36 • Buffa la sorte - Epilogo

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Narratore's Pov

È una di quelle serate con un sapore diverso...
Un sapore che per nessuno dei presenti può definirsi tristezza, e non può definirsi gioia.
Può definirsi forse un po' più malinconia, o forse rassegnazione.

Prima di arrivare lì, in quel posto splendido sui colli di Bologna, tutti hanno sofferto un po'...

Cesare è rimasto ieri notte a far compagnia a Nicolas: non hanno chiuso occhio.
Nicolas non voleva rassegnarsi all'idea che Marco sarebbe partito di lì a poche ore...
Cesare ha provato in tutti i modi a rassicurarlo, tranquillizzarlo, farlo ragionare, ma è stato un continuo alternarsi di singhiozzi, infiniti silenzi, lacrime e pianti disperati.

Intorno alle quattro di notte Cesare è andato in bagno, ma non per veri bisogni fisiologici.
Marco è entrato a gamba tesa anche nel suo cuore nell'ultimo periodo, e già la notizia della sua partenza lo aveva messo in difficoltà... Ora vedere Nicolas in quelle condizioni e dovergli fare da spalla gli ha dato il colpo di grazia.

Forse non ha mai pianto per una partenza come questa volta.
Ha aperto la finestra, guardando la luna ed il paesaggio intorno casa di Nic, illuminato da quella fioca luce bianca.
In quei dieci minuti si è lasciato andare, si è arreso ed ha accettato che le lacrime gli scorressero lungo il volto senza opporsi.
Almeno fin quando non ha sentito i singhiozzi di Nicolas rifarsi vivi nella stanza accanto...

Ha indossato di nuovo la sua maschera da razionale, ha rifatto scorta di calma e pazienza, ed è tornato a consolare Nicolas.

Nicolas.
Lui proprio non ce l'ha fatta a smettere.
Non perchè non volesse, ma perchè non ci è riuscito.
Infondo un pensiero lo ha tormentato fino a scavargli i punti più oscuri della mente, gli si è infilato in testa e non si è mosso da lì.

"Io senza di lui, non sarei qui..."

Non sono servite le carezze di Cesare sulla testa, i baci dolci sui capelli, gli abbracci infiniti nel silenzio surreale, interrotto solo da qualche singhiozzo troppo forte per essere trattenuto.
Era troppo.
Era tutto troppo.

Non è riuscito a guardare Cesare negli occhi fino alle sei del mattino.
Lì non ce l'ha fatta più: si è girato verso di lui, lo ha guardato negli occhi e prima di scoppiare a piangere è riuscito a dire solo una frase...

"Perchè deve andare sempre così?"

Di certo non è stata una notte facile per Marco.
Aveva avuto tutto il tempo per scrivere quella maledetta lettera da lasciare a Nicolas, l'aveva riletta millemila volte... Così tante da sembrargli quasi essere stata scritta da qualcun altro.
E allora da capo:

"No cancella. Questa parte si, la tengo. Questa non voglio più vederla... Questa cosa devo dirgliela di persona... Ma di persona so che non riuscirò a dirgli nulla. La riscrivo... Forse cambio anche qui..."

Infondo sa che la festa è solo una scusa.
Una scusa per salutare tutti nell'unico modo possibile, perchè gli addii non gli sono mai piaciuti, e le scene strappalacrime le ha sempre detestate...

Ma Nicolas non è "tutti", e vuole lasciargli qualcosa di diverso.

Gli altri ragazzi non se la passano di certo meglio, inoltre Cesare ha scritto a Dario, Nels, Tonno e Frank che Nicolas non ha chiuso occhio tutta la notte.
Loro sanno perfettamente che Nic subirà il colpo. E lo subirà pesantemente...

Il punto è che Marco ha lasciato un segno in ognuno di loro, forse senza un motivo apparente... Forse perchè semplicemente tutti attribuiscono il merito della felicità di Nicolas, per una gran parte, proprio a lui.

I Fall On You || CesolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora