31 • Ma per te ci proverei

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Cesare's Pov

-Che bel posto che è qui...!-

Mi tiro su con la schiena e mi volto dietro...
La figura la vedo nera, a causa della poca luce bianca proveniente da dietro che mi impedisce di mettere il focus sul volto. Ma quella voce, quei capelli, quella forma...
Tutto è inconfondibile.

-Ci vieni spesso?-

Cosa ci fa qui?

-Sai, avevo un amico che una volta mi ha portato qui... Ma non è finita bene...-

Si avvicina, mi guarda dall'alto e sorride.
Si siede di fianco a me e incrocia le gambe...

-Piacere, Nicolas...-

Mi porge la mano.
Ma che sta facendo? Che significa? Dovrei dargli corda?
Scuote un po' la mano e la testa come a invitarmi a ricambiare il gesto...
Lo faccio. Gli stringo la mano, ma lo sto guardando con un aria a dir poco confusa.

-Emh... Beh, il tuo nome?-

Sospiro...

-Cesare... Mi chiamo Cesare Cantelli...-

Annuisce alzando le sopracciglia, poggiando le braccia sulle gambe e iniziando a giocherellare con qualche filo d'erba... Guarda verso la città.

-Cesare... Hai un bel nome! Il mio mi piace ma il cognome no... Paruolo, Nicolas Paruolo. Non suona bene. Però sembra del sud, e invece sono di qui...-

-Nicolas ma che...-

-Hai ragione scusa, non ho chiesto... Tu sei di Bologna?-

A che gioco sta giocando?

-Si, sono di qui... -

-E che ci fai sui colli a quest'ora?-

Mi giro e lo guardo.
Il volto è illuminato solo da un lato, da una luce molto debole: non riesco a non perdermi in tutti i suoi dettagli... Ogni volta.

-Volevo stare da solo, a casa non riuscivo a restarci...-

-Ah... Beh qua è tutto calmo, non c'è nessuno, hai fatto bene. Ma lo sai che restare da solo non serve a nulla?-

Anche lui mi sta guardando adesso...
Ruota sull'erba per girarsi verso di me e spontaneamente lo imito anche io, incrociando le gambe come lui.

-Te lo dico perchè anche io credevo di poter risolvere tutto stando da solo... Poi è arrivato un ragazzo che mi ha fatto capire che a volte da soli non si riesce a far nulla. E pensa, per quanto sono stupido, alla prima discussione con lui ho preso e me ne sono scappato via, invece di cercare di farmi capire... Sono andato a Ravenna, in riva al mare, per starmene da solo. Ero ancora convinto che si potesse risolvere tutto restando da solo, a piangere con la musica delle orecchie a cento chilometri di distanza da lui...-

Ci stiamo guardando negli occhi.
Non so perchè si sia inventato tutta questa cosa, ma inizio a credere che allontanarci, anche solo per poche ore, abbia fatto male anche a lui...

-E poi?-

-E poi ho capito che non stavo risolvendo nulla... E sono tornato indietro... Solo che quando sono arrivato non sapevo se lui fosse ancor-

Interrompo le sue parole avvicinandomi e baciandolo sulle labbra.
Resto immobile per qualche secondo, il tempo di sentirlo distendersi dall'ansia...
Mi stacco e senza neanche guardarlo lo abbraccio stringendolo tra le braccia, poggiando la mia testa sulla sua spalla sinistra. Sento i miei capelli che toccano i suoi...
Anche Nic mi sta abbracciando adesso, anche se siamo un po' ostacolati dalle nostre gambe.

I Fall On You || CesolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora