15. Piton POV

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15.

Piton POV

Sono seduto alla mia scrivania, pensando a come rinvenire la coppa e il diadema, quando sento qualcuno bussare in modo agitato alla porta del mio ufficio.

"Avanti."

Minerva entra, saluta con un cenno col capo, sigilla la porta dietro di sé e si avvicina con passo deciso.

"Siamo soli?"

"Sì."

Scruta quindi con attenzione il ritratto di Albus alle mie spalle, che le sorride con volto amichevole. Sorriso per nulla ricambiato. Lei pronuncia un Muffliato e si legge la bufera su di lei.

"Non sono forse stata meritevole di fiducia, Albus?"

"Professoressa McGonagall, la pregherei di..."

Lei mi lancia un'occhiataccia.

"Tu stattene buono, Severus, per favore. Ti ho cresciuto da quando eri un bambino e so come sei fatto, ma per cortesia fatti da parte, è una questione tra me e Albus!"

Non posso credere che la vicepreside mi risponda con questo tono. Non teme che il pericoloso braccio destro del Signore Oscuro la faccia fuori?

Faccio per replicare, ma mi zittisce nuovamente, con un cenno della mano.

"Hai già fatto troppo, Severus. Lasciami parlare, ti prego."

"Minerva, mia cara, che sono queste maniere?"

"So tutto. Non posso credere che tu lo abbia costretto a ucciderti, capisco che forse poteva sembrarti una scelta sensata, e forse lo era, ma se noi avessimo fatto a lui lo stesso che lui ha fatto a te, e credimi, lo volevamo... Insomma, il giovane Potter non avrebbe potuto più fare un accidenti, e tutto il castello di carte che avevi messo su sarebbe crollato!"

Non posso crederci, Leanne ha parlato! Cos'è, da quando mi evita ha tenuto un comizio?

Silente la osserva pensoso, prima di rispondere in tono pacato.

"Minerva, la segretezza delle operazioni era necessaria. La vicinanza al Signore Oscuro ha, come tutte le cose di questa terra, due lati di una stessa medaglia. Può darci vantaggio, ma anche esporre informazioni preziose che dovrebbero rimanere segrete. Pensavamo di proteggervi."

"Albus, mi stai prendendo in giro? Davvero non potevi fidarti di me, da mettermi al corrente di qualche cosa? Avremmo potuto fare molto, molto di più! E invece no, avete fatto tutto di nascosto!"

Non posso crederci. Mi sento come quando ero un bambino, e vedevo i miei genitori litigare.

Appena finita questa storia, faccio le valigie e me ne vado. Mi avete tutti quanti rotto le pluffe.


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