26. Leanne POV

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26.

Leanne POV

Sussulto sbigottita.

Una delle più temibili personalità del mondo magico è qui davanti a noi, con il volto stravolto dalla rabbia e gli occhi lucidi di follia, felice come una belva affamata che è riuscita a stanare la sua preda.

Severus mi si pone davanti, come a coprirmi col suo corpo. A quattro di bastoni, come direbbero gli appassionati dei Tarocchi.

Gli occhi di Bellatrix, dapprima fissi su quelli di Severus, si spostano su di me, come a volermi scrutare attentamente.

E scoppia in una risata folle.

"Una mocciosa di Tassorosso, Severus... Bleah, che noia!" sbotta sdegnosa.

Vuole schernirci.

Lui tace, ma lo percepisco, che è mostruosamente preoccupato.

Non riesco a fare a meno di tremare per la paura, temo per noi.

"Pensavi di poterti rifare una vita, dopo aver tradito il Signore Oscuro?

Lo sapevo che non dovevo fidarmi di te, ma plagiare mia sorella così... È stata una mossa sleale... Sei sempre stato sleale! Mi fai schifo!"

"Vattene, Bella, e nessuno si farà male..."

Lei scoppia nuovamente a ridere, poi sputa per terra, come per esprimere pienamente il suo disprezzo.

"Lui si fidava di te, e tu l'hai ripagato col più infame dei tradimenti... Sei un vigliacco!"

Ci guarda feroce, è spaventosa.

Sta per scagliarci qualche terribile maledizione, lo so... E si blocca.

Di botto.

Pare una statua di pietra, coi capelli a mezz'aria tutti in disordine, il volto stravolto in un ghigno malefico, il furore assassino immobilizzato in un attimo.

Dal nulla salta fuori Harry Potter.

Doveva indossare il suo Mantello dell'Invisibilità.

"Monitoro quell'armadio da quando sono tornato. Concordo, dovremmo distruggerlo il prima possibile."

"Tempismo perfetto, Potter..."

"Questo è per tutte le volte che lei mi ha parato le spalle, professore. Credo di averle anche dimostrato che mi sono esercitato negli incantesimi non verbali."

"Ovviamente."

Niente, Severus proprio non ce la fa a dare una soddisfazione a questo povero ragazzo!

"Beh, dovevo ricambiare il favore, in qualche modo. Se lei la tiene sotto tiro, io corro ad avvertire la professoressa McGonagall, bisogna chiamare gli Auror.

Le auguro buona giornata..."

"Aspetta, Harry... Come hai fatto a sapere..."

"Ginny mi ha detto tutto. Grazie, Leanne. Non ce l'avremmo fatta a risparmiare tutta quella gente, senza di te. Comunque avremo modo di parlare con calma, più tardi. Ciao!"

Mi sorride dolcemente, calmo. Ha ragione. Lo lascio andare.

Una volta rimasti soli, Severus casta un Muffliato, perché Bella non ci senta.

Mi guarda e si lascia andare, rivelando a me, e solo a me, la faccia di un uomo sconvolto.

"Ti sei fidata di me, sempre... E io mi sono dimenticato di quell'armadio. Quel... maledetto... armadio..."

Gli prendo la mano, ma lui fatica a sostenere il mio sguardo, si sente in colpa?

"Sshh... È finita, Severus... È finita..."


Gli Auror non tardano ad arrivare, e Hogwarts si anima con tante voci di sottofondo, che si accavallano, si attorcigliano, si intrecciano fino a formare un coro di chiacchere inutili.

"È Bellatrix Lestrange! Come ha fatto ad entrare qui?"

"Sembra ci sia un armadio svanitore..."

"Ma certo! Ce n'era uno nella stanza delle necessità! L'anno scorso l'hanno usato i Mangiamorte, quando è morto Silente!"

"Come mai nessuno l'ha notata, mentre saliva sulla torre?"

"Era notte fonda!"

"Ma non è vero, io ero già sceso a fare colazione!"

"Ma tu fai sempre colazione!"

"Forse ha usato un incantesimo di disillusione per confondersi con gli studenti..."

"Non voleva uccidere casualmente, aveva proprio un obiettivo da raggiungere e voleva attraversare la scuola inosservata..."

"Si divertirà, ora che torna ad Azkaban!"

"È quello, il posto per quella megera!"

"Potter ha salvato il preside!"

"Io non ho studiato, neppure pensavo di arrivare vivo agli esami!"

"Cosa c'è stasera a cena?"

Ora siamo liberi.


Risvegliarsi a HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora