«COSA STRACAZZO STATE FACENDO?!» tuonai. I due sobbalzarono e sono sicuri che si presero un bruttissimo spavento. Feci passare a tutti a due, ma soprattuto ad Harry, i cinque minuti più brutti della loro vita.
«Se proprio devi scoparti mia sorella, evita di farlo sul mio letto!» dissi infine. Presi l'autorizzazione e me ne andai, sbattendomi la porta alle spalle.
L'espressione che si dipinse sul mio viso doveva dirla lunga, tant'è che appena arrivai Hermione mi guardò preoccupata.
«Ron che è successo? Stai male? Hai cambiato idea? Se non vuoi andare più ad Hogsmeade va bene, non fa niente»
«Cammina, muoviti» risposi acido. Mi guardò sbigottita e poi si incamminò al mio fianco.
Passando riposi in modo non troppo delicato l'autorizzazione nelle mani della McGranitt e mi allontanai svelto. Stesi zitto per tutto il tempo, ed Hermione anche. Non potevo credere a quello che avevo visto; non so se ero più scioccato o incazzato. Probabilmente la prima. Arrivati davanti ai Tre Manici di Scopa, Hermione, che evidentemente non ne poteva più di quel silenzio, mi afferò per il braccio.
«Senti Ronald, o mi dici cosa ti prende oppure corro da madama Rosmerta e le dico che sei follemente innamorato di lei» disse categorica. Mi risvegliò dai miei brutti pensieri e mi fece anche un po' ridere, così le raccontai l'accaduto.
La sua risposta non fu altro che una sonora risata, sembrava davvero divertita.
«Oh grazie mille Hermione, adesso si che mi sento davvero meglio!» sbottai e incrociai le braccia.
In realtà mi sentivo decisamente più sollevato; la risata di Hermione mi aveva fatto capire che avrei dovuto affrontare la cosa con più leggerezza, in fondo non erano mica due bambini dell'asilo. Era prevedibile. Che si godano a pieno la loro relazione, Harry è veramente innamorato di lei e avrebbe fatto di tutto pur di non ferirla. Mi farò i cazzi miei.
«Oh andiamo Ron! Vorrà dire che, per vendicarti, la prossima volta che farai sesso con una ragazza lo farai sul letto di Harry» rispose ridendo.
Fare sesso, solo lei usava ancora quell'espressione.
«Wow, non pensavo che fossi una ragazza così diretta. Comunque accetto la tua proposta, quando vuoi» risposi beffardo. Che male c'era a provocarla un po'?
Hermione arrossì vertiginosamente e mi guardò basita; io ricambiai con un sorrisetto tutt'altro che innocente.
«Andiamo Granger, beviamoci su» dissi aprendole la porta del pub; una burro birra calda era proprio quello che ci voleva per smorzare la tensione.
Avevo decisamente ragione; l'ambiente caldo e accogliente dei Tre Manici di Scopa contribuì a rilassare un po' gli animi. Il tavolino che Hermione aveva scelto era davvero speciale, come isolato dal resto del locale. Avevamo la nostra intimità e questo ci spinse, tra un sorso e un altro, a parlare ininterrottamente per un'ora abbondante. Ero davvero felice di trovarmi esattamente lì in quel momento, con quella persona. Mi fermai ancora una volta a guardarla: aveva la parte sopra la bocca sporca di schiuma della burro birra. Era adorabile. Presi un fazzoletto e avvicinai la mano per pulirla ma al mio tocco lei si ritirò subito indietro, come se si fosse bruciata. Avevo avuto la stessa sensazione.
Stavamo giusto per andarcene, quando una figura ahimè nota ad entrambi entrò nel pub e, dopo averci visto con la coda dell'occhio, si avvicinò frettolosamente al nostro tavolo.
«Ma che piacere incontrarvi qui, signorina Granger e signor Weasley!» squillò euforico
«Buongiorno professor Lumacorno. Come mai da queste parti?» domandò Hermione gentile.
«Oh bè, io e Rosmerta ci conosciamo da quando questo pub era ancora Un Manico di Scopa! Sono un cliente abituale» rispose scherzosamente. Vedendo che né io né Hermione avevamo riso alla sua presunta battuta, andò avanti.
