Stava per aprire bocca quando lo presi per la maglietta e lo trascinai con le spalle al muro.
«Ron!» gridò Ginny.
«Adesso tu mi spieghi che cazzo ti salta in mente! Non solo decidi di mollarmi nel bel mezzo della festa per andare a scopare con mia sorella...» Harry mi stava fissando esterrefatto «... ma decidi anche di chiuderti dentro la nostra stanza a chiave per tutta la notte! Che cosa cazzo hai in testa?». Ero furioso.
In quel momento era arrivato Neville, che insieme a Hermione e Ginny, stava assistendo alla scena scioccato e incapace di muovere un muscolo. I due amici inseparabili, i due Grifondoro che si definivano fratelli non di sangue ma per scelta, stavano litigando di brutto davanti a tutti in sala comune: nessuno se lo sarebbe mai aspettato.
Ad un certo punto, però, Neville spezzò il silenzio
«Ron io...»
«Non adesso Neville. Non è il momento» urlai, per poi ritornare ad Harry «Allora? Che fai non rispondi? Esigo una spiegazione, mi devi una spiegazione!»
«Amico... io davvero... non so di cosa tu stia parlando» balbettò lui.
«Appunto, Ron io devo dirti ch...» intervenne di nuovo Neville
«Neville ti ho già detto che adesso non è il momento!» e poi dissi ad Harry «Ti rendi conto che se Hermione non fosse stata sveglia avrei dormito sulle scale?»
«Ron guarda che io stanotte non ho dormito nella nostra camera! Ero da Ginny.»
«Come sarebbe a dire che non er...»
«Ecco Ron! Sto cercando di dirtelo da un pezzo. Non c'era Harry stanotte nella vostra stanza. C'ero io. Con Luna. La mia stanza era occupata da Dean e così ho chiesto a Harry se potevo usare la vostra. Ho fatto un incantesimo estremamente complesso alla serratura della porta, per nulla al mondo avrei voluto farmi scoprire da qualcuno. Solamente che poi ci siamo addormentati e non ti ho nemmeno sentito bussare» disse Neville tutto d'un fiato.
Mi voltai verso Harry e alzai le sopracciglia come a dire 'tu lo sapevi?', lui di rimando scrollò la testa e alzò le spalle. Poi guardai di nuovo Neville
«Bè... ehm... che dire, benvenuto nel mondo dei grandi Paciock» gli battei una mano sulla spalla «fammi un fischio se hai bisogno di qualche consiglio. Gli strizzai l'occhio, girai i tacchi e me ne andai attraversando il ritratto, lasciando di stucco Hermione e gli altri che mi guardarono scioccati abbandonare la sala comune.
Harry mi raggiunse poco dopo, ero quasi arrivato in Sala Grande.
«Ma dai, fai sul serio amico? Pensi di non dovermi delle scuse?»
«Oh Harry, lo sai come sono fatto. Sono impulsivo, agisco senza pensare. Ero leggermente incazzato. E anche affamato, questo di sicuro non ha contribuito a farmi agire nel modo giusto. Perdonami, amico»
«Bene. E già che ci siamo non credi di dovermi anche ringraziare?»
«Ringraziare? Per la barba di Merlino, per cosa ti dovrei ringraziare esattamente?»
«Bè effettivamente non hai passato tutta la notte con Hermione a causa di questo equivoco...»
«Brutto pezzo di merda! Mi hai detto che non ne sapevi niente!»
«No, tecnicamente non ho mai detto questo. Ma chi se ne fotte adesso! Allora? Che avete fatto?»
«Non sono cose che ti riguardano, ficcanaso doppiogiochista. E comunque non abbiamo fatto niente di tutto quello che ti sta passando per la testa in questo momento».
«Sul serio?...»
«Già, sul serio. Abbiamo solamente dormito insieme, ed è stato mille volte meglio di una misera scopata» esclamai. Hermione e tutte le ragazze di questo mondo sarebbero state fiere di me in quel momento.
Harry, invece, iniziò a ridere di gusto
«Andiamo, amico. Ma ti senti quando parli?» disse ancora in preda alle risate.
«E va bene, ho sparato la cazzata della giornata. Ovviamente mi sarebbe piaciuto fare altro. Mi sarebbe piaciuto eccome. Però, scherzi a parte, è stato bellissimo anche così. Svegliarmi con lei che dormiva sul mio petto non ha prezzo, non te lo so spiegare. È stato speciale, surreale, tutto perfettamente al suo posto. Insomma, quasi tutto...». Raccontai a Harry del piccolo inconveniente che avevo avuto, proprio mentre varcavamo la soglia della Sala. Scoppiò in una risata così fragorosa che dovetti tirargli un pugno sulla spalla. Non badai tanto alla forza... Si erano girati tutti a guardarci!
«Ma che cazzo ti ridi Harry?!» sbottai parecchio infastidito «Pensa se ci fossi stato tu al mio posto! E non con la Ginny di adesso, che penso ormai sia abbastanza abituata a questo genere di cose».
Mi meravigliai di me stesso per le parole che erano appena uscite dalla mia bocca, e anche Harry mi guardò curvo.
«Giusto, amico. Hai ragione. Comunque, ormai hai il terreno spianato. Comportati bene stasera alla cena di Lumacorno e vedrai che riuscirai a raggiungere il tuo obiettivo. E se non dovessi farlo, te lo dico in anticipo, sei un coglione».
Lo guardai sorridendo e poi ci sedemmo al tavolo.
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I've known for a long time - Romione
FanfictionE se durante il sesto anno ad Hogwarts qualcosa cambiasse? Cosa succederebbe se mettessimo da parte il Signore Oscuro per un momento e ponessimo al centro della storia Ron, spavaldo ma innamorato, Hermione, brillantemente dotata ma profondamente ins...