I Think i'm in Love! //BAKUDEKU//

CAPITOLO 35

Kacchan
~

Erano appena finite le lezioni, perciò Deku aveva deciso di venire a casa mia per mangiare qualcosa, abbiamo deciso di non uscire perché lui nel pomeriggio ha il part-time, perciò partirà direttamente da casa mia per andarci.
Entrammo in casa, chiamai mia madre un paio di volte ma non c'era.

<<Kacchan che si fa adesso?>>

<<Ti cucino qualcosa io, ovvio stupido nerd>>

<<Wow, sei fantastico! Anche io cucino ma non sono molto abile>>

Disse guardandosi un po' intorno, si levò la giacca della divisa e la poggiò insieme alla borsa sul divano, poi mi seguì in cucina e si sedette al tavolo da pranzo senza fiatare.

<<Cosa vuoi mangiare?>>

Domandai iniziando a fare bollire l'acqua in una pentola non troppo grande.

<<Non so, non ho voglia di qualcosa di troppo complicato....>>

<<Riso?>>

<<Si! Con le verdure se possibile>>

Preparai il bollitore del riso e iniziai a tagliare le verdure accantonando completamente l'idea di fare bollire l'acqua nella pentola....

<<E riso sia>>

Dopo pranzo non sapevamo che fare, proposi un film, ma non aveva senso iniziarne uno visto che probabilmente non l'avremmo finito perché Deku aveva il part-time, una partita ad un videogame? No, non ne avevo voglia.

<<Andiamo al parco qui di fronte>>

Proposi, lui sembrava contento all'idea, gli chiesi di aspettare un secondo e frugai nella mia borsa di scuola, presi il mio astuccio e il mio sketch book, anche se Deku non aveva idea di cosa si trattasse.
Uscimmo, e attraversammo la strada, infatti il parco era letteralmente di fronte a casa mia, Deku si guardò intorno con fare nostalgico, poi posò gli occhi sul nostro cespuglio, quello dove ci demmo quel piccolo ed innocente bacio, il primo in assoluto.
Istintivamente andò a sedersi proprio lì dietro, ed io di fronte a lui, aprii il mio astuccio e iniziai a fare qualche schizzo, volevo disegnarlo, ora che mi era così vicino, ora che eravamo noi due soli.

<<Kacchan che scrivi?>>

<<Chissà>>

Lui non sapeva che amavo disegnare, dopotutto non c'è stato per molti anni, però avrei voluto che lo sapesse, magari gli avrei fatto una sorpresa il giorno dopo.

<<Secondo te cosa potrebbe essere carino per domani? Da indossare..>>

<<Qualunque cosa metterai andrà bene>>

<<Eddai kacc->>

<<Sta fermo!>>

Dissi dandogli un calcio sul piede.

<<Ma perché?!>>

<<Tu fallo e basta>>

Passò un po' di tempo, nessuno dei due parlava, ma a me andava bene lo stesso, stava fermo come gli avevo chiesto e aveva il viso di tre quarti, il sole che passava attraverso l'albero alle mie spalle gli accarezzava una guancia e si rifletteva leggermente nei suoi occhi verdi, i capelli ondeggiavano armoniosi come le foglie in estate e il suo viso era così bello che avrei potuto guardarlo per ore, ma ovviamente non avrei mai il fegato per dirglielo apertamente.

<<Sembri proprio un idiota>>

Lui sorrise e chiuse gli occhi appoggiandosi completamente al cespuglio dietro di lui lasciandomi per un secondo incantato.