f.p.
ci sedemmo a tavola.
come faccio sempre, io mi misi accanto a mia madre, jack di fronte a me, con accanto Sophia e Gaten. Poi c'era, di fianco a me, mia zia e mio zio, e a capotavola, come sempre, la sedia rimaneva vuota, o meglio, occupata dal cibo che non entrava sulla tavola.
jack si era cambiato per venire a cena. Indossava un maglioncino molto carino, tra l'altro con una tenera renna sopra.
mangiammo l'antipasto, parlando del più e del meno, mentre vedevo Sophia che cercava disperatamente le attenzioni del giovane Jack, ma che non le degnava nemmeno di una singola parola.
mia zia, arrivata al primo, fece la domanda che tutti quanti temono.
quella domanda che ti fa andare storto il boccone di pasta, quella domanda che ti fa risalire ogni cosa che hai mangiato prima."ma allora, la fidanzata? hai 19 anni, dovresti averne una, sei un bel ragazzo Finn"
ecco, appunto. quale peggiore domanda, se non quella.
non le risposi inizialmente, cercando di infilarmi in gola tutta la pasta che potevo, alla velocità della luce, ma mia zia sta ore a fissarti fino a che non le rispondi alla domanda, e se non lo fai, è capace di ricordartelo fino alla fine della serata. Poichè me la sarei dovuta subire anche il 25, era meglio risponderle."no zia, niente ragazza per adesso..."
"ma sicuramente te ne piace qualcuna"
"no, non adesso"credetemi, è la cosa più difficile da fare. mia zia ha un sesto senso nelle cose che riguardano l'amore e conosce il mio punto debole: la vergogna.
Usa sempre lo stesso aneddoto per mettermi in cattiva luce. Lo fa ogni natale, ma non ci faccio più caso da anni, il problema è che me ne vergogno ancora. Ma stavolta lei andò molto oltre.
oltre ogni mia possibile aspettativa..."Jack, tu hai la ragazza?"
"beh, no. Nessuno si metterebbe mai con me"
"Oh, dai, sembri un bravo ragazzo."jack mi lanciò uno sguardo per chiedermi aiuto, ma io non sapevo come aiutarlo...e successe esattamente quello che non doveva accadere.
"Finn...non è che Jack non è un semplice amico per te?"
mia madre cambiò espressione, mi guardò cupa poichè stavo esitando. Jack aveva capito che mi vergognavo...così mi fece cenno di rispondere.
"siamo solo amici"
non è mai stato vero.
quegli occhi mi hanno rubato l'unica cosa che avevo, ma dovevo mentire per nascondere a mia madre la verità."si infatti siamo solo amici, signora"
rispose jack a mia madre, diventando rosso per la vergogna. dovevamo farlo per proteggerci. dopo mia zia non fece più domande, ma mia madre aveva intuito qualcosa che la turbava.
appena fummo soli ci stendemmo sul letto di camera mia per farci qualche foto."sei perfetto in ogni foto che fai" gli dissi, perché era vero.
"anche tu finn" mi disse lui, voltandosi nella direzione dei miei occhi.Sophia rovinò questo momento afrodisiaco aprendo la porta della mia camera, che grazie a dio era isolata dal resto della casa.
ero steso accanto a Jack, mentre i nostri visi erano a poca distanza."dovete scendere, mia madre vi vuole giù."
"va bene, dai andiamo Finn"era arrivato il momento più noioso della serata: il discorso da primo anno di college nuovo. Avrei dovuto dire solo se mi trovavo bene o meno, se avevo un compagno di stanza, una ragazza e cose simili. Il mio discorso potrebbe vagamente sembrare un coming out, per questo terrò la bocca chiusa sulla maggior parte delle cose.
mi aspettavano tutti seduti sul divano, aspettavano le confessioni."beh, il mio compagno di stanza è proprio Jack, ci siamo conosciuti perchè ho aperto la porta sbattendola contro la parete...abbiamo iniziato a fare un contest per maggiori crediti e a breve dovrebbe chiamarci qualcuno di un'agenzia per posare per delle riviste di moda. "
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𝓲𝓵 𝓬𝓸𝓶𝓹𝓪𝓰𝓷𝓸 𝓭𝓲 𝓼𝓽𝓪𝓷𝔃𝓪
Fanfiction{completa} Finn, un ragazzo come gli altri, per il divorzio dei genitori, è costretto a cambiare citta, andando a Los Angeles. Andrà in un college prestigioso per diventare fotografo, e avrà un compagno di stanza, Jack,che frequenta gli stessi corsi...