16. Leanne POV

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16.

Leanne POV

Un gufo picchietta contro la finestra della mia camerata.

Reca un messaggio per me. Ringrazio il postino pennuto con una carezza e lo congedo.

"Lascia che ti spieghi. Nel mio ufficio dopo cena. S.P."

Per Merlino, queste assomigliano a delle scuse! Severus Piton che si scusa con qualcuno: un evento da ricordare negli annali di Hogwarts!

A quanto pare, al tenebroso pipistrello infastidisce parecchio l'idea di lasciarsi sfuggire l'occasione di salvarsi da una morte orrenda.

All'orario stabilito mi presento all'appuntamento.

"Buonasera, Severus. Hai qualcosa da dirmi?"

La mia impazienza è più che palpabile.

"Buonasera, Leanne. Ti ho convocato per dirti che... Mi sono espresso male."

Distoglie lo sguardo, scosta la tenda e fa per ammirare la sera invernale alla finestra. Sembra imbarazzato.

Io continuo a fissarlo, in piedi, con le braccia incrociate al petto.

"Quindi?"

Si volta a guardarmi, visibilmente a disagio.

"Quindi... Scusa."

Sembra una fatica enorme, per lui. Mi ricorda il titano Atlante della mitologia greca, schiacciato dall'impegno di sostenere la sfera celeste.

Aggiunge balbettando qualche parola a proposito dei miei ricordi, aveva capito che razza di cretino frivolo fosse Vincent, e che trovava normale che una personalità come la mia potesse essere incompatibile, a lungo andare, con quella del mio ex marito. Solo che, lo ammette, a parole ha sempre fatto schifo, in certe situazioni. Sembra vergognarsi davvero.

Credo che possa bastare.

Mi osserva pensoso, mentre mi avvicino, lo prendo per mano e gli tolgo un grosso peso dalle spalle, dicendogli che accetto le sue scuse.

Ritrae la mano, riguarda fuori dalla finestra.

"Chi altri sa, a parte la McGonagall?"

Ora pare lui l'offeso. Rispondo alla sua domanda.

Sembra risentito, mentre richiude accuratamente la tenda.

"Credi che io non stia facendo abbastanza? Sii sincera. Tu hai visto la fine della guerra, quindi nessuno, a parte te, può fare una valutazione corretta."

"Io... Io credo che tu sia uno dei maghi più potenti che abbia mai incontrato. Dico sul serio. E fidati, col lavoro che facevo ho incontrato un mucchio di gente, al Ministero. Le tue doti però non hanno salvato né te, né tante altre persone. Credo che se lavorassimo di squadra, le probabilità che qualcuno ci lasci le penne possano assottigliarsi."

"Allora dovremo essere più bravi di loro."

Prende un libro dalla sua scrivania e me lo porge. La copertina color verde scuro annuncia un titolo assai interessante:

Lingua serpentese: tutti i segreti.

Cerco il suo sguardo all'istante.

"E questo da dove salta fuori?"

"Sono il preside di questa scuola. Questo mi dà accesso alla sezione proibita della biblioteca."

"Con questo potremo aprire la Camera dei Segreti e reperire quelle dannate zanne di basilisco."

"Te l'avevo detto che era sveglia, Severus!"

Stavolta è il ritratto di Silente a parlare.

"Albus! Ma tu, i fatti tuoi, non te li fai mai?"

Il vecchio preside ridacchia, accarezzandosi la lunga barba bianca.

"Ah, non chiederlo a me, io sono solo un morto dentro un ritratto."


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