Terra chiama Ronald Weasley

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Harry si impegnò a progettare un nuovo schema per le partite di Quidditch quasi quanto io mi impegnai io a porre fine al desiderio di cibo che si era impossessato del mio stomaco. Qualche minuto più tardi ci raggiunsero Ginny, Hermione, Neville e una Luna decisamente imbarazzata; si vedeva lontano un miglio che avevano tutti voglia di chiarire una volta per tutte la faccenda ma non appena videro me ed Harry ridere al tavolo si tranquillizzarono e decisero di non aprire bocca.

Fu Luna la prima a parlare

«Allora ragazzi, dove trascorrerete le vacanze quest'anno? Io credo proprio che andò a caccia di Gnomi con mio padre. Sapete, lui dice che la loro saliva è un toccasana per il mal di gola. Speriamo in un bel bottino».

La guardammo tutti con un mezzo sorriso in faccia, ormai non ci meravigliamo più di quello che usciva dalla sua bocca quando si parlava di creature assolutamente sconosciute. Era tipico di Luna.

«Io ancora non lo so... devo capire che programmi hanno i miei genitori...» si inserì Hermione. Era forse una frecciatina?

«Io e Harry saremo alla Tana, come ogni anno. Però quest'anno credo che Fred e George ci faranno divertire di brutto con tutti gli scherzi che hanno progettato in questo periodo. Ne vedremo delle belle».

«Ronald, sono tua sorella e ci sarò anche io visto che quella è anche casa mia. Potresti anche considerarmi qualche volta...» mi interruppe Ginny, ma io proseguì non curante.

«Sisi certo Ginny, ci sarai anche tu. Comunque, stavo dicendo... Ci sarà da divertirsi e se volete venire ovviamente siete più che ben accetti! Ce la spasseremmo alla grande tutti insieme!»

«Garantito» intervenne Harry in mio sostegno.

«Grazie Ron, sarebbe molto bello» disse Neville «Magari potremmo organizzarci per Capodanno, che dite?»

Convenimmo tutti che era un'idea fantastica e ci alzammo dal quel tavolo solamente 2 ore dopo, non prima di aver definito tutti i dettagli per quella re-union in casa Weasley.

***



Arrivati in camera io Harry ci accordammo su chi dovesse fare la doccia per primo; per me era indifferente, quindi lasciai che Harry si accomodasse in bagno. Nel frattempo mi distesi sul letto e iniziai a rifletterei sulla strategia che avrei dovuto usare quella sera. Ovviamente, se fossi riuscito nel mio intento quelle sarebbero state le vacanze natalizie più belle di sempre. Non sono mai stato un ragazzo troppo sicuro di sé, per niente a dire il vero, però quella sera mi sentivo la 'vittoria' in tasca. Non sapevo spiegarmelo, me lo sentivo e basta. D'altra parte, ne avevo ben donde; era ormai palese che Hermione fosse interessata a me, lo avevano capito anche i muri e io non sono così stupido. Era solo questione di tempo prima che scattasse qualcosa, che arrivassimo al punto di non-ritorno, che scoppiasse la scintilla che avrebbe acceso il fuoco...

«Ehi? Pronto? Terra chiama Ronald Weasley. Sei diventato sordo?» il morò mi riportò violentemente alla realtà.

«Non ti scaldare amico. Stavo solo pensando...» risposi piatto.

«Stavi pensando a Hermione, lo so. Bè ora sbrigati, il bagno è libero. Vedi di non portarti questi pensieri sotto la doccia però» mi canzonò.

Gli lanciai un'occhiataccia ed entrai in bagno, chiudendomi la porta alle spalle. Una bella doccia fredda era quello che mi serviva per svuotare completamente la testa. E svuotare la testa era assolutamente ciò di cui avevo bisogno per affrontare al meglio quella serata.

Mi vestii con calma, per una volta nella mia vita non ero in ritardo. Certo, ovviamente non avevo chissà quanto tempo; l'orologio segnava le 8:15. Mi restavano venti minuti prima dell'appuntamento con Hermione ma sicuramente lei avrebbe ritardato una decina da minuti, come da manuale. Era diligente, precisa e ordinata ma era pur sempre una ragazza. Mentre annodavo la cravatta mi guardai allo specchio; il vestito blu mi stava abbastanza bene, non si vedeva neanche che era già stato usato da Bill. La camicia bianca creava un contrasto armonioso con la mia faccia lentigginosa e i miei capelli rossi. Era tutto al posto giusto, eppure c'era qualcosa che mi lasciava perplesso. Mi girai a guardare il mio migliore amico che era intento ad entrare in un paio di scarpe forse un po' troppo strette; lui aveva scelto un vestito grigio scuro, un perfetto mix con i suoi capelli neri e i suoi occhi verdi. Tutto sommato, era un bel ragazzo; d'altro canto Ginny aveva sempre avuto buon gusto.

«Complimenti amico, stai veramente bene. Se vuoi stasera posso presentarti mia sorella» dissi ammiccando.

«Grazie Ron, anche tu non sei per niente male. Posso presentarti la mia migliore amica? Una certa Granger» rispose lui sorridendo.

Ridemmo insieme ma tornai quasi subito serio e mi rivolsi nuovamente a lui

«Harry»

«Ron?»

«Secondo te ce la faccio?» domandai, lasciando trasparire quell'insicurezza che in realtà si nascondeva dentro di me. Lui si alzò dal letto e si avvicinò lentamente verso di me. Mi aggiustò il nodo della cravatta, poi mi appoggiò una mano sulla spalla e guardandomi dritto negli occhi mi disse:

«È già tua, fratello».

Uscimmo dalla stanza, lasciandoci dietro un gran disordine e, si, anche la mia insicurezza. Una volta arrivati in sala comune ci lasciammo andare sulle poltrone di fronte al camino, in attesa delle nostre dame. Fortunatamente non si fecero aspettare troppo e una manciata di minuti dopo apparvero insieme ai piedi delle scale. Io ed Harry ci alzammo.

«Wow» esclamammo in coro a voce soffocata.

Hermione era stupenda e lo stesso poteva dirsi per Ginny. La rossa indossava un vestito turchese, stretto in vita, che cadeva largo sulle gambe; si sposava perfettamente con i suoi occhi chiari. Solo in quel momento, guardandola elegantemente truccata e sistemata, mi resi conto che la mia sorelinna era cresciuta. Stava sbocciando una donna, una bellissima donna, ma per me sarebbe sempre rimasta la sorella minore da proteggere. Mi rivolse un sorriso e si avvicinò ad Harry, lasciandogli un timido bacio sulle labbra.

Hermione era rimasta qualche passo più indietro, indossava un vestito lungo rosso acceso con uno spacco triangolare sulla schiena e le spalle scoperte; il tessuto morbido ma aderente dell'abito metteva in risalto le sue curve. Avvicinandomi a lei notai anche che, al posto delle solite ballerine, aveva delle eleganti scarpe con il tacco sottile che la rendevano alta quasi quanto me. Sentì una strana sensazione in fondo allo stomaco.

«Sei bellissima, Hermione» le dissi, tentando di celare la mia meraviglia.

«Sempre questo tono sorpreso...» rispose lei sorridendo dolcemente.

I've known for a long time - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora