I've known for a long time - Romione

Messinscena

«Quindi tu mi stai dicendo che il motivo per cui la mattina dopo la festa volevi scusarti con me era di essertene andata dalla festa senza salutarmi?» domandai. Ero decisamente sollevato e questo poteva benissimo intuirsi dal mio tono; forse un po' troppo, visto che Hermione mi guardò accigliata.
«Oh bè scusami se a te sembra tanto una cazzata. A me è sembrato poco delicato e a quanto ho potuto capire anche a te ha dato parecchio fastidio, ma a questo punto credo di sbagliarmi» rispose tagliente.
Ma cosa ne poteva sapere lei del gran peso che mi stava togliendo piano piano dallo stomaco.
Decisi di concederle il beneficio della mia fiducia, anche perché in fondo sapevo che mi stava dicendo la verità. Avanzai verso di lei, mentre il suo sguardo confuso cercava risposte nelle mie iridi, e la abbracciai. Un abbraccio in cui ci abbandonammo entrambi.

«Scusami, Hermione. Ho avuto una reazione troppo esagerata. Sai come sono fatto, mi ero immaginato che mi avessi piantato chissà per quale motivo. Perdonami, sono stato uno stupido» le sussurrai una volta sciolto l'abbraccio.

Decisi che per il momento non volevo rivelarle ciò che avevo visto quella sera. Volevo andare più a fondo, parlare con Harry e scoprire cosa c'era dietro tutta quella messinscena. Un sacco di interrogativi tormentavano le mie sinapsi, provate peraltro dalla mancata colazione, e i conti non tornavano. L'unica cosa certa che sapevo è che non era Hermione quella che avevo visto insieme a McLaggen, glielo leggevo in faccia. E a proposto di McLaggen, un'altra certezza era che al mio ritorno ad Hogwarts gli avrei spaccato la faccia. Senza ombra di dubbio.

«È tutto okay, Ronald. Se avessi avuto un galeone per ogni volta che ho sentito uscire questa frase dalla tua bocca... a quest'ora mi sarei comprata tutta Mielandia. Per tua fortuna oggi è Natale, mi sento più buona del solito» rispose lei con un sorriso.

Era chiaro che anche lei si sentisse decisamente più leggera.