Dopo diverse ore passata a fare l'amore ancora e ancora ci ritroviamo sul letto l'uno avvinghiato all'altro ridendo e sono quasi sorpresa che nessuno al piano di sotto abbia sentito nulla.
«mi stai dicendo che se potessi scegliere di essere un animale saresti un porcospino?» ride.
Quella risata così spontanea, così bella.
«si» constato «che c'è di strano scusa?» rido a mia volta accarezzandogli il petto ancora scoperto.
«ah niente» continua a ridere.
«felice che i miei pensieri ti facciano ridere» sbuffo sollevandomi leggermente per guardarlo meglio.
«tu mi fai ridere» scherza per poi baciarmi.
Bacio breve, quasi casto se comparato a quelli che ci siamo dati fino a non troppo tempo prima «quale sarebbe invece un ricordo che vorresti rivivere?» chiede spostandosi leggermente per permettere ai suoi occhi di incontrare i miei.«un cosa?» chiedo stranita ma continuando a sorridere.
«un ricordo, qualcosa che in passato ti ha reso felice e che vorresti riavere ma non puoi» sospira questa volta serio.
Ci sarebbero tanti ricordi che vorrei rivivere.
«ci sarebbe, si insomma» balbetto incerta «lascia perdere è stupido» sposto lo sguardo dai suoi occhi per portarlo alla sua spalla.
Con due dita sotto il mento però mi alza il viso e mi costringe nuovamente ad incontrare quei suoi dannatamente bellissimi occhi «niente che ti abbia reso felice è stupido» sussurra.
Sospiro «molti sono i momenti che vorrei rivivere» inspiro «uno in particolare» butto fuori l'aria «conoscevo un ragazzo, Liam, anche se nessuno lo chiamava così a causa di quella sua buffissima fissa del tingersi i capelli di qualsiasi colore gli passasse per la testa.
Una sera, mentre aspettava mio fratello che era al piano di sopra a prepararsi mi disse che il suo intento era quello di tingersi i capelli con tutti i colori dell'arcobaleno prima dei vent'anni» sorrido amaramente «inutile dire che non è riuscito nell'impresa» sorrido amaramente distogliendo lo sguardo e posizionando la testa sul suo petto.
«perché?» chiede cauto.
«è morto quando ne aveva 19» una lacrima riga il mio volto «aveva i capelli blu» le scene di quella notte si susseguono veloci nella mia mente.
Dopo minuti interminabili di silenzio mi chiede «vuoi parlarne?»
Parlarne mi fa stare male e non credo di aver mai raccontato a nessuno cosa successe realmente quella notte, ma qui, con lui non voglio nascondermi, voglio che sappia tutto di me.
«Liam era il migliore amico di mio fratello George, erano inseparabili» comincio «nonostante mio fratello fosse più grande di lui di tre anni.
Si sono conosciuti ad un festa qualche anno prima e da allora me lo ritrovavo in casa praticamente a tutte le ore del giorno e della notte.
Come una stupida ragazzina di diciassette anni mi ero presa una cotta per il ragazzo più grande, ricordo spesso che quando mio fratello era in ritardo ne approfittavo per fare compagnia a Liam.
È sempre stata un cotta innocente fin quando una sera, raccogliendo tutto il coraggio che avevo gli dissi che dovevo parlargli, volevo confessargli che ero innamorata di lui, non sapendo però che mio fratello quella stessa notte aveva le mie stesse intenzioni.
Quando arrivò a casa gli chiesi di accompagnarmi ad una festa e lui, da bravo amico quale era, aveva accettato.
Passammo ore a girare per le strade prima che lui si rendesse conto che non c'era nessuna festa.
Fermò l'auto non molto distante da casa mia e mi chiese cosa c'era che non andava ed è allora che lo feci, mi chinai e ci baciammo.Il bacio fu breve, non ebbi nemmeno il tempo di capire se ricambiasse oppure no che la voce di mio fratello c'interruppe.
Era vicino l'auto, in piedi e sotto una pioggia che non avevo notato avesse cominciato a cadere.
Mentre lì, ci guardava arrabbiato, deluso e terribilmente innamorato capii della stronzata che avevo fatto.Uscii velocemente dal veicolo senza prestare attenzione alle auto che passavano e Liam, nel tentativo vano di spostarmi dalla strada, da una macchina che a tutta velocità correva fu colpito.
Volò per diversi metri prima di ricadere per terra» delle lacrime avevano cominciato a rigarmi il volto «vorrei tornare a quella notte e cambiare le cose, vorrei non essere mai uscita, vorrei svegliarmi un giorno e scoprire che era tutto finto» singhiozzo «dopo quella notte non ho più avuto il coraggio di guardare nessuno dei miei amici, nessuno dei suoi, non mi sono presentata nemmeno al suo cazzo di funerale» butto fuori.
«te ne dai la colpa?» chiede ed io annuisco «e perché dovresti? Non è stata colpa tua, la colpa è esclusivamente del pazzo che l'ha investito» con due dita sotto il mento mi costringe a guardarlo negli occhi.
«non lo avrebbero investito se non fosse stato per me» sussurro ancora singhiozzante.
«forse si o forse no, non puoi saperlo, nessuno può» questa volta mi guarda serio «come nessuno avrebbe potuto mai sapere che quella notte i miei sarebbero morti, come nessuno avrebbe potuto sapere che quel camionista ubriaco avrebbe spezzato la vita dei miei genitori quella notte» sospira «come nessuno avrebbe potuto sapere che se Bruce Wayne non mi avesse preso con lui quell'uomo sarebbe ancora libero» mi guarda per lunghi istanti prima di baciarmi lentamente per poi aggiungere «nessuno può prevedere cosa succederà oggi, domani o dopodomani» e con la voce spezzata, forse da delle lacrime che non vorrebbe uscissero «bisogna godersi i piccoli momenti ed io non mi pento neanche per un istante del tempo passato con loro ed anche se il peso di quel giorno mi schiaccia il petto e mi provoca un dolore insopportabile io continuo ad andare avanti perché so che quello è che vorrebbero» una lacrima forse sfuggita al suo controllo gli riga il volto.
«Jason» sussurro prima di cingerlo in un abbraccio lungo e dolce.
«a volte ho paura che il loro volto scomparirà dalla mia mente e che il dolore della loro assenza un giorno peserà di meno» sospira «ho paura di dimenticarli» finisce spostandosi per potermi guardare.
«non accadrà» sussurro prima di baciarlo dolcemente e a lungo.
Gli porto le mani fra i capelli scompigliati e lo avvicino sempre più a me, facciamo l'amore, così dolcemente da lasciarmi senza fiato.Non eravamo solo due corpi che si toccavano,
ma due anime che si univano e si lasciavano segni indelebili sotto pelle.
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Una Notte
Fanfiction//estratto parte 3// «Bruce Wayne ha per caso nipoti o roba simile?» chiedo abbassando la voce pian piano. George alza un sopracciglio e poi sospirando risponde «no, ma ha adottato un ragazzo, Jason Todd » //estratto parte 16// «no» lentamente mi...