Capitolo 9: distanti

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f.p.
credevo che Jack lo facesse solo per stuzzicarmi un po' ma che non provasse niente per me. avevo capito solo in quel momento che le cose andavano diversamente. quel bacio fu un attimo fuggente di passione, perchè dopo cambiò ogni cosa.

non ci guardammo in faccia per due giorni, il che mi sembrò un eternità. la mattina dopo quel bacio, provai a svegliarlo con una carezza, lui semplicemente mi rispose "levati, credo di essere già abbastanza sveglio". non disse nemmeno buongiorno. fattosta che non abbiamo ancora parlato del bacio, ed oggi dovrei tornare a casa. oggi è il 23 dicembre, il giorno del mio compleanno. Oggi avrei dovuto preparare le valigie per tornare a casa, ma Jack non sarebbe tornato. Diceva che a natale sua madre aveva il vizio di chiamarlo per cucinare la cena di natale, ed ora, solo col padre, non era più la stessa cosa.

credetemi, vorrei tanto portarlo a casa con me, ma se entro oggi non risolvo un bel niente, partirò da solo. purtroppo mia madre vuole che torni a casa per tre motivi. Il primo è che non vuole stare da sola, il secondo è che vuole una mano con la cena e il terzo è che vuole che io riveda il resto della mia famiglia. ho deciso di rovinarmi il compleanno, rimanendo al college, quando sarei potuto partire il 22. Il college di questo periodo è parecchio noioso, e nemmeno il contest va avanti, siamo rimasti al primo progetto, e ancora dobbiamo fare gli altri. 

jack è improvvisamente diventato socievole, ha fatto amicizia con Millie, che grazie a dio non sa del bacio, con Caleb, un ragazzo di colore fidanzato con sadie, la migliore amica di Millie, ed io sono rimasto solo come un cane. questa cosa è durata fin troppo, due giorni d'inferno, ed oggi che è un giorno speciale, in cui il sottoscritto festeggerà i suoi 19 anni, risolverò tutto. ogni cosa. 

"jack, buongiorno, alla buon ora"
"smettila e chiudi quella finestra, il sole stamattina mi da fastidio"
"che ne dici se ti fai una doccia?"
"perchè dovrei?"
avrei potuto rimorchiarlo, ma gli dissi qualcosa che a lui non piace particolarmente sentirsi dire.
"beh, puzzi come una fogna"
"grazie geniaccio, ora si che mi hai offeso"
"grazie, penso che qualcuno sappia meglio di me come far star male la gente che lo circonda giusto?"
lo dissi, perchè sapevo che avrebbe continuato a parlare, o a cercarmi.
"finn, non fare lo stronzo, sai bene che non lo sto facendo apposta"
"e perchè lo fai, sentiamo"
lui sussultò, alzandosi dal letto e andando in bagno per farsi la doccia, io avevo bisogno di una boccata d'aria.

scesi nel cortile, pieno di neve.
quella candida neve metteva in imbarazzo chiunque passasse data la perfezione con cui era posizionata nei prati.
"cazzo, ti stavo cercando"
"Millie, ciao. dimmi"
"senti, Jack mi ha detto di dirti..."
"non mi interessa"
mentivo.
"me lo ha detto due giorni fa"
"allora mi interessa"
"fai sempre più schifo tu, huh?" disse la ragazza accennando un sorrisetto compiaciuto
"credo che in questi giorni Jack faccia più schifo di me"
"Jack non vuole farti stare male finn, ma dice che dopo quel bacio..."
"ti ha detto tutto?"
"Tu non mi parli mai di queste cose, ovvio che me lo ha detto, ti sei isolato questi due giorni"
"cazzo, non dovevi saperlo"
"finn, ora ascoltami, Jack non vuole farti del male ma dopo quel bacio non vuole che tu venga preso in giro per colpa sua. Vuole cercare di farsi odiare perchè crede che tu meriti di meglio."
"Millie...ma perchè cazzo non me lo hai detto prima?"
"mi aveva detto di stare zitta, ma vi ho sentiti voi due in classe l'altro giorno."
"ci hai sentiti?"
"si"

flashback
"finn, è inutile che ci provi, meglio che mi stai lontano"
"jack, ma perchè?"
"non c'è bisogno del perchè o il per quale motivo."
"si a me serve!"
"stai meglio da solo, fidati"
Fine flashback

adesso combaciavano le cose e gli atteggiamenti di Jack. 
corsi da lui, non prima di avergli preso una birra, la sua preferita.
Andai in stanza, e vidi Jack fare le valigie.

"che fai?"
"non vedi? me ne vado!"
"jack, e dove vorresti andare?"
"dovunque, ma non qui"
"Jack, so tutto. smettila di recitare."
avevo realmente scoperto tutto. lui mi guardò e poi cadde a terra, rotto come una bambola di porcellana, piangeva implorando perdono.
Non lo avevo mai visto in quel modo. faceva pena ma soprattutto faceva male.
"jack...smettila di fare il cretino. Io non saprei cosa fare senza di te. questi due giorni sono stati un inferno, lo so, e non solo per te."
"ti supplico, perdonami"
Lo abbracciai
"Jack...io ti ho già perdonato"
e gli feci vedere la birra.
"che dici, ne facciamo metà?"
lui sorrise, si asciugò il suo visino, prese la birra ed esclamò
"si, solo le beviamo entrambi dalla bottiglia"
sorrisi a quella frase.
"mi è sempre piaciuto il tuo sorriso"
"anche a me è sempre piaciuto il tuo..."
sorridemmo entrambi.
"io ti amo finn."
quelle parole uscirono come un bisbiglio dalla sua bocca, per paura che qualcuno potesse sentirle.
"ti amo anche io jack"
come un bisbiglio uscirono anche le mie parole.
due frasi che si completavano e le due anime riunite.
Presi il volto di Jack tra le mani, e per la prima volta dopo anni, piansi come fanno i bambini quando sono felici, piansi di gioia, quelle lacrime parlavano di me, ed in quel momento avevo messo a nudo me stesso, la mia anima.
Jack aveva riparato il suo cuore ormai andato in pezzi...

"jack,ma adesso tu dove andrai per natale?"
"Oh, rimarrò qui"
"certo, come no. vieni da me"
"m-ma sei pazzo?"
"magari sono pazzo di te...ma no, non scherzo vieni a stare da me."
"per natale?"
"si, certo. ho una bella stanza e poi la casa è a mezz'ora da qui."
"ah, beh allora credo che verrò"
"vieni e basta, stupido"

preparammo le valigie e andammo a salutare Caleb, Sadie e Millie.
io e millie, dopo quel bacio, ci salutavamo solo dandoci la mano. Salutammo tutti ed io e Jack arrivammo a casa mia mezz'ora dopo.
"ciao mamma, ho portato un amico"
Jack mi accennò un sorriso, aveva capito che mia madre non sapeva.
"Oh, non mi hai avvertito? va beh, starà in camera tua?"
"certo mamma, saliamo sù Jack"
"signora, mi scusi se le chiedo questa cosa, ma potrei aiutarla in cucina, sa, con la cena"
"certo, se ti piace fare gli struffoli..."
"mia mamma li faceva ogni natale, li adoro."
sul volto di mia madre comparve un sorriso a trentadue denti.
"bene, allora si, puoi aiutarmi. ti aspetto qua."

era da tanto che non vedevo mia madre sorridere.

𝓲𝓵 𝓬𝓸𝓶𝓹𝓪𝓰𝓷𝓸 𝓭𝓲 𝓼𝓽𝓪𝓷𝔃𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora