Il rientro a casa è stato più noioso del previsto e questo ha permesso alla mia mente di oscillare tra il ferito ragazzo mascherato e l'altrettanto ferito Jason.
Non riesco a smettere di chiedermi come possa essersela procurata, in realtà non riesco a smettere di chiedermi come possa essersi procurato numerosi delle ferite che spesso noto sul suo viso e sulle braccia durante le ore di lezione.
Il ragazzo mascherato aveva un movente, ma lui?Arrivati scendiamo dall'auto ed entriamo in casa, salgo in camera e mi levo il vestito che finisce sul pavimento, dopo averlo raccolto e messo a posto, sfilo i sandali e infilo il pigiama.
Nel letto, sotto le coperte rivolgo la mia attenzione alla finestra, la finestra da cui lui è entrato una sera fa.
È chiusa e vorrei tanto correre ad aprirla ma mi astengo.Faccio un lungo respiro e spostando gli occhi ricadono sul flacone di disinfettante ancora in camera mia, lo stesso disinfettante che ho usato per parzialmente curare la ferita del vigilante, una ferita sul braccio, come quella di Jason questa sera.
Anche se non ne ho la certezza visto che la camicia che indossava era a maniche lunghe, sta di fatto che si trovasse nello stesso punto in cui era stato colpito il ragazzo mascherato.«Robin» sussurro guardando ora il soffitto.
Robin è il nome con cui si fa chiamare.
Batman e Robin sono i nomi con cui si fanno chiamare i vigilanti della notte.E se?
Se fossero la stessa persona?Scuoto la testa cercando di mandar via quei pensieri a dir poco assurdi, perché sono assurdi, vero?
Continuo a rigirarmi nel letto nel tentativo vano di addormentarmi «e se fosse questo il motivo per cui Robin credo di averlo già conosciuto?» sussurro «e se Jason fosse Robin?»
***
Questa mattina con più energia del solito mi alzo dal letto, infilo un paio di jeans comodi, una camicetta rosa, un paio di snickers e corro veloce verso la cucina dove mio padre e mio fratello dovrebbero star facendo ancora colazione.
«buongiorno» li saluto prendendo un piatto e riempiendolo con le uova ancora calde.
«buongiorno» mi salutano entrambi.
«George di preciso, quand'é che Jason è stato adottato?» mio fratello quasi si strozza.
«perché?» tossisce.
«curiosità» sbuffo «allora?» mi avvicino a lui e lo guardo speranzosa.
«qualche anno fa» mi guarda stranito.
Gli sorrido dandogli un bacio sulla guancia ed esco di casa urlando «ci vediamo a cena»
***
Durante le lezioni ho cercato quanto più possibile delle informazioni su Jason Todd e dell'incidente sui genitori, purtroppo non ci sono molte informazioni su cosa di preciso sia successo, ma pare che un camion si sia scontrato con loro e l'unico ad uscirne completamente indenne è stato lui.
La data dell'incidente risale al 25 aprile e fra qualche settimana saranno esattamente tre anni che i suoi genitori sono morti.Una tristezza incredibile comincia ad assalirmi.
Non ho mai pensato sul serio a cosa potesse aver passato Jason in questi tre anni, quante volte si sarà domandato del perché, quanto sarà stata dura abituarsi ad una vita senza i propri genitori e quanto altrettanto dura dovrà essere stato abituarsi ad una nuova casa, una nuova vita.
Bruce Wayne non ha mai reso partecipe nessuno della sua vita privata, numerose sono le donne che almeno una volta si sono chieste del perché un uomo così bello e ricco sia rimasto così solo, solo con Alfred.
Terminate le ricerche su Jason comincio a cercare Robin, per lo più trovo ipotesi su chi possa essere, informazioni futili.
Sbuffo non trovando niente di utile fin quando scorrendo fra i vari articoli che lo ritraggono uno attira la mia attenzione -ragazzo mascherato imita batman e cattura l'uomo che ha causato l'incidente della famiglia Todd l'anno precedente-
I miei occhi s'illuminano leggendolo «ho trovato quello che cerco» sussurro.

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Una Notte
Fanfic//estratto parte 3// «Bruce Wayne ha per caso nipoti o roba simile?» chiedo abbassando la voce pian piano. George alza un sopracciglio e poi sospirando risponde «no, ma ha adottato un ragazzo, Jason Todd » //estratto parte 16// «no» lentamente mi...