Capitolo 18[Revisionato]

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Steven pov's: Dopo un attenta riflessione, dopo aver smadonnato per l'intera serata ed essere andato quasi in paranoia, mi siedo sul divano nel mio enorme soggiorno, guardando -in maniera poco convinta- la vera rivista di Annie. E' un continuo interrogatorio tre me e me. La leggo? E' giusto leggerla proprio ora? Quello che c'è scritto potrebbe cambiare qualcosa tra noi? Potrebbe cambiare qualcosa in me? Potrebbe causarmi qualche sorta di "effetto collaterale" come accade per i farmaci? 

-Magari potrebbe solo chiarirti le idee sulla sua persona, tranquillizzarti magari. . .no?

Giusto, cos'avrà mai potuto dire di me nella vera intervista. Tutti mi hanno fatto intendere che è stata un successo e che Daisy in settimana fisserà un appuntamento per discuterne. Quindi volente o dolente è un dente che bisogna togliersi stesso stasera. 

Così deciso, afferro la rivista e sfogliando le prime pagine, arrivo alla sezione a me dedicata.

E dopo aver preso un enorme respiro -quasi emozionato- inizio a leggermi attraverso Annie.

Tutto quello che ho scoperto su Steven Yaman

In questo articolo, non troverete informazioni anagrafiche o notizie che potrebbero essere fonti di vari scoop; semplicemente ho deciso di lasciar perdere il solito modo di intervistare le persone, invertendo così la situazione: risponderò personalmente a delle domande -correlate a quest'ultima settimana passata con Steven Yaman- fatte dai vari collaboratori di questa intervista.

Qual è stata la prima impressione che hai avuto su di lui?

So che la seguente risposta potrebbe per molti essere strana ma, non è stata affatto negativa. In realtà mi sono ritrovata con lui nella stessa casa di punto in bianco e posso dire che mi ha saputo sin da subito mettere a mio agio. Non sarebbe male averlo come vicino di casa a dire il vero. *sghignazzando* E' un ottimo compagno di bevute e anche se può sembrarti intimidatorio, si riesce sempre a trovare un discorso su cui scambiare dei punti di riflessione anche comuni a volte sai? Riesce a comprendere un disegno, ad esprimerne le caratteristiche. . .riesce a capire l'animo delle cose e per cui anche quello delle persone. Quindi, in sodo, la mia prima impressione è stata "Okay wow! Ma aspetta, sono a mio agio con questa persona. Si, ci sto incredibilmente bene." 

Quando si parla di Steven Yaman, di chi si sta parlando esattamente?

Ovviamente una settimana di convivenza, non basta per conoscere a fondo una persona. Posso però dire di aver percepito il suo costante di sentirsi realizzato senza l'aiuto di nessuno e si, ci è riuscito. E non gli piace raccontarlo, a questo ci hanno pensato le persone che lo circondano, quelle stesse persone che hanno assistito alla sua evoluzione e credo che siano state molto fortunate a dire il vero. Steven, è una persona a mio parere diretta e fin troppo precisa, sprona le persone al dialogo ed è un leader nato. In compagnia è sempre pieno di energia e mette tutti a proprio agio con i suoi modi di fare. Ma poi parliamo pur sempre di uno spirito libero, non essenzialmente di un selvaggio, certo che no! Il suo stile definisce la sua persona alla perfezione: accurato e preciso ma al tempo stesso fuori dagli schemi. Il problema è che le persone si fermano al suo modo di vestire, comprendendo solo quello che l'apparenza mostra di Steven Yaman. Per capire tipi come lui è necessario fidarsi di quest'ultimo e lasciarsi andare.

In disparte, ci hai detto che ha un modo di parlare che è spesso accompagnato da gesti. Gesti che non tutti riescono a capire e che spesso alcuni ci ridono su. Tu credi di averli capiti? -Si- E potresti descriverceli?

Certo, allora direi di partire da quello più buffo e che ritengo il mio preferito: quando qualcuno lo elogia -facendogli dunque un complimento- Steven tende a far rotare il suo braccio in senso antiorario, come per dire "continua, continua, mi piace quando la gente mi elogia." Poi quando è interessato a qualcosa, un argomento in particolare magari, e vuole concentrarsi -se porta gli occhiali- potresti vederlo che li toglie in maniera particolare: lo vedi che li alza in alto, per poi portarli dietro la schiena. Molte altre volte però -in ufficio specialmente- lo puoi vedere pensieroso o interdetto su qualcosa -spesso però ho notato che compie quest'azione anche quando è raramente imbarazzato- inizia a grattarsi la barba, come se gli trasmettesse calma. E per ultimo -ma non meno importante- se per strada, lo vedi che ti fa il segno delle corna con le dita, non è un insulto ma semplicemente il suo modo buffo di indicare qualcosa o qualcuno.

Un "ti amo" detto a casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora