Capitolo 25 [Revisionato]

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𝐀𝐧𝐧𝐢𝐞'𝐬 𝐩𝐨𝐯:

L'agitazione che mi pervade corpo e anima è praticamente inspiegabile.
Probabilmente ciò dipende dal fatto che sto per dire tutta la verità e nient'altro che la verità; non avrò vie di scampo e questo mi rende nervosa.
La costrizione, è uno dei miei principali motivi di irrequietezza e credo che tale sensazione sia percepibile a chilometri di distanza.
Ormai è da un bel po' che Steven ed io ci siamo avviati verso chissà quale posto sperduto al mondo conosciuto solo da colui che è seduto alla mia sinistra.
Forse mi rende nervosa anche rimanere sola con lui; si, perché quasi sicuramente dovrò dargli delle spiegazioni in merito al mio finto "svenimento"
Ed è da mezz'ora ormai che mi maledico per aver voluto iniziare a scavare la fossa per il mio funerale!

Come faccio a dargli una spiegazione se neanche io ho la minima idea del perché l'ho fatto? Finirei per inventarmi un'altra bugia, gettandomi direttamente negli inferi!

E invece, dopo settimane, ho capito il perché. Mi sono vista persa, ho ignorato i miei sentimenti pensando che fuggire sarebbe stata la scelta migliore. Ma no. Ormai è palese che stare senza Steven non mi fa sentire bene. La sua assenza è come se mi privasse di ossigeno. È come se solo con lui riuscissi a respirare.

-Quando lo guardo proprio come in momenti come questo- riesco a vedere il suo profilo così perfetto, il suo sguardo fisso sulla strada come un leone che tiene ben saldo il suo interlocutore sulla propria preda; il suo labbro leggermente inarcato -causando così una fossetta sulla guancia destra.-

Appena lo guardo il cuore inizia a palpare più velocemente del solito ed un sorriso si fa largo sul mio volto; lo stomaco va in subbuglio e quasi mi riesce impossibile gestire le miriadi di sensazioni che mi invadono il corpo.
Può una persona causare tutto questo?

Cosa gli dirò stavolta?

Potresti temporeggiare...(?)
-Che intrattenimento potrei mai trovare nel bel mezzo della natura?

Ci risiamo! Siamo di nuovo in mezzo al nulla.
Possibile che finiamo sempre in posti del genere?

«Hai percaso fame?» Ecco un'altra cosa che adoro di quest'uomo! Nel mentre credevo che mi avrebbe tartassato di domande, me lo ritrovo appoggiato al finestrino del mio sportello con un dolce sorriso in viso che mi chiede del mio bisogno primario: il cibo!

«Evet» ammetto massaggiandomi la pancia. «Sei capace di montare una tenda?» chiede nel mentre -da galantuomo- mi aiuta ad uscire dal fuori strada.

È lo stesso uomo rude di un ora fa?
-Me lo chiedo anch'io...

«Non l'ho mai fatto ma non dovrebbe essere difficile...» affermo facendo spallucce, scaturendo una risata in Steven. «Monteremo insieme la tenda e poi ci occuperemo insieme del cibo.» lo guardo di sottecchi per qualche istante, intimorendolo un po'«Non mi crederai incapace di montare una tenda vero?» chiedo avvicinandomi furtivamente alla sua figura.
«Hayir! Come ti salta per la testa una cosa del genere? Ho molta stima nelle tue mani, ce la faresti ovviamente anche senza il mio aiuto...certo prima di sbraitare contro gli oggetti o dopo magari preso questione con bastoni e tenda...dovrei continuare?» sorrido divertita dalla verità che risuona nella natura. «Okay Indiana Joans, costruiamo insieme questa tenda!» mi sorride beffardo, come se avesse appena compreso la mia aria di sfida.

Uyuz! (Fastidioso)

Certe volte sembra essere così umile e gentile, mentre altre volte è facile poterlo paragonare ad uno sbruffone che si diverte nel vantarsi come un pavone.
«Da dove si parte?» domando con tanto di disinvoltura -stessa disinvoltura- che mi passa nel momento in cui lo vedo fare una scena di spogliarello da Oscar.

Un "ti amo" detto a casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora