~Cap.8

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~Cap.8

"E stavo attento a non amare prima di incontrarti..."

-Tiziano Ferro

Stavo guardando la televisione, in realtà non seguivo realmente il programma trasmesso, volevo solo distrarmi da tutto quello che c'era intorno a me. Quando Zayn si avvicinò a me, sedendosi sul divano, sussultai.

-"Come stai?"chiese, sembrava quasi pentito. Ma sapevo come poteva essere, come sapeva fingere e nascondere ciò che provava.

-"Benissimo." non lo guardai negli occhi, sia perché non sarei riuscita a sostenere il suo sguardo, sia perché non meritava la mia attenzione.

Non mi aveva solamente ferita fisicamente, mi aveva fatta sentire una poco di buono e lui non aveva il diritto di farlo. Come non aveva il diritto di toccarmi e come non avrebbe dovuto essere la mia prima volta, appropriandosi di qualcosa che non gli apparteneva.

-"Ho esagerato?"

-"No." mentii. Che razza di domande erano?

-"N-Non volevo, Lorelay. Non volevo." mormorò, currugai le sopracciglia, chiedendomi se fosse davvero pentito e dispiaciuto per i precedenti gesti.

-"Lascia perdere." dissi, piano, alzandomi dal divano, per andare via, lontana da lui. Per fortuna, Harry era tornato e potevo andare a rifugiarmi da lui. La mano di Zayn avvolse il mio polso, tirandomi verso di lui, mentre le sue braccia si avvolsero al mio corpo, lasciandomi sorpresa per il suo gesto.

-"Cazzo, no. Mi dispiace, non volevo farti male, te lo giuro. Solo, mi hai fatto arrabbiare talmente tanto..." farfugliò, stringendomi più forte, sembrando davvero preoccupato e dispiaciuto per me. "Ti fa male qualcosa?" chiese, ed io annuii.

-"Mi fa male tutto." confessai, abbassando lo sguardo per quanto potessi, dato che non sembrava volermi lasciare.

-"Non so davvero cosa dire, non volevo dire quelle cose, non le pensavo, non sei una puttana, Lorelay." sussurrò, poggiando il mento sulla mia spalla.

-"Zayn, n-non fa niente." ammisi, era davvero pentito e, viste le sue buone intenzioni, non mi restava che perdonarlo e metterci una pietra sopra, di nuovo. Zayn sospirò, come se si sentisse in colpa.

-"Te la senti di uscire?" insistette ancora, non capivo davvero perché non voleva lasciarmi in pace. Non sembrava nemmeno lo stesso Zayn.

-"Davvero?" i miei occhi incontrarono velocemente i suoi, chiudendo la conferma di ciò che avevo sentito; infondo, la proposta di uscire non era male.

-"Davvero." mi sorrise, allontanandomi dal suo corpo, mente mi guardava dolcemente. Presi in fretta la mia giacca prima di uscire e seguirlo, entrando in auto. Poiché eravamo in una baita, in montagna, impiegammo davvero molto tempo per tornare in città.

Gli camminavo accanto per le vie di Londra, volevo visitare quella città da sempre. L'Inghilterra mi aveva sempre affascinato, soprattutto la sua capitale. Era tutto così fantastico, gli edifici, la gente, perfino le strade erano diverse. Mi sembrava di essere in un film, un video musicale o qualcosa del genere. Però, avrei preferito restare in Italia che visitarla in quel modo.

-"Vieni." la mano di Zayn strinse la mia e una scarica elettrica percorse tutto il mio corpo. Non sapevo perché, forse era semplicemente paura.

Ci sedemmo su una panchina, davanti l'entrata di un parco. La gente passava senza guardarci, mi sembrava di essere una spettatrice di quella scena. Né io nè Zayn sapevamo cosa dire, tra noi c'era silenzio, un imbarazzante silenzio.

-"Sognavo da sempre di venire a Londra." cercai di intraprendere una conversazione decente con lui. Forse la prima che avessimo mai avuto.

-"Si, è una bella città." sospirò, sposando lo sguardo su una signora che teneva per mano una bambina, la quale indicava un giocattolo che voleva comparato, esposto nella vetrina di un negozio.

Mine [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora