, per una volta avevo fatto la cosa giusta. Non potevo mentire a tutti su questo, o almeno non per molto.

Gli sguardi di tutti erano fissi su di me, anche quello della mia ragazza, che sembrava piuttosto preoccupata. Le nostre dita erano ancora intrecciate, mi stringeva forte la mano come per infondermi coraggio. E in questo momento avevo davvero bisogno di un po' di coraggio, era la prima volta in cui volevo solo scappare da una situazione. Stavo per continuare a parlare, ma non ne ebbi il tempo poiché Nathan, il padre di Lorelay, si scagliò contro di me, facendomi cadere per terra, mettendomisi sopra.

-"Io ti ammazzo, brutto ragazzino di merda!" urlò, prima di colpirmi il viso con un pugno. Non vidi bene ciò che successe dopo, sentii il rumore delle sedie che si stavano spostando, immaginai che tutti si fossero alzati per osservare la scena. Portai le mie braccia davanti al viso per evitare di essere colpito ulteriormente, anche se non servii a molto. Avrei potuto ribaltare la situazione se solo avessi voluto, ma non avevo intenzione di fare del male al padre della mia ragazza. "Che cazzo hai fatto a mia figlia?!" continuò, il suo pugno colpì ancora il mio zigomo. Seguirono le urla di Lorelay e di sua madre, Louis e Liam tirarono via Nathan da sopra di me, tenendolo fermo, mentre Harry mi aiutò ad alzarmi. Barcollai leggermente, sentendo il sangue che colava dal mio naso, prima che lo asciugassi con la manica della mia giacca.

-"Stai bene?" la voce preoccupata di mio cugino mi fece voltare verso di lui, annuendo.

-"Sto bene." gli confermai. Presto vidi Lorelay correre verso di me, aggrappandosi con le braccia alle mie spalle, o fin dove arrivava, stringendomi forte, mentre singhiozzava contro il tessuto della mia maglietta. Io le circondai la vita, cercando di consolarla. Odiavo vederla piangere.

-"Non toccarla!" la voce di Nathan riempì nuovamente la stanza, ma sia io che Lorelay sembrammo non sentirla. Non poteva costringermi a non vedere o toccare la mia ragazza, poteva anche uccidermi ma sarei tornato perfino dall'Aldilá per riabbracciarla.

-"Mi dispiace." sentii appena sussurrare, sia il mio sguardo che quello di Harry si abbassarono sulla piccola ragazza davanti a me. I suoi bellissimi occhi azzurri erano lucidi, avrei tanto voluto fare qualcosa per farle dimenticare ciò che era appena successo ma sapevo che era impossibile, le cose adesso si sarebbero complicate.

-"Non è colpa tua, piccola." la confortai, facendo scorrere le mie dita tra i suoi capelli biondi. Gli occhi di tutti erano su noi due, mi davano fastidio. Non dovevano fissarci in questo modo, come se stessimo facendo chissà cosa.

-"Io credo che dovresti calmarti." intervenne la madre di Lorelay, non sembrava arrabbiata con me, a differenza di tutti gli altri presenti in quella stanza. Oppure sapeva solo nascondere molto bene le sue emozioni, ma almeno non mi aveva gridato contro, lo apprezzavo.

-"Calmarmi? Nadia, ti rendi conto che quel piccolo bastardo ha avuto il coraggio di presentarsi a casa nostra?!" urlò ancora, se Liam e Louis non lo avessero tenuto fermo credo che mi avrebbe picchiato un'altra volta.a

-"Nathan, forse stai esagerando." disse dolcemente, guardandomi, prima di rivolgersi a Lorelay. "Lorelay, perché non accompagni Zayn di sopra? Dovrebbe esserci una cassetta del pronto soccorso con delle bende. E poi io e tuo padre dovremmo parlare." sorrise, facendomi tranquillizzare un po'. Forse qualcuno era dalla mia parte, non sapevo come e perché, ma sembrava fosse così. Lorelay si asciugò in fretta le lacrime, annuendo e prendendomi per mano.

Mine [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora