Dopo solo mezz'ora arriviamo all'enorme villa dove si terrà questa stupida cena.
Guardo mio fratello e mio padre scendere dall'auto appena parcheggiata in giardino «mi raccomando, non toccare niente, non parlare e non comportarti da stupida» sibila George accanto a me.
«era meglio se restavo a casa» sbuffo annoiata ed è quando un vecchio signore ci si para davanti che una leggera ansia mi pervade.
Forse perché sto per conoscere il miliardario più famoso della città, forse perché questo miliardario è anche il capo di mio fratello o forse solo perché il pensiero di rivedere Jason e di comportarmi da stupida mi infastidisce.
«andrà bene» sorride mio padre e i pensieri di poco fa si allontanano dalla mia mente.
«buonasera signori, sono Alfred, il maggiordomo del signor Wayne, vi prego di entrare e lasciare a me i vostri cappotti» ci sorride cordialmente l'anziano dai corti capelli grigi e dagli occhi del medesimo colore.
Entriamo in quell'enorme casa, ci sfiliamo i cappotti e Alfred, dopo averli ordinatamente sistemati in un armadio all'ingresso, ci fa strada nel lungo corridoio.
Mobili in legno e vasi di varie dimensioni arredano quel corridoio altrimenti spoglio.
Dopo pochi istanti ci ritroviamo in una sala altrettanto grande e ugualmente arredata in modo classico.
Al centro della stanza un lungo tavolo è apparecchiato per cinque persone e nuovamente l'ansia mi pervade."Jason parteciperà alla cena" penso.
«Buonasera» una voce calda e roca alle mie spalle ci accoglie «sono Bruce Wayne» si avvicina presentandosi a me e mio padre, mentre sorride con aria complice a George.
«Buonasera signor Wayne» in coro rispondiamo.
Non è come me lo aspettavo, si, i giornali spesso lo hanno fotografato e al telegiornale è comparso ma sicuramente quelle immagini in 2D di lui non gli rendono affatto giustizia.
Ha i capelli dello stesso colore della pece, accuratamente pettinati e gli occhi del medesimo colore.
Una mascella estremamente marcata, spalle ampie e, almeno apparentemente, forti.Indossa una semplice maglietta nera che gli fascia perfettamente il corpo robusto e dei jeans scuri.
Non sembra elegante, ma incredibilmente bello.
Col senno di poi non avrei indossato questo vestito e, a giudicare dall'espressione imbarazzata dei mie parenti, neanche loro avrebbero indossato la giacca e la cravatta.«accomodiamoci» ci sorride cordialmente.
Mi siedo accanto a mio padre, di fronte a noi una sedia vuota e George, mentre il signor Wayne prende posto a capotavola.
Il mio pensiero vola subito a quella sedia che a breve dovrà essere occupata da Jason che sicuramente riderà del mio stupido vestito e mi manderà occhiate truci.
Dopo aver bevuto un bicchiere di champagne e aver mangiato qualche stuzzichino sento la porta aprirsi ed un misto tra delusione e sollievo mi pervade.
È Alfred.
Sorridendoci si avvicina all'orecchio del signor Wayne, a giudicare dal repentino cambio d'espressione non devono essere buone notizie, nonostante ciò sforza un sorrido e, probabilmente provando a non pensare a quanto gli è stato riferito, riprende a parlare con mio fratello della festa.
«tutti i tavoli e le decorazioni sono al proprio posto e il vino da lei richiesto è arrivato proprio l'altro giorno al locale» sorride mio fratello.
«sapevo di potermi fidare di te» sorride di rimando Bruce «dovreste venire anche voi alla festa» questa volta e a noi che rivolge un sorriso «dopotutto è stato George ad organizzarla»
Mio padre adorante lo guarda ed annuisce.
Sorrido, anche se la proposta non mi entusiasma molto.
***
La restante parte della cena è stata abbastanza tranquilla.
Jason non si è presentato nemmeno per un saluto ed io per quasi tutta la cena ho guardato quella sedia vuota, speravo venisse, ma al tempo stesso ero contenta della sua assenza.
Arrivati al dolce sono oramai piena e seppur il dolce fosse stato uno tra i miei preferiti non sarei riuscita a mandarlo giù.
La quantità di cibo preparata dal maggiordomo bastava per un esercito e probabilmente il mio corpetto adesso si sarà allargato di almeno due taglie.«non lo gradisci?» chiede dolcemente il signor Wayne mentre porta alle labbra l'ultimo pezzo rimasto della torta.
«sarà sicuramente buonissimo, ma non riesco a mangiare più nulla purtroppo» sorrido.
«si, Alfred esagera sempre con le porzioni» sorride mentre si asciuga con un tovagliolo gli angoli della bocca.
Dopo quel breve scambio di battute ritorno a fissare quella sedia vuota come se potesse dirmi il perché dell'assenza di Jason o quantomeno dove si trovasse in questo momento.
Vorrei tanto sapere con chi si trova e cos'è che fa.Scuoto la testa.
"che ti frega?" riprovero me stessa.

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Una Notte
Fiksi Penggemar//estratto parte 3// «Bruce Wayne ha per caso nipoti o roba simile?» chiedo abbassando la voce pian piano. George alza un sopracciglio e poi sospirando risponde «no, ma ha adottato un ragazzo, Jason Todd » //estratto parte 16// «no» lentamente mi...