Ma insomma, Ronald!

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«Non mi inviti ad entrare?» domandò dopo una manciata di secondi di silenzio.

«Non credo che tu abbia bisogno dell'invito. Non del mio, a quanto pare» risposi secco. Ottima frecciatina Ron, niente male come inizio. Continua così.

«Beh..allora, posso?»

«Smettila, Hermione».

Entrò esitante e si chiuse la porta alle spalle. Io ero rimasto nello stesso posto in cui mi aveva lasciato mia mamma, avevo solamente voltato le spalle verso la porta; mi diressi quindi verso il caminetto e mi ci appoggiai con una nonchalance del tutto innaturale. Nel frattempo Hermione si era sbarazzata del cappello, dei guanti e del cappotto appoggiandoli su una sedia. Indossava un pantalone nero e un dolcevita beige che faceva risaltare particolarmente due dettagli su cui avrei fatto meglio a non soffermarmi.
La osservavo a braccia conserte, senza fiatare, sforzandomi di mettere su l'espressione più fredda e asciutta possibile, mentre lei mi rivolgeva occhiate di sottecchi per accertarsi se la stessi guardando o no. Quando si accorse che effettivamente era così, decise di concentrarsi sulla tavola di fronte a lei.

«Però! Che gran bella tavola, non manca niente. Chissà quanto avrà lavorato tua mamma...»
Okay, io sicuramente non davo l'impressione di uno che avesse chissà quanta voglia di parlare, però pure lei potrebbe sforzarsi di trovare altri modi per rompere il ghiaccio, miseriaccia!

«La conosci, non credo ci sia da meravigliarsi» tagliai secco, sperando di aver reso chiaro che non avevo nessuna intenzione di discutere della tavola.
Hermione incassò anche questo colpo ma non sembrava per niente decisa ad arrendersi. Bah, non capisco dove spera di arrivare.

«Già, hai perfettamente ragione» disse e abbozzò una risata nervosa e più falsa delle storielle sulle punizioni corporali di Gaza. «Beh dimmi allora, come hai trascorso questi primi giorni di vacanza? Ti sei esercitato a Quidditch? Ho sentito che al rientro avrete una partita molto importante e sono sicura che Harry vi stia stressando un po' tutti perchè sappiamo quan»

«Aspetta, aspetta» la interruppi «tu pensi veramente che basti presentarsi qui il giorno di Natale, senza neanche avermi avvisato ma lasciamo stare, e fare finta di niente per far tornare tutto come prima? Caspita Hermione, e c'è chi dice che tu sia la strega più brillante della tua età»
La ragazza fino ad allora aveva mantenuto la calma e la lucidità che la contraddistinguevano da sempre ma dopo quelle parole qualcosa in lei scoppio, una scintilla. Forse quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
«Ma insomma, Ronald!» iniziò vistosamente infuriata. «Ti sembra davvero il caso di comportarti così? È da poco meno di una settimana che mi eviti e non hai neanche voluto sentire ciò che avevo da dirti sull'Hogwarts Express. Ti sembra un modo maturo di comportarsi? Io non credo assolutamente. Dobbiamo affrontare questa discussione una volta per tutte perchè io mi sono davvero stancata di questa situazione che c'è tra noi. Non mi sembra giusto neanche per Harry che si ritrova praticamente costretto ad essere diviso tra te e me. Io non capisco, veramente. Andava tutto così bene tra di noi nell'ultimo periodo e la serata da Lumacorno è stata fantastica secondo me, proprio non riesc»
«La serata da Lumacorno è stata FANTASTICA? Hermione hai voglia di prendermi in giro? Ti sembro per caso uno stupido. Mi sono davvero rotto di perdere tempo con te. Vai a fanculo» urlai e voltando le le spalle imboccai le scale per salire nella mia stanza dove avrei potuto sfogare la mia rabbia contro lo stipite della porta.
«Ma fai sul serio?» mi urlò lei dietro «Per me è stata davvero una bella serata e non posso assolutamente credere che tu stia combinando tutta questa incredibile sceneggiata solamente perché purtroppo sono dovuta scappare in camera all'improvviso senza dirti niente per risolvere un problema abbastanza urgente!»
Per poco non mancavo il gradino e rotolavo giù dalle scale. Mi fermai di botto. Cosa aveva appena detto?

I've known for a long time - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora