Capitolo 8:gioco

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f.p
Jack era sempre più strano da quel giorno.
Parlavamo di meno, ma quel poco di meno, mi mancava, mi mancavano i nostri discorsi da amici.
il problema è che non eravamo più amici.
Quando accade qualcosa del genere riesci a percepire ogni cosa dell'altro e non c'era possibilità di sottrarsi.

così decisi di mettervi fine. mettere fine ai miei sentimenti.
Uscì con una ragazza, di nome Millie.
Era sempre della nostra classe.
Abbastanza carina a dire il vero,aveva un corpo abbastanza soddisfacente.
Uscimmo e la portai fuori, dicendo a Jack che era solo un uscita tra amici.
Lui mi chiese se fossi bisessuale, ma io negai tutto, dicendogli che mi piacevano i ragazzi.

Millie si era messa un vestito, perché le avevo detto che era un appuntamento.
Io mi ero vestito con il mio solito jeans nero e la maglia nera.
"ciao finn"
"ehi, andiamo?"
la portai in un ristorante abbastanza famoso di LA, lontano dalla scuola.
Dopo mangiato, andammo a prendere un gelato, arrivammo in un parco e ci sedemmo su una panchina.
"sei bellissimo"
"grazie, anche tu" mentii, ma dovevo cercare di essere normale.
Lei mi sorrise e mi baciò.
le sue labbra carnose e morbide sulle mie...che schifo.
"Millie,che cazzo fai??"
"scusami, pensavo..."
"pensavi male, sono fottutamente gay!"
E avevo rovinato tutto.
Millie sgranó gli occhi, per poi sembrare perplessa.
"e allora perché mi hai invitata ad uscire con te?"
"volevo capire se lo fossi per davvero."
"sei una merda, lo sai questo?"
"si, grazie."
"senti,bastava semplicemente dirmelo. e poi vorrei capire come mai non me lo hai detto. abbiamo legato molto in queste due settimane"
"perché non volevo essere preso per il culo"
"Finn, che cazzo di problemi ti fai? io sono pro in queste cose."
"ma non puoi capire come mi sento"
"credimi, se me lo dici proverò a capirlo"
"mi piace Jack"
lei mi guardò ancora una volta, e mi prese il volto per poi abbracciarmi e stringermi.
"andrà bene" mi disse.
come avevo precedentemente previsto...non aveva capito.

Tornai al dormitorio molto prima di quello che pensavo.
"finn, ciao"
mi aveva aspettato sveglio.
"allora, siediti e raccontami"
"niente di che, ha fatto abbastanza la stronza. mi ha baciato."
"wo, e tu?"
"io mi sono scostato, disgustato. avrei potuto vomitare"
"beh, è positivo no? sai che sei gay al 100%"
"credo di si."
Diedi un bacio gentile sulla fronte a jack e andai a dormire senza fiatare.
Nel bel mezzo della notte sentì come un tocco, alla mia spalla.
mi girai, e Jack era steso di fianco a me.

La mattina dopo mi alzai con un evidente erezione nei miei pantaloni del pigiama.
con calma scostai la mano di Jack e andai di corsa in bagno per farmi una doccia fredda.
Ripensai a quello strano abbraccio senza consenso datomi da Jack la notte prima.

"ehi finn, hai fatto?"
era quasi un ora che stavo sotto la doccia
"certo entra pure"
Mi ero appena ricordato di essere nudo, sotto la doccia, e con gli ormoni impazziti nonostante la doccia.
Jack entrò ed io Uscì dalla doccia cercando di infilarmi l'accappatoio
"vuoi una mano?"
"si grazie"
Perché non ragionavo prima di parlare?
Jack mi strinse l'accappatoio, con lo sguardo fisso in basso.
"oggi abbiamo le foto, ricordati che devi posare"
"certo" risposi per poi correre letteralmente alla velocità della luce fuori dal bagno.

