VECCHI DISSAPORI

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Giungemmo in aeroporto. Papà diede una generosa mancia ad un fattorino che si apprestò a scaricare i miei bagagli su un apposito carrello. Ci precedette poi verso i sportelli per il check-in. Sbrigati i controlli e consegnati i bagagli arrivò il momento dei saluti.

"Mi raccomando tesoro. Chiamami per qualunque cosa! Fai attenzione a non metterti nei guai e rendimi orgoglioso di te come lo hai fatto fino adesso."

"Non ti preoccupare papà, ti chiamerò spesso. Mi mancherai tantissimo, non ci siamo mai separati prima d'ora."

"Andrà tutto bene Madlene. Tutti gli uccellini prima o poi abbandonando il nido. È solo arrivato il momento che ti faccia le tue esperienze personali. Mi mancherai anche tu, piccola mia!"

Inevitabile mi scese una lacrima sulla guancia che papà subito asciugò con un dito. Stavo lasciando alle spalle un capitolo della mia vita senza sapere cosa mi riservasse per davvero il futuro. In questo momento sentivo crescere prepotente l'ansia dentro di me. Papà mi strinse forte a se.

"Ricordati che ti voglio tanto bene Madlene. Ora va, altrimenti perderai l'aereo."

Mi incamminai verso gli sportelli dei controlli e mi girai un'ultima volta a guardarlo. Mi sorrise per incoraggiarmi. È arrivato il momento! Ciao papà, lo salutai di nuovo mentalmente e proseguii lasciando definitivamente la mia vecchia vita.

Camminavo tra la folla e da lontano lo vidi. Bello  da togliere il fiato. I nostri occhi si incontrarono, azzurro mare e verde smeraldo. Notai un bagliore nuovo nei suoi che non sapevo decifrare. Appena ero abbastanza vicino a lui, mi attirò a se per baciarmi sulle labbra. In quel preciso istante mi resi conto di essere perdutamente innamorata di lui! Il mio cuore scoppiava di felicità. Si staccò da me e mi passò una mano sulla pancia sorridendo.

"Ora siete entrambi con me!"

Sorrisi timidamente.

"Anthony", sospirai e mi strinsi a lui come se non ci fosse un domani. Rafforzò la stretta.

Mi prese per mano e ci incamminammo verso il gate d'imbarco. Una volta sull'aereo cominciai a sentirmi nervosa.

"Cosa c'è bambina?"

"Non farà male al bambino vero? In volo intendo."

"È più forte di quel che tu creda, Madlene. Non ti devi preoccupare di nulla."

Due ore e mezza e atterrammo a Los Angeles. E un'ora dopo eravamo in una lussuosa suite dell'albergo più in vista nel centro città.

"Non te l'ho ancora detto. Sei bellissima Madlene!"

"Grazie. Anche tu non scherzi, le assistenti di volo non ti toglievano gli occhi di dosso."

"La mia bambina è gelosa?" dice ridendo. "Chiariamo subito una cosa Madlene! È il momento che tu incominci a capire."

Annuii e non so se ero più preoccupata dell'ignoto o sollevata di conoscerlo.

"Partiamo dall'inizio, da prima della notte in cui ci siamo conosciuti. È da qualche anno che conosco il tuo nome e il tuo destino Madlene. Io e Christopher ci siamo conosciuti nell'alta società. Non mi è mai piaciuto particolarmente, ma l'etichetta prevedeva di fare buona faccia e cattivo gioco. È sempre stato il bulletto delle feste mondane, un classico rampollo viziato, cresciuto negli agi di una famiglia più che ricca. La differenza tra noi era dovuta al fatto che mentre lui ostentava il suo buon nome e la ricchezza della sua famiglia, io tendevo a essere discreto. E credimi che la mia famiglia non ha niente da invidiare alla sua. È cresciuto consapevole del contratto che i suoi genitori hanno firmato insieme ai tuoi e se ne vantava con i suoi amici, spiegando loro quanto sarebbe diventato potente dopo il matrimonio. La sua esistenza ruota intorno a donne bellissime che prende e butta come giocattoli. E continuerebbe così anche dopo il matrimonio. Non è interessato ad altro che al denaro e al potere e tu saresti solo una pedina per raggiungere il suo scopo."

Anthony and MadleneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora