-2-

1K 44 10
                                    

«...rapinatori trovati appesi ad un palo della luce, nuovi avvistamenti dei vigilanti mascherati, la polizia...» sento prima di spegnere il televisore.

«perché hai spento?» sento una voce provenire dalla cucina non troppo distante dal salotto dove, sul divano, mi trovo.

«perché non c'è mai niente d'interessante, sempre a parlare dei vigilanti» replico sbuffando ed è allora che mio padre si avvicina «non t'interessa sapere che ci sono persone che s'impegnano a mantenere l'ordine in città?» mi guarda.

«non mantengono l'ordine, lo stravolgono completamente» mi alzo «se ognuno potesse risolvere autonomamente i propri casini non ci sarebbe ordine ma il caos più totale, spetta alla polizia catturare i criminali e poi» sospiro «chi ti dice che non siano proprio loro i cattivi?»

Gregor, mio padre, che col suo buffo grembiule mi guarda e dice «se fossero loro i cattivi non credi che anziché catturare, come dici tu, i criminali, li uccidessero?» faccio spallucce mentre mi dirigo verso la cucina.

Parlare con mio padre di questo argomento è pressoché impossibile, è simpatizzante dei "vigilanti mascherati", percui qualsiasi cosa io possa dire contro di loro verrà controbbattuta fino ad arrivare ad uno vero e proprio scontro.

«il pollo così si brucerà» cambio argomento indicando il forno che ha cominciato a produrre fumo.

Gregor corre verso di esso imprecando sottovoce e tira fuori la ormai carbonizzata cena.

Sorrido.

«pizza?»

«pizza» sorride di rimando avvicinandosi alla cornetta del telefono per ordinare, quando sentiamo la porta di casa aprirsi e poi sbattere con forza.

George è tornato, come sempre nell'ultimo periodo, di cattivo umore «potresti gentilmente farmi la cortesia di non chiamarmi durante il lavoro per il semplice fatto che ti annoi?» urla nella mia direzione lanciando con forza le sue chiavi sul tavolo.

«non ti ho chiamato per noia» replico «ti ho chiesto se potevi accompagnarmi tu a casa visto che tornare in treno non è il massimo» sbuffo osservando quanto velocemente il suo viso continui ad assumere diverse tonalità di rosso, a momenti gli uscirà il fumo dalle orecchie se non si dà una calmata.

«oh mi dispiace se il tuo treno era più importante della mia riunione» fa un lungo respiro «mi è squillato il cellulare durante la riunione davanti a tutti, c'era persino il signor wayne che abbastanza seccato insieme a tutti gli altri dirigenti mi fissiva» si avvicina a me ancora più infuriato.

Ora scoppia, ne sono sicura.

«e poi quella stupida domanda, ma cosa ti dice il cervello?» urla ancora «ed io come potevo sapere fossi in riunione?» replico urlando a mia volta.

«non chiamarmi mai più quando sono a lavoro o sarò io ad appendere te ad un palo, mi sono spiegato?» quella che doveva sembrare una minaccia in realtà è quasi sembrata una battuta.

Comincio a ridere ed è allora che mio padre si frappone tra di noi per evitare che un litigio verbale si trasformi in una vera e propria rissa.

***

Qualche ora più tardi mi ritrovo stesa sul letto, con ancora il profumo della pizza addosso, che fisso il soffitto sospirando rumorosamente.

Comincio a ripercorrere con la mente tutta la mia giornata e il litigio di poco fa.
"quella stupida domanda" ricordo la frase pronunciata da mio fratello, quella stessa frase che poche ore prima aveva attirato l'attenzione di quel gracile ragazzino.
Abbastanza alto, dai capelli corvini e gli occhi verdi.

"non male" penso sorridendo prima di alzarmi e dirigermi verso il bagno accanto alla mia stanza.

Mi guardo allo specchio, il mascara oramai colato mi scurisce ulteriormente le occhiaie e i capelli disordinati rendono il mio aspetto poco piacevole alla vista.
Passo qualche minuto cercando di decidere se lavarli questa sera oppure no, quando finalmente decido entro in doccia e il getto caldo scioglie la tensione dei miei muscoli.

Fin da bambina ho praticato sport d'ogni genere, danza, nuoto, pallavolo, calcio e arti marziali miste.
Inutile dire che fin da bambina ero incredibilmente confusa su cosa realmente gradissi fare, questo però ha permesso al mio corpo di sviluppare una lieve massa muscolare che agli occhi di molti lo rende attraente.
Non ho però le forme preferite dalla stragrande maggioranza dei miei coetanei, non ho un seno molto prosperoso o un sedere da far girare la testa, mi vanto comunque di essere abbastanza tonica.

Esco dalla doccia, asciugo i capelli, infilo un pigiama forse un po' troppo leggero per febbraio e vado a letto, sperando che il sonno sia decisamente migliore della giornata appena terminata.

Una Notte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora