Capitolo 2

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Si è tatuato una bussola ma si è perso.
-Anonimo

Dalla preside

JENNEFER

Gli sguardi severi dei precedenti presidi di Hogwarts ci trafiggevano con lo sguardo dall'alto dei loro quadri in una chiara smorfia di disapprovazione. Ne scandagliai i visi uno ad uno fino a soffermarmi su un volto che avrebbe dovuto diventarmi familiare quanto quello del professor Lumacorno, il direttore e responsabile della casa Serpeverde.

Un paio di occhietti neri come la pece in un viso severo ci osservavano come se fossimo la feccia degli studenti e niente valeva che fossimo di quella che era stata la sua casata. Severus Piton non sarebbe stato affatto orgoglioso di noi, in quel momento, se fosse stato ancora il professore responsabile di Serpeverde e, più di tutto, vivo.

Era stata una delle tante vittime di Voldemort, un mago che aveva dato del filo da torcere a tutto il mondo magico e, in special modo, al papà di Albus: Harry Potter.

Lui ne portava il nome, Albus Severus Potter, anche se non avevo mai indagato sul perchè. Suo padre ora era dietro di lui così come Ronald Weasley e Draco Malfoy. Mancava solo il mio, di papà, ma era un babbano troppo impegnato con il lavoro.

La preside li scrutava con sguardo assorto, come se fosse stata catapultata in un'altra dimensione o, più probabilmente, in un altro tempo.

<<Mi sta dicendo che Rose le ha tirato i capelli come una femminuccia e le ha quasi spaccato la testa?>> Ronald sembrava non riuscisse a crederci.

<<Proprio così, signor Weasley. Lo sa bene che non ammettiamo nessun tipo di violenza in questa scuola e sua figlia ha compiuto un gesto imperdonabile. Dovremo procedere alla sospensione!>>

<<No! Per favore, ho già detto quanto io sia dispiaciuta... non mi sospenda!>> scattò lei. Il signor Weasley sembrava sul punto di vomitare, <<Rose se verrai sospesa lo dirai tu a tua madre!>> borbottò, come se fossimo in una riunione familiare e non dal preside. Be', probabilmente per lui era proprio così.

<<Ancora non capisco perchè io sia stato convocato. Abbiamo appurato che Scorpius non c'entra nulla, quindi posso andarmene?>> Il padre di Scorpius continuava a guardare l'orologio. Lui, dal canto suo, fissava il signor Potter e il signor Weasley come un cattolico credente avrebbe osservato l'apparizione della Madonna. Lui voleva diventare un Auror, una delle carriere più difficili da intraprendere, e quei due erano praticamente un mito. Erano diventati Auror quasi di diritto. Mi risultava difficile credere che quel signore dai capelli lunghi e rossi, dalla facile inclinazione al melodramma e leggermente spaventato dalla professoressa McGranitt avesse combattuto il signore oscuro al fianco di Harry Potter. Ma le apparenze ingannavano e nonostante la goffaggine era davvero uno dei migliori maghi dell'attuale mondo magico.

<<Vedo che il tempo non l'ha cambiata, signor Malfoy. Siete qui perchè i vostri figli non riescono a mettere un punto fermo alle loro divergenze e questa storia è durata fin troppo!>> Alzai gli occhi sui quadri, incontrando il volto sereno di un uomo dai lunghi capelli e con una lunga barba, entrambi bianchi. Un paio di occhialini a mezzaluna che sembravano da lettura più che da vista rimanevano fermi sul naso. Il preside Albus Silente. Mi fece un occhiolino e un sorrisino. Non era la prima volta che finivo in quell'ufficio e in genere era sempre per lo stesso motivo: rissa. Mia madre non sarebbe stata affatto orgogliosa di me, ma praticamente non mi considerava neanche più sua figlia da quando aveva scoperto che ero una strega e di questo Draco Malfoy ne era a conoscenza, <<Non saremmo qui se non fosse per la figlia dei babbani. Forse dovreste mettere lei in punizione>>. Già, il lupo perdeva il pelo e non il vizio. <<Papà...>> lo richiamò il figlio, con la faccia disgustata.

Slytherin's queen | Scorose FanFiction - Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora