AARON - 2 parte -

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"Sarei potuta andare in Albergo!"

"Non credo proprio! Sei più al sicuro qui con noi!" Dice il moro.

"Ti devo dare un'altra dimostrazione per farti capire che so perfettamente difendermi da sola?"

Mugugna un Non si sa mai e mi volta le spalle. Ma quanto sa essere testardo!?! Non ha voluto sentir ragioni. Ho dovuto per forza guidare per raggiungere la riserva di Yakama ed ora ci troviamo in un angolo remoto chiamato Wapato Point vicino al lago Chelan. E qui che risiede con la sua tribù. Voleva tenermi al sicuro. Io lo vedo come un modo per tenermi d'occhio. Mi sento a disagio a stare da sola in mezzo a tutti questi cani!

È l'una passata ormai e loro hanno intenzione di andare a riposare.
"Aaron?"

"Hmm..."

"Devo nutrirmi. C'è un posto dove io possa andare a caccia senza che i tuoi mastini mi sbranino?"

Il ragazzo guarda preoccupato prime me e poi Federico che si stampa sul viso un sorriso divertito. "Tranquillo Aaron! Non ha la smania di sbranare il collo delle persone." Mi indica i boschi dietro casa. "Puoi andare lì, ma non avvicinarti alla riserva."

"Grazie." E sparisco in pochi secondi dalla loro vista. Rientro che è ormai mattina inoltrata.

***

È sera e vengo trascinata dai due ragazzi nella riserva. Non so cosa abbiano in mente, ma dobbiamo finire di parlare. Si fermano in una radura, quella che un tempo ospitava il primo accampamento della loro gente. Secondo Aaron parlare qui è la migliore opzione. Gli spiriti degli antenati ci avrebbero protetto. Io percepisco solo disagio e ho su di me la sensazione di essere osservata. Da quando ieri sera sono giunta in questi luoghi sono irrequieta. Mi sento troppo esposta, sola contro un branco di gente pronta a trasformarsi per staccarmi la testa al minimo gesto sospetto. I miei sensi sono amplificati all'inverosimile.

"Tranquilla, non ti succederà nulla."

"Sarà, ma non me ne abbiate se resto all'erta!"

Federico prepara il necessario per accendere il fuoco. Lo blocco afferrandolo per il braccio. "Avete freddo?"

"No, perché?"

"Allora credo che il fuoco non sia necessario. Sai com'è, non vado molto d'accordo con le fiamme."

"Accenderlo è più un rito che altro, ma credo che possiamo farne a meno. Vero Aaron?"

Asserisce, si siede su un tronco pronto per
raccontare la leggenda che tanto mi incuriosisce. Lo raggiungo e mi siedo vicino a lui. Incomincia subito col la leggenda dell'uomo e del lupo:

"Le leggende dei nativi sui lupi in una calda notte di luglio sono molte, ma questa fa capire la nascita della nostra specie.
Venne un giorno all' Alba dei Mondi, in cui "colui che crea", non riuscì più a seguire con gli occhi le moltitudini di cose
che accadevano sulla Terra; allora chiese a un Lupo di farne il giro di corsa x scoprire come vivevano e operavano coloro che Lui aveva creato.
La prima volta il Lupo fece il giro della Terra rapidamente, ma era troppo veloce e "colui che crea" lo rimandò indietro;
la seconda volta il Lupo impiegò un anno, ma nel corso di quel tempo non riuscì a vedere tutto e di nuovo "colui che crea" lo rimandò sulla Terra;
la terza volta il Lupo non tornò più perchè la Terra era diventata troppo grande x lui e vi accadevano troppe cose.
"Colui che crea" attende ancora oggi il ritorno del Lupo.
Sulla Terra il Lupo ebbe molti discendenti che, con il passare del tempo, dimenticarono la Missione affidata loro da "colui che crea";
fu così che i Lupi cominciarono a vivere come tutti gli animali, ma per mantenere la promessa fatta a "colui che crea"
cercarono qualcuno che potesse sostituirli nella loro Missione.
I Lupi pensarono che gli Uomini fossero tra tutti gli animali creati da "colui che crea" quelli più adatti, ma, con il passare del tempo, i Lupi si accorsero che la loro scelta era sbagliata infatti gli Uomini si rivelarono violenti, deboli, fragili dentro.
Allora i Lupi decisero di diventare i Guardiani degli uomini finchè questi ultimi non fossero pronti a diventare la loro discendenza e a prendere il loro posto nella Missione voluta da "colui che crea" placando così la sua collera, ma i secoli sono passati e gli uomini non sono cambiati.
Il Popolo dei Lupi è l ombra del Popolo degli Uomini
CERTI UOMINI LO SANNO... CERTI UOMINI SONO LUPI!"

Anthony and MadleneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora