Volevo sprofondare

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September 14th, Hogwarts: aula di pozioni

Entrammo nell'aula di pozioni che la lezione era già iniziata, per fortuna da non molto. Era tutto molto diverso rispetto a come Piton ci aveva abituati in quegli anni; al centro della stanza c'era un imponente tavolo di legno scuro, circondato da una dozzina di sgabelli e in corrispondenza di ognuno di essi c'era un calderone posto sul tavolo. Il professore Lumacorno ci accolse con la sua solita voce, la stessa che io ho dopo più o meno 5 burro birre.

«Oh buongiorno Potter, mi stavo giusto chiedendo con quanti minuti di ritardo saresti arrivato» disse scherzosamente.

«Vedo che hai portato un amico. Ottimo!» aggiunse subito dopo essersi accorto della mia presenza.

E non fu l'unico; mi era parso di vedere quella Jolanda Brown dimenarsi sullo sgabello e tartassare di gomitate la sua amica Calì. Bah, donne.

«Ronald Weasley signore. Però la avverto: sono terribilmente negato in pozioni. Una vera schiappa». Jolanda cominciò a ridere sonoramente, anche se più che una risata quella sembrava il lamento di una gallina.

«Oh sciocchezze, ti insegnerò io» tagliò corto il professore.

Mi avvicinai all'armadio delle scorte per prendere un libro da poter usare; non lo avevo comprato perché non avevo intenzione di frequentare pozioni per un altro anno. Ahimè era rimasta solamente una copia di 'Pozioni Avanzate', un libro alquanto vecchio e logoro. E vabbè, meglio di niente; presi il libro e andai a sedermi nell'unico posto libero rimasto, accanto a Harry. Eravamo nell'angolo destro del tavolo. Hermione, che era seduta alla destra di Harry, aveva scelto abilmente quei posti e ce li aveva tenuti liberi: con questa disposizione, io e Harry avremo potuto tranquillamente copiare da lei. Tuttavia, non si sa se a causa di una grande tattica elaborata dalla ragazza in questione o per puro caso, mi ritrovai la Brown alla mia sinistra. Hermione non fu molto contenta quando lo notò e io mi sentivo al settimo cielo pensando che sotto sotto la mia amica era gelosa.

Una volta ristabilito il silenzio, Lumacorno parlò:

«Bene ragazzi, come stavo dicendo oggi cercheremo, o meglio cercherete, di realizzare un dignitoso tentativo di Distillato di Morte Vivente. Tuttavia prima vorrei sapere se qualcuno di voi riconosce il contenuto di questi 3 calderoni».

Solo allora mi accorsi che tre calderoni di moderate dimensioni prendevano posto sul tavolo; quello più vicino a noi ospitava uno strano miscuglio incolore, stranamente luminescente, che produceva del fumo a spirali. Cercai di capirne l'odore ma non sentivo altro che un profumo abbastanza familiare.

«Miseraccia Hermione! Quanto balsamo hai usato stamattina, tutto il flacone? Non riesco nemmeno a sentire il profumo della pozione!»

«Per tua informazione Ronald, stamattina non ho usato il balsamo. Piuttosto mi sembra che tu abbia esagerato con il profumo; chi è la fortunata che devi conquistare?» ribatté lei divertita.

«Ah questa è bella. Figurati se metto il profumo solamente per venire a lezione. Chi dovrei conquistare? Lumacorno?!»

«Ora basta Ron» disse seccata «Lumacorno sta venendo da questa parte».

Certe volte non la sopporto proprio, specialmente quando ha i suoi momenti da 'perfettina so-tutto-io'.

«Chi mi sa dire invece cosa contiene quest'altro calderone?» chiese il professore, indicando il famoso calderone vicino a noi. La mano di Harry scattò stranamente in aria. Forse da quando ha parlato con Silente si sarà messo a studiare di più, ma non penso proprio.

«Questa, signore» e rivolse a me e Hermione uno strano sguardo, come per dire 'vedete che vi combino adesso', «è Amortentia, il filtro d'amore più potente al mondo; ha un odore diverso per ciascuno di noi a seconda di ciò che più ci attrae».

Hermione alzò la testa di scatto e sgranò gli occhi. Io per poco non caddi dallo sgabello.

Porca puttana, volevo sprofondare.

I've known for a long time - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora