Capitolo 5

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È una delle benedizioni dei vecchi amici che tu possa permetterti di essere stupido con loro.
-Ralph Waldo Emerson

Per quella burrobirra?

JENNEFER

<<COOOSA?!>> urlai, attirando delle occhiatacce da ogni dove. 

Ci trovavamo nella sala grande, come al solito quando dovevamo studiare ed eravamo stanchi della biblioteca, quando Rose si era avvicinata e aveva dato un bigliettino a Scorpius. 

Lui l'aveva letto velocemente e mi aveva poi comunicato la notizia: la piccola Weasley ci avrebbe fatto avere un pacco direttamente da George Weasley con degli scherzi fatti apposta per sorprendere dei babbani, il tutto a prezzi stracciati visto che erano per una sua amica

Scorpius aveva interceduto a mia insaputa con Rose ed ecco che avevo il mio perfetto regalo di Natale per la mia famiglia. 

<<Hai sentito bene. Avrai la tua MagicBox, tra l'altro ad un prezzo stracciato. E' bastato poco e sono riuscito ad avere una conversazione tranquilla con la piccola Weasley>> disse, fingendo leggerezza. 

Gli era costato un sacco chiederglielo, lo immaginavo anche se tentava di nasconderlo. Non era una di quelle persone che andavano in giro a chiedere favori per conto di un'amica come se nulla fosse. <<Grazie>> gli dissi allora, sincera. 

Lui mi sorrise e indicò le pergamene sparse sul tavolo, <<Forza. Ora dobbiamo finire i compiti>>. 

Gemetti infastidita, <<Perché devi sempre smontarmi così? Ora che ero così felice!>> borbottai, riprendendo in mano la piuma. Scorpius in meno di un attimo era tornato concentrato e gli invidiai sinceramente quella qualità. Era come se avesse deciso di mettersi a studiare e il suo cervello, semplicemente, ubbidiva.
Io non ci riuscivo mai.
Mi ci volevano sempre almeno un paio di minuti prima di riprendere la concentrazione. 

In genere guardarlo mentre studiava mi faceva scivolare nella strada della memoria e il mio amato cervello mi riportava in mente i ricordi più strani, qualcuno particolarmente inatteso e qualcuno dal sapore più dolce.
Un po' come successe in quel momento. 

Ero lì ma, al tempo stesso, ero di nuovo al terzo anno, alla nostra prima gita ad Hosgmeade. Ci eravamo radunati tutti eccitati nel cortile della scuola per la nostra prima gita nel villaggio abitato da soli maghi, l'unico di tutta la Gran Bretagna!, ed ero così entusiasta che avevo dimenticato il portafoglio nel dormitorio, al riparo sopra il letto. Me ne ero accorta solo quando eravamo già a destinazione e per di più dovevo pagare un sacco di dolcetti che avevo preso da Mielandia, il negozio di dolciumi. Avevo aperto la borsa e puf non c'era il portafoglio. Per poco non ero scoppiata a piangere, ma accanto a me era spuntato Scorpius con un lecca-lecca che faceva cambiare il colore della lingua e aveva pagato tutto, salvandomi dall'imbarazzo. Appena eravamo tornati ero corsa a prendergli il denaro, ma lui non lo aveva voluto accettare perché dovrò sdebitarmi per tutte le cose che mi fai copiare, no? ed era finito che ci eravamo rimpinzati di dolcetti nella sala comune, prima di andare a dormire.
Ci avevamo guadagnato un gran mal di pancia e una lezione passata in infermeria. 

<<Perchè continui a fissarmi?>> borbottò Scorpius, continuando a tenere gli occhi fissi sul libro. 

Non distolsi lo sguardo, <<Stavo pensando a quando abbiamo mangiato così tanti dolcetti da rimanerci quasi secchi>> confessai senza imbarazzo, punzecchiandolo con la punta della mia bacchetta. 

Era una bella bacchetta, la mia, con il legno di larice* e il cuore di Corde di cuore di Drago, mentre quella di Scorpius era di un elegante legno nero. Era fatta, infatti, di legno di noce nero* con il cuore di Crini di unicorno. Si adattava perfettamente alla sua personalità e al suo stile: un po' misterioso e, al tempo stesso, da cattivo ragazzo. 

Slytherin's queen | Scorose FanFiction - Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora