Non è una proposta

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«Ci...cioè intendi dire...». Non avevo mai visto Hermione in quello stato. Anzi, credo che nessuno l'avesse mai vista così; insomma, Hermione Granger che non riusciva a mettere insieme due parole una dopo l'altra? Ma dai, sembrava fantascienza. Fino a pochi secondi fa.

«Si, intendo dire che io e te andremo insieme alla cena di Lumacorno; sarò io il tuo accompagnatore e tu sarai la mia 'dama'» decisi di aiutarla a terminare la frase.

Tutt'a un tratto lei cambiò espressione, come se una piccola scossa di energia l'avesse fatta svegliare dal suo periodo di trans.

«Ah è così?» inarcò il sopracciglio destro come solo lei sapeva fare «e chi ti dice che accetterò la tua proposta?» domandò con un sorrisetto beffardo. Questa non me l'aspettavo, mi stava forse provocando? Aveva per caso osato provocare me, Ronald Bilius Weasley? Lo stesso Ronald Bilius Weasley che a questo gioco sapeva giocare mooolto bene e conosceva tutti i suoi punti deboli? Oh d'accordo Hermione, l'hai voluto tu. Mi avvicinai lentamente, guardandola sempre negli occhi, mentre il sorrisetto le era svanito dal viso e mi guardava confusa. Le poggiai una mano sulla guancia e cominciai ad accarezzarle lo zigomo sottile con il pollice. Lei ebbe rabbrividì ma non si mosse; BINGO. Ridussi al minimo la distanza e mentre i suoi occhi vagavano da una parte all'altra del mio viso le sussurrai

«La mia non è una proposta, Hermione Jane Granger». Aspettai qualche secondo, dopodiché girai i tacchi e mi allontanai proseguendo verso il castello, lasciandola lì imbambolata e con lo sguardo perso nel vuoto.

Mi raggiunse qualche attimo dopo, correndo per raggiungermi e saltandomi sulle spalle; per fortuna avevo sentito i suoi passi e mi ero preparato.

«Tu! Sei davvero uno stronzo, Ronald Weasley!» disse fingendosi offesa.

«Lo stesso stronzo che adesso ti sta portando sulle spalle fino al castello...» puntualizzai ironico. Lei mi diede un bacio sulla guancia in risposta.

Non appena tornai in camera trovai un Harry decisamente impaurito, seduto sul letto a gambe incrociate; mi chiusi la porta alle spalle e mi buttai subito a capofitto in un racconto particolarmente dettagliato della giornata che avevo passato con Hermione e della proposta che le avevo fatto con una certa nonchalance, dimenticando lo spettacolo raccapricciante a cui avevo assistito diverse ore prima.

«Cioè ti rendi conto amico? Ti rendi conto con quale naturalezza sono riuscito a chiederglielo? Non sembravo nemmeno io. Per non parlare della sua reazione! All'inizio è rimasta imbambolata, non riusciva a spiccicare due parole una dopo l'altra. Poi mi ha addirittura provocato! Hermione Granger che mi rivolge un sorrisetto malizioso! Che spettacolo, amico mio!». Ero felice come un bambino a Natale.

«E adesso non mi resta solo che conquistarla domani sera alla cena del Lumaclub. Pff, per fortuna che quest'anno ho detto alla mamma di spedirmi il vecchio completo blu di Billy... pensa che gran figura di merda che avrei fatto con il solito vestito da cerimonia. Menomale che sono cresciuto. Poi Hermione sarà sicuramente fantastica e io devo essere alla sua altezza almeno per una volta; domani è la mia notte decisiva. Sai, amico, credo che effettivamente un po' le piaccio davvero... Harry? Oh? Ma mi stai ascoltando?» e gli passai una mano davanti alla faccia. Era completamente immerso nei suoi pensieri.

«Si amico scusa... è che... insomma pensavo che avremmo parlato di altro al tuo rientro...» mi disse serio.

«In che senso scusa? A cosa ti stai rifer... Ah. Già»

«Ecco, appunto. Senti Ron mi dispiace, io...»

«Tranquillo Harry, è a posto. Semplicemente sta' attento, per favore. Non vorrei diventare zio prima del tempo» risposi tranquillo. Insomma, Hermione aveva ragione come al solito: come potevo scandalizzarmi, era mia sorella, questo si, ma aveva pur sempre 16 anni. «Però, gentilmente, la prossima volta sei pregato di usare il tuo letto, testa di cazzo» e gli lanciai addosso il pacchetto di dolciumi che avevo preso per lui.

Me ne offrì qualcuna e come al solito finimmo per dimenticare tutto tra una caramella tutti i gusti +1 al vomito ed una alle caccole.

«E comunque» tornai serio io «alla Tana dovrai fare molta più attenzione. Non tutti i fratelli Weasley ti vogliono il bene che ti voglio io! Con due piedi in una scarpa. Uomo avvisato mezzo salvato»

«Sta' tranquillo» replicò il moro, con l'aria di uno che la sa lunga. Come se non lo avessi scoperto poche ore fa, patetico. «A proposito della Tana, tutto confermato quindi? Posso venire?»

«Puoi scommetterci amico. Mi casa es tu casa, lo sai» dissi sorridendo.

«Oh fantastico! Ci sarà anche Hermione?» domandò lui.

«In realtà non lo so, glielo chiederò domani sera. Ma credo proprio di si, ormai sono anni che passiamo le feste di Natale insieme. E se proprio dovrà passarlo con i suoi, credo che ci raggiungerà prima di capodanno.

«Perfetto. Adesso sbrigati che dobbiamo scendere a cena. Dobbiamo mangiare velocemente, Seamus mi ha chiesto una mano per gli ultimi preparativi della festa di stasera»

«Festa? Ma che stai dicendo?»

«Svegliati Ron, la festa che organizziamo da circa sei anni l'ultima sera prima delle vacanze di Natale. L'abbiamo anticipata a oggi perché domani c'è il Lumaclub, te lo avevo anche detto!»

«Mmhh si, sicuro». 'Ma come cazzo fai ad essere così sbadato Ronald, che ti passa per la testa?' mi domandai, conoscendo già la risposta.

Mi docciai in fretta e furia e scesi in Sala Grande insieme ad Harry.

I've known for a long time - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora