3. Piton POV

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3.

Piton POV

Oggi come tutti gli anni mi chiedo dove mi stia portando tutto questo, e se davvero Albus ci avesse visto giusto. Maledetto vecchio pazzo. Ho fatto tante cose terribili nella mia vita, ma questo è il mio primo compleanno da assassino, è il primo di cui mi importi qualcosa. Nei corridoi ho percepito certe stramberie che la Trelawney sussurrava alla McGonagall.

"L'ho visto Minerva, devi credermi. Anche Aurora ha notato qualcosa di insolito. Stanotte ha osservato una cometa azzurra in cielo, una stranezza che non riesce a spiegarsi! Anche Fiorenzo, quell'altezzoso di un centauro, è in allerta. Se non vuoi credermi, parla con Sinistra appena puoi."

"Vedrò cosa posso fare oggi, Sybilla. E' una settimana impegnativa, ma cercherò di trovare un attimo."

Mi è venuto naturale arricciare le labbra, mosse dalle mie perplessità.

Gli insegnanti si sentono sotto pressione tanto quanto gli studenti. Stanno impazzendo tutti, è chiaro.

Ho bisogno di sfogarmi. Nel mio ufficio, confido queste voci alla vecchia crosta di Silente, con la calma della sera.

"So che non nutri simpatia per Sybilla, ma non sottovalutare mai quello che dice. Sai bene che tutto ciò che vede, alla fine, ha un suo senso."

"Ti inganni Albus, non lo sottovaluto. Ma il tempo passa, e per quanto mi sforzi, mi sento come se non stessi facendo abbastanza."

"Stai agendo esattamente come devi. Non essere troppo duro con te stesso."

"Non devo? Ogni giorno è quello buono per sentirmi dire che hanno scoperto la verità sulla spada di Grifondoro. E chi ce l'ha portata alla Gringott? IO!"

Estraggo da una piccola nicchia nel muro, dietro il ritratto del preside Black, una bottiglia di whiskey incendiario, per riempirmi un calice. Ho bisogno di calmarmi.

Sento bussare alla porta.

"Avanti."

È una ragazza dell'ultimo anno, una Tassorosso bruna e dall'aspetto anonimo, che non ha mai creato problemi. Ultimamente però è stata vista aggirarsi in modo sospetto attorno a Longobottom e altri vecchi membri dell'Esercito di Silente, deve essersi unita a loro. Dev'essere stato ripristinato quel gruppo di studio clandestino, ma ho sempre finto di non saperne nulla. Escono di notte dai loro dormitori e lasciano strani messaggi di reclutamento alle pareti dei corridoi. È bene che questi ragazzi siano in grado di difendersi, ne avranno bisogno.

"Mi perdoni Preside, se la disturbo è perchè ho bisogno di parlare con lei di cose importanti."

"Anche il mio tempo è importante, Wharton, e non posso sprecarlo. Cosa c'è di così fondamentale da riferirmi, che non possa essere risolto dai tuoi Prefetti o dal tuo CapoCasa?"

"Ho delle informazioni, e ci ho pensato bene, solo lei può sfruttarle a dovere. Deve assicurarmi che nessuno oltre a noi due possa ascoltare questa conversazione. La prego, è davvero molto importante!"

Sembra piuttosto decisa. Curiosa situazione, davvero.

Un lampo azzurro sembra attraversarle gli occhi, deve essere un'allucinazione, forse sono stanco. Finiamola in fretta.

Le faccio cenno con la mano di sedersi alla poltrona verde, accanto la grande scrivania in mogano.

"Muffliato." Pronuncio. "Ecco, contenta? Ora parla, e fa in fretta!"

Risvegliarsi a HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora