capitolo 23:Chiariamo.

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F.p.
mia nonna è sempre stata molto vicina a me quando mia madre si è divorziata con papà, o almeno fino a quando mia madre mi ha permesso di vederla. mia madre non mi faceva nemmeno vedere i miei parenti perchè diceva che erano fonte di distrazione. sinceramente non so perchè usava la parola -distrazione- e tutt'ora non lo capisco.

"nonna, perchè sei qui?"
"tesoro, ho saputo che sei scappato di casa, tutti sanno della denuncia..."
"nonna, ma come facevi a sapere che ero qui? insomma..."
"ho visto il telegiornale, mi ricordavo di noah. un certo Jaeden mi ha aiutato a trovarti."
"hai conosciuto Jaed, come ti sembra?"

le chiesi, alzandomi da terra e mettendomi sottobraccio alla nonna. 

"mi sembra un bravo ragazzo. con lui c'erano anche altri due ragazzi."
"si, si chiamano Wyatt e Jack."
"si, lo so tesoro, si sono presentati. ora andiamo in quel bar, ci prendiamo un cornetto"
"nonna, ma tu odi i cornetti"
"amore della nonna, oggi è la tua giornata."

mia nonna era molto cambiata rispetto a prima, come aspetto, aveva più rughe, la vecchiaia stava arrivando furtivamente. 

"allora, raccontami un po'...come ti trovi al college?"
"beh, dopo la morte di noah, è stato tutto grigio e nero, come se fossi tornato indietro nel tempo, è stato difficile."
"ci credo...ma parlami un po' del tuo gruppo di amici"
"beh, c'è Millie. é simpatica, ma se la tira un po' troppo per i miei gusti."
"tesoro, sono nel pieno della bellezza le ragazze, molte fanno così."
"poi c'è caleb, simpatico anche lui...poi la sua ragazza, sadie, molto solare come persona..."
"beh sa sempre come tirarti su il morale."
"vero...poi ci sono i ragazzi che hai incontrato. Wyatt e Jaeden."
"hanno un bel carattere, soprattutto Jaeden, emana ormoni da tutti i pori"
"NONNA!"
"ehi, stavo scherzando"

disse, ridendo, come le bambine quando ricevono la cosa che volevano molto.

"e Jack? lui non è tuo amico?"
"beh...non proprio."
"non ti è simpatico? a me sembrava un bravo ragazzo"
"si nonna, lo è...molto, ma non siamo amici."
"strano, pensavo ti piacessero i tipi come Jack"
"esatto...mi piacciono i tipi come jack, o meglio..."
"aw, ti piace Jack?"
"beh in realtà-"
"oh amore della nonna sono così contenta!"
"nonna, io e Jack abbiamo una relazione"
"aw, lo sapevo che lo avresti scoperto."
"scoperto cosa?"

lei prese un sorso di caffè ancora caldo.

"amore, quando tornasti dalla gita di terza media...non facevi altro che parlare di quanto ti fosse piaciuto stare con Noah. dicevi che era un bel ragazzo e che meritava di essere amato. già avevo capito..."
"ma nonna...perchè non me lo hai detto?"
"bisogna dare il tempo al tempo...dovevi scoprirlo tu, amore della nonna"
"ma nonna, tu avresti potuto aiutarmi..."
"mi dispiace, ma lo avresti rifiutato se te lo avessi detto io."

ci ragionai...ed aveva ragione.

"beh, credimi, hai sempre ragione tu."

vederla sorridere mi faceva riempire il cuore di gioia. 
non la vedevo da ormai tanto tempo, ed era la sola cosa che mi rimaneva.

"e il nonno? come sta?"
"come stava, vorrai dire..."
"nonna...il nonno è..."
"amore è tutto apposto. ormai è così da molto tempo. è morto di vecchiaia amore mio, va bene così."
"ed io? non posso sapere le cose così, all'improvviso."
"tua madre mi ha chiesto di scomparire, e di non far sapere niente a nessuno"

quella troia di mia madre ne aveva fatte troppe, ora non mi bastava nemmeno la denuncia. doveva vedermi, e doveva soffrire da dietro le sbarre. 

"nonna, ora voglio che tu torni a casa, okey? io devo fare una cosa."
"va bene,mi verrai a trovare, anche con i tuoi amici?"
"certo nonna. io ora devo andare, ti voglio bene"
"anche la nonna ti vuole molto bene."

andai al college per prendere l'auto che mio padre mi aveva lasciato. Non mi preoccupai di chiamare nessuno, era una questione di famiglia. 

andai nella prigione dove mia madre si trovava, e la feci chiamare.

"ciao mamma."
"ciao tesoro della mamma, come stai tu? e Jack?"
"non fare come se ti interessasse, fai solo tanta pena. questa ora è casa tua per i prossimi 25 anni, uscirai da qui quando avrai 65 anni, ed io sarò adulto e sposato, e tu starai lontano da me di miglia e miglia."
"senti mi dispiace tanto davvero, mi dispiace"
"ora è troppo tardi, stronza"
"non ti rivolgere così a tua madre"
"a proposito di madri, oggi ho incontrato la mamma di papà, e mi ha detto di quante cose tu mi hai privato, quante cose mi hai nascosto, se non ci fosse questo vetro anti-proiettile, potrei riempirti la faccia di saliva a furia di sputarti sulla tua faccia"
"l'ho fatto per non farti soffrire, ci tenevi molto al nonno..."
"io non ho mai nominato il nonno. le bugie vengono sempre a galla."
"ma, io..."
"mamma io con te ho definitivamente chiuso. rimani qui a marcire per il resto della tua vita."
"ho scoperto della morte di Noah. lo conoscevo. mi dispiace"
"me lo stai dicendo con questo tono da omicida? non credo che poi ti dispiaccia così tanto. "
"invece si, mi dispiace"
"ti dispiace sempre troppo tardi delle cose. mi hai tolto una parte della mia vita, ed ora intendo riprendermela, tutta intera, anche a costo di togliere a qualsiasi altro essere umano metà della sua vita, chiaro? tu meriti di essere dove sei, mi hai fatto sempre schifo, ed ora non inizierò a ripensarci."
"io ti voglio bene amore della mamma"

poi, con un coraggio ed una lucidità mentale mai vista, le diedi il mio colpo di grazia.

"tu non sei mia madre."

posai la cornetta e me ne andai, guardandole il volto. la sua faccia che sorrideva a quell'affermazione era solamente inquietante. 

tornai al college, dove Jack,Jaeden e Wyatt mi aspettarono. raccontai tutto ai miei amici, e loro dissero solo che avevo fatto bene. andammo a mangiare la pizza quella sera, accompagnati da mio padre, il compagno e mia nonna, fiera del mio gruppo di amici, fiera del mio ragazzo e fiera di me. 

mio padre mi fece le condoglianze per Noah, diceva che si ricordava del suo sorriso, quel sorriso che mi rendeva tanto felice. ma poi mi fece tornare lui il sorriso, aprendo una scatola con dentro un anello.

"dallo a Jack, quest'anello costa tantissimi soldi"
"ma papà..."
"prendilo, ho talmente tanti soldi che potrei comprarne 100"
"okey e quando dovrei darglielo?"
"quando gli chiederai di essere il tuo ragazzo ufficiale"
"va bene, lo farò"

lui mi sorrise. in quel momento, la tristezza scomparve e tutta quella depressione accumulata per tanto tempo non esisteva più. 

𝓲𝓵 𝓬𝓸𝓶𝓹𝓪𝓰𝓷𝓸 𝓭𝓲 𝓼𝓽𝓪𝓷𝔃𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora