f.p.
gli esami andarono a gonfie vele. presi i voti che volevo a tutto gli orali, e fui uno dei pochi e prendere uno dei voti più alti di tutto l'istituto.
la maggior parte delle mamme dei ragazzi erano fuori, ma la mia non c'era come nessuna di quelle dei miei amici.
adoravo la solidarietà dei miei amici.Dopo gli esami andammo alla tomba di noah a lasciargli dei fiori e a parlargli degli esami,perché lui poteva sentirci. chiesi poi gentilmente a tutti di lasciarmi solo con Noah perché avevo una cosa importante da dirgli.
"noah ho riflettuto tanto in questi giorni e mi è parso, per un attimo, di provare qualcosa per te, o almeno, provavo qualcosa per te quando ero alle medie. Mi piacevi ma non lo sapevo. poi ci siamo lasciati andare ognuno per la prorpia strada...ed ora che tu hai deciso la tua non posso cambiare le cose, ma so che tu nel profondo mi ami. Ti ho amato anche io,Noah."
me ne andai sconfitto, sapendo che non avrei mai avuto nessuna risposta.
dopo due mesi, ad agosto, partimmo per una crociera di una settimana. adoravo l'idea di poter passare quel tempo assieme a Jack e ai miei amici senza mio padre e la mia famiglia, perché non avrei avuto alcun supervisore. adoro mio padre e la mia famiglia ma era meglio stare da soli, in quel contesto.
era una bella giornata di sole quando partimmo, avevamo tutti le valigie pronte.
Non avremmo fatto escursioni, ma saremmo scesi per fare delle passeggiate per divertirci.Il primo giorno fu un vero e proprio fiasco.
siamo saliti e abbiamo sistemato tutto, ci hanno fatto delle foto e ci hanno dato il programma delle serate.
Io e jack avevamo una matrimoniale, come anche Wyatt e Jaeden.,Sadie e Caleb Millie invece aveva una doppia che diceva -avrebbe occupato con qualche bel manzo- ma per il suo carattere non poteva trovarne mezzo.La prima sera era la serata Casual.
Jack prendeva anche fin troppo alla lettera quelle parole, tanto che passava le ore a decidere quali vestiti indossare per essere impeccabile, quando anche lui sapeva bene che non era una domanda da fare al sottoscritto,solo perché gli avrei risposto che sarebbe stato bello con qualsiasi tipo di vestito.Mangiammo al self service. io e jack ci diriggemmo sul ponte. Era praticamente notte fonda ma a noi non ce ne fregava un cazzo.
Arrivammo li per guardare le stelle."sai Finn, Noah adesso è li su"
"lo so amore mio, ma la mia stella preferita è qui, di fianco a me."dissi quelle parole perché era quello che sentivo.
"potevi fare il poeta...avresti avuto molti più sbocchi."
"può darsi..."
"ma sei più dotato per fare fotografia secondo me."
"grazie"mi aveva ricordato le parole di noah.
guardai il mio riflesso nell'acqua e come se cercasse di parlarmi io continuai a fissarlo.
vedevo un uomo diviso in due, che soffriva ma era felice allo stesso tempo.
una doppia faccia. un doppio fondo. un cuore strappato.Jack mi consumò il pensiero, cancellandolo, con un bacio amichevole sulla guancia.
"mi sono sempre piaciute le stelle." disse lui.
"anche a me"
"ma il tuo volto nell'acqua è un capolavoro che in confronto, il cielo non è niente"la metafora mi fece pensare. lui pensava davvero quello che aveva detto?
"lo pensi davvero?"
"si. certo"ci fu un attimo di silenzio in cui i nostri sguardi si incrociarono.
"sai non avrei mai pensato di amare qualcuno così tanto..."
"davvero finn?"
"davvero. dopo quello che mi hanno fatto...la mia famiglia, Noah...non sono più lo stesso."
"finn..."
"e se non ti piacessi più tra un anno o due?"
"finn..."
"e se tu ti innamorassi di un altro?"
"finn..."
"e se-"
"Finn! basta. ho afferrato."ci fu un attimo di pausa. continuai a guardare il mio riflesso.
"Finn, non temere niente di tutto questo...non succederà."
"ma come posso...potresti innamorati di una persona che ti ama di più di me"
"fidati, nessuno mi amerà mai più di te."lo baciai sotto le stelle. sembrava una scena di un film
"ti amo. sappilo"
"anche io Finn, anche io ti amo"quei giorni parvero correre.
Niente era più uguale a prima.
Avevo un ragazzo che mi amava, una famiglia decente, una nonna che mi amava e mi dava consigli, degli amici che mi accettavano...e mi volevano bene.
io non avevo chiesto niente di tutto questo, niente.una sera, precisamente l'ultima sera del viaggio, io e Jack eravamo soli in stanza e parlando del più e del meno venne fuori un argomento delicato.
"sai io non ci ho mai pensato, ma noi non potremmo avere dei figli."
"tu li vuoi, Jack?"
"non credo di volerli, sono un impegno...ora preferisco godermi il college..."
"certo ma magari un domani..."
"si finn...magari un domani ci penserò."
"beh se staremo ancora assieme..."
"staremo per sempre assieme Finn. ti prego, non essere pessimista"sorrisi.
"se vorrai mai dei figli, io te li darò. okey?"
"va bene."
"tu basta che ne sei sicuro anche perché poi saremo...genitori"
"wow,fa così paura quella parola"poi jack cambiò espressione
"e se non fossi un bravo papà?"
"Jack...ti prego non sparare cazzate."
"finn sono i fatti"
"saresti un ottimo padre"
"grazie anche tu saresti un ottimo papà."
"tu lo credi davvero?"
"si."
"beh grazie..."ci baciammo e ci coccolammo mentre mangiavamo qualcosa rubato dal bar, mentre la tv trasmetteva titanic, quel film che mi aveva fatto provare per la prima volta qualcosa nel mio stomaco.

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𝓲𝓵 𝓬𝓸𝓶𝓹𝓪𝓰𝓷𝓸 𝓭𝓲 𝓼𝓽𝓪𝓷𝔃𝓪
Fanfiction{completa} Finn, un ragazzo come gli altri, per il divorzio dei genitori, è costretto a cambiare citta, andando a Los Angeles. Andrà in un college prestigioso per diventare fotografo, e avrà un compagno di stanza, Jack,che frequenta gli stessi corsi...