«Ad ogni modo, vi aspetto domani sera nei miei appartamenti per la cena natalizia, ci sarete vero? Nessuno dei fortunati eletti si è mai perso una delle mie cene» disse, senza nascondere l'orgoglio. 'Minchia che fortuna' pensai.
«In realtà credo che io purtroppo non ci sarò, professore»
«Nemmeno io professore, mi dispiace» aggiunse svelta Hermione.
«Non se ne parla!» diventò di colpo molto più serio «Non permetterò che una delle streghe più brillanti che io abbia mai avuto il piacere di conoscere si assenti ad uno dei miei eventi.» disse rivolgendosi ad Hermione. «E in quanto a te, caro signor Weasley, sei senza dubbio uno dei migliori pozionisti che io abbia mai conosciuto, se non il migliore.»
«Veramente?» intervenne Hermione
«Sempre questo tono sorpreso...» mi inserì io. Lei mi rivolse un'occhiata di scuse e ammirazione mischiate insieme.
«Insomma» tagliò corto il vecchio svitato «Vi aspetto entrambi domani sera. Arrivederci» girò i tacchi e finalmente se ne andò.
Feci per alzarmi ma Hermione mi fermò afferrando il mio braccio.
«No aspetta. Come mai gli hai detto che non ci sarai? Credevo ti piacesse essere il preferito di Lumacorno e poi visto che ti piace tanto Pozioni lui ti potrebbe sicuramente indirizzare verso la giusta strada».
La guardai dritta negli occhi per un attimo, poi risposi.
«Vuoi la verità, Hermione? Erano tutte cazzate. Pozioni mi ha sempre fatto e mi farà per sempre schifo. Non ho speso neanche un secondo della mia estate a studiare questa inutile materia e direi che sono forse l'ultima persona sulla faccia della terra a voler intraprendere un percorso del genere». Andai avanti a raccontarle di quanto culo avessi avuto a trovare quel libro nell'armadio il primo giorno e di come mi fossi costruito la mia grande e falsa nomina di primo della classe.
Al termine del mio racconto avvincente mi aspettavo una sfuriata tipica di Hermione, che invece si limitò a guardarmi come mia madre dopo aver preso atto di una mia clamorosa minchiata e mi disse semplicemente
«Sei sempre il solito, Ronald»
«Ma come? Non sei arrabbiata con me?» domandai incredulo.
«No, assolutamente. Anzi, sono proprio contenta. Vuol dire che in verità continuo a essere io la prima della classe» rispose ridendo e schiacciandomi l'occhio.
«Oh Hermione, sei tu che sei sempre la solita!» la imitai io.
Raccogliemmo i cappotti e uscimmo ridendo. Passeggiammo a lungo per le piccole strade innevate, fermandoci di tanto in tanto per osservare la vetrina di qualche negozio; cioè, Hermione osservava le vetrine e io osservavo lei. Poi mi accontentò e andammo a fare un giro da Mielandia, dove feci scorta di tutte le schifezze possibili e immaginabili, regalandone un sacchetto anche ad un'Hermione abbastanza contrariata.
Infine, sulla strada di ritorno per il castello, mi venne in mente la domanda che lei mi aveva fatto ma che io non avevo ricambiato.
«E senti Hermione, tu invece perché non vai alla cena di Lumacorno? Pensavo che non te la saresti persa per nulla al mondo». Lei sobbalzò, come se non si aspettasse quella domanda. O forse perché temeva che io gliela facessi.
«Ehm bè si ecco in realtà è così... solo che io...insomma, non credo che.... Insomma, non è poi così importante no?» rispose nervosamente, iniziando a passarsi freneticamente le dita tra i capelli.
«Dai, dimmi la verità» insistetti io.
«Oh e va bene! La verità è che non ho un accompagnatore, contento?»
Cazzo se ero contento. Quello era decisamente il mio momento. Mi fermai di botto e mi posizionai di fronte a lei, che mi guardò incerta.
«In realtà ce l'hai davanti». Hermione diventò rossa come un peperone.
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I've known for a long time - Romione
FanfictionE se durante il sesto anno ad Hogwarts qualcosa cambiasse? Cosa succederebbe se mettessimo da parte il Signore Oscuro per un momento e ponessimo al centro della storia Ron, spavaldo ma innamorato, Hermione, brillantemente dotata ma profondamente ins...