Le lezioni erano parecchio noiose quel giorno, ma il pomeriggio avremmo fatto le foto e non c'era niente di meglio.
Sarei stato a petto nudo davanti a Jack, senza volgarità o cose simili.
pensavo che tutto questo sarebbe stato fantastico per far capire quanto l'uomo possa essere diverso dalla donna come fisico, ma anche come mente.
Le donne ragionano in modo completamente differente.
Le donne tendono ad essere anche fin troppo sicure di loro ed hanno sempre ragione.
mai contraddire una donna, potrebbe essere l'ultima cosa che un uomo fa nella propria vita.
Noi uomini sottostiamo, ma almeno nel mondo del lavoro ci facciamo sentire, in modo evidente, anche se non lo accetto per niente.

"finn, forza, iniziamo"
Facemmo varie foto, alcune con la mia maglia bianca che avevo messo, e altra a petto nudo.
"sei rosso finn, hai caldo?"
"si, un po'" mentii.
era colpa di jack.
Io ero a petto nudo e lui vestito con quella benedetta felpa blu e gialla, che gli faceva risaltare il sedere e i fianchi.
era coloa della felpa. e di jack.
"okey, ma adeso calma, prendi dell'acqua e ricominciamo"
Presi l'acqua e ricominciammo a fare le foto, decisi di concentrarmi su me stesso e l'obiettivo.
"okey, bravo"
era Jack che mi faceva i complimenti e quelle parole mi riscaldavano il cuore.
Erano solo stupidi complimenti
"Jack..."
"si?"
"che ne dici se facciamo una foto assieme?"
"uhm...okey?"
"okey"
facemmo una foto in due posizioni differenti.
quella foto rappresentava la pazzia umana.
Era, credo, la foto migliore di tutte.
forse perché c'era anche Jack.
e non solo io.

Alla sera, come al solito, ci andammo a prendere la birra.
Jack prese un The, stranamente.
Anche il barista parve sorpreso dalla sua scelta.
"come mai il the?"
"sai, oggi mi sento molto dolce."
"ah, come il the alla pesca?"
"si, come il the"
"bella questa, credo che me la scriverò da qualche parte"
Jack ridacchió, il che me lo fece guardare con sguardo serio, ma pieno di voglia.
"che hai finn?"
"oh-niente" dissi imbarazzato...
"Finn...dimmi cos'hai"
Non volevo mentirgli...ma ero costretto a dirgli qualcosa.
"boh, ho paura per il compito di matematica di domani"
"ma se hai nove in matematica"
"tu credi che andrà bene?"
"si, certo"
Sorridemmo, poi diventammo seri.
Poi Jack cambiò discorso.
"Finn hai mai provato a baciare un ragazzo?"
"no..."
"ti va di vedere com'è?"
"uhm...io..."
"ti bacio e tu mi dici che cosa provi"
lo avrei baciato...ma non sarebbe stato come volevo.
"credo che non possa farlo"
"perché?"
era un vicolo ceco.
Gli avrei dovuto confessare che c'erano di mezzo i sentimenti e che il mio cuorw non avrebbe mai sopportato una cosa simile.
"jack...ho un alito di merda, sta birra mi fa un alito"
"finn, smettila di trovare scuse"
"non sto trovando scuse!"
"e allora perché non posso baciarti?"
Avevo perso la pazienza, e,cretino come sono, dissi tutto, urlandogli contro, davanti a quasi 20 persone che c'erano nel locale.
"perché ci sono di mezzo i miei sentimenti"
mi resi conto di quello che avevo detto e scappai,rifugiandomi nella camera del college.

dopo un po arrivò Jack
"dovevo prima finire il mio the..."
"Jack, mi dispiace davvero, scus-"
lui mi mise un dito sulla mia bocca, zittendomi.
"shhh, Finn...secondo te perché ti ho chiesto se potevo baciarti?"
"perché avevo risposto di no alla tua domanda?"
"sei proprio un cretino, Finn Wolfhard"
e in un attimo le mie labbra e quelle di Jack si unirono in un bacio tenero.
Ci staccammo per vedere le nostre faccie.
"sai di the alla pesca"
"tu sai di birra" dicemmo, prima di incrociare le nostre lingue facendole danzare in un bacio indimenticabile.

𝓲𝓵 𝓬𝓸𝓶𝓹𝓪𝓰𝓷𝓸 𝓭𝓲 𝓼𝓽𝓪𝓷𝔃𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora