Capitolo 15

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Nessuno è inutile se ha un amico.

Robert Louis Stevenson


15

JENNEFER

Quel particolare anno il ritorno ad Hogwarts fu meno pesante del solito. Per lo meno, pensavo sarebbe stato così se tutti gli anni precedenti fossi tornata a casa per il periodo pasquale, ma avevo fatto sempre parte del gruppo che rimaneva a scuola. Naturalmente, la cosa aveva fatto sorgere molte domande, ma solo le mie compagne di dormitorio erano particolarmente insistenti sul perché non fossi mai andata a casa. 

La mia risposta era sempre la stessa, in realtà: perché a Hogwarts mi sentivo come a casa. Ma quell'anno andò in modo diverso e persino il viaggio in treno sembrò più piacevole del solito. Certo, Scorpius e Rose non sapevano ancora bene come prendersi quando non c'erano tutti gli altri a fare da cuscinetto mentre Albus... Albus era semplicemente Albus e mi piaceva per questo. 

C'era tanta simpatia sotto quella scorza un po' arrogante; c'era molta poca ironia e tanta voglia di dimostrare il proprio valore indipendentemente dal proprio cognome. Lui e Scorpius erano più simili di quanto loro stessi immaginassero e sarebbero potuti andare molto d'accordo se avessero deciso di appianare le cose tra loro. 

Tra me e Rose, invece, veniva sempre più fuori una timida e impacciata amicizia. Dopo che mi aveva salvata da un abbordaggio particolarmente aggressivo da parte di Jax, il mio ex, gli anni di ostilità tra noi sembravano essersi volatilizzati. Con tutti gli altri del gruppo non era difficile sentirsi legati: avevano una strana sintonia, una di quelle che solo chi acquisisce da quando si conosce da sempre ha, ma non riuscivano mai a farmi sentire a disagio. 

Il terzo trimestre si aprì con una carrellata infinita di compiti e materiale da studiare. Il prossimo anno affronterete i M.A.G.O. dicevano tutti i professori, senza lasciarci neanche una briciola di tempo libero. 

Quel pomeriggio in particolare ci eravamo rintanati in un tavolo della biblioteca subito dopo la lezione di Cura delle creature magiche, che ci aveva impegnati fino alle tre, ed ormai era quasi ora di cena. 

«Mi si iniziano a incrociare gli occhi, giuro!» esclamai ad un certo punto, segnando finalmente l'ultimo punto sul tema riguardante la tredicesima rivoluzione medievale dei goblin, quella che avevano attuato con l'aiuto degli gnomi.
«Aspetta un secondo... finito!» A quanto pareva anche Scorpius aveva messo un punto a quel lunghissimo tema senza fine. «Perfetto! Anche questo sono riuscito a finirlo prima di quanto pensassi»
Strabuzzai gli occhi alla sua affermazione e mi lasciai sfuggire un clamoroso COSA?!
«Quanto tempo avresti voluto dedicargli, scusa?!» sbottai più sorpresa di quanto suggerisse la buona educazione.
Scorpius scoppiò a ridere, «Ti stavo prendendo in giro Jo»
«Gne gne» gli feci una linguaccia. 

Stranamente proprio in quel momento mi tornò in mente il maestoso cavallo alato di qualche tempo, un po' a dire la verità, e mi chiesi come l'avrebbe presa Scorpius. 

Gli feci un sorrisino, «Secondo te abbiamo tempo per fare un salto nella foresta?» Scorpius sbiancò ed io alzai gli occhi al cielo. «Solo all'esterno, promesso» garantii, iniziando a raccogliere le mie cose. 

Nel frattempo cercai di capire come diavolo trovarla. Lei mi aveva detto che avrei dovuto chiamarla e sarebbe arrivata ma ora non avevo la più pallida idea di cosa fare. 

«Questa non è una buona idea!» Borbottò Scorpius, mentre sistemava la sua parte di banco. Infilammo tutto nelle sacche e uscimmo dalla biblioteca.
«Cosa hai intenzione di fare?» Mi chiese, curioso.
«Ti voglio far vedere una cosa» dissi solo, mantenendo un po' un'aurea di mistero. 

Slytherin's queen | Scorose FanFiction - Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora