"E voltati, squinternata!"

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September 1st 1996, Hogwarts: Sala Grande. 8:30 p.m.

«Chissà dove si sarà cacciato sta volta. Non capisco come riesca sempre a ficcarsi nei guai e sparire senza avvertire. Insomma, potrebbe anche pensare a noi che siamo suoi amici e abbiamo...»

Hermione: ansia, preoccupazione e ipocondria fatte persona. Non si direbbe proprio che è il mio tipo a guardarla da lontano. Da molto lontano. Molto, molto, molto lontano. Dovrei smetterla di sparare cazzate anche quando penso. Comunque non vedo il motivo di tanta preoccupazione; non è una novità che Harry sparisca nel nulla, dovrebbe farci l'abitudine. E se proprio vuole preoccuparsi che lo faccia in silenzio, eccheccazzo. Pure durante la cena uno non può mangiare in santa pace. Ah perfetto, ha coinvolto pure Ginny...

«Ronald! La vuoi smettere di mangiare?! Non ti rendi conto che il tuo migliore amico è scomparso e non lo abbiamo visto scendere dal treno? Come fai ad avere fame?!»

«Hermione che palle! Come fai tu a non averne piuttosto?! Ora lasciami mangiare il pollo in santa pace e religioso silenzio». Puoi essere bella quanto vuoi ma il pollo è sacro, non scherziamo con le cose serie. «E voltati, squinternata!». Harry stava entrando in quel momento dalla porta della Sala Grande, il solito pagliaccio fissato con gli ingressi trionfali. Ginny ci fa notare che ha il volto coperto di sangue, non che sia una novità ma non può aver fatto a pugni con qualcuno. Non senza avermi chiamato! Vediamo che minchiata ha combinato stavolta...  «Che ti è successo amico? Dovresti avvertire Hermione quando sparisci, almeno riuscirei a mangiare senza essere disturbato!». Il solito sguardo fulminante di Hermione. Per fortuna Harry non le lascia il tempo di fare le sue solite 394 domande

«Ne parliamo dopo» mi risponde categorico «che mi sono perso? Il cappello parlante che ha detto?». Vorrebbe rispondere Ginny ma la batto sul tempo.

«Ah le solite cose...Quest'anno dobbiamo essere coraggiosi e impegnarci al massimo. La fa facile lui, è un cappello!»

Per fortuna sono bravo a smorzare la tensione e i miei amici iniziano a ridere.

Mentre Silente fa il suo solito discorso, ricordando a tutti gli studenti cosa è proibito e quindi dove andare a ficcare il naso, sento Hermione che dopo una gomitata non troppo gentile mi dice in tono freddo e asciutto:

«Vedo che quest'anno ti sei fatto parecchie ammiratrici» e con un cenno col il capo mi indica un gruppo di ragazze sedute più in là al nostro tavolo. Una mi viene a conoscere... Jolanda Brown, può essere(?). Decido di giocarmi le mie carte.

«Come biasimarle; chi resisterebbe mai al fascino del ragazzo con i capelli più rossi di tutta la scuola?» rispondo spavaldo. Mi ritrovo a pensare che probabilmente la risposta è proprio accanto a me, l'unica che mi interessa; ma noto un po' di gelosia? Ma dai smettila Ronald, tra un po' li mandano su HogwartsTV questi filmoni mentali che ti fai.

Ad ogni modo, la cena finisce e torniamo nella nostra sala comune. La serata trascorre tranquilla: una partita a scacchi con Harry (troppo scarso, bisogna essere onesti), "le solite discussioni da ragazzi sul Quidditch", un paio di formule buttate lì a cazzo per cercare di scoprire nuoviincantesimi e gli usuali 20-25 minuti con i miei due migliori amici dove Harrysi sforza ogni volta di cercare spiegazioni logiche a piani diabolici architettatida Piton, Malfoy, Piton&Malfoy. È la parte che preferisco, 25 minuti in cuimi perdo a fissarla. Forse qualche volta se ne sarà pure accorta, ma chissene. Come si fa a non restare imbabolati concentrandosi sulle sue dita chearricciano nervosamente i capelli, rendendoli ancora più scompigliati di quantogià non lo siano, su quegli occhi marroni, dentro i quali ci vedo il mare, suquelle labbra che si mordicchia insistentemente prima di dire qualcosa che saessere nient'altro che geniale. Come si fa? Credo meriterebbe di sapere che è bellissima ma non mi reputo la persona adatta.

I've known for a long time - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora