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Andai in camera mia e misi tutto apposto.

«che odio fare sta cosa!» dissi ad alta voce

«concordo!» rispose Charlie appoggiato alla porta con le braccia incrociate e con io sorriso in bocca.

«che ci fai qui! Potevo essere nuda o qualcos'altro, la porta era chiusa Charlie!» dissi urlando

«tranquilla non mi scandalizzo per con una ragazza in reggiseno» disse sempre sorridendo

Feci gesto di 'no' con la testa arrabbiata con le braccia incrociate.

«forza andiamo a fare un bagno»

«non ne ho voglia, vacci tu»

«daii che ci sono le razze in riva»

Sgranai gli occhi e li risposi «sto morendo dal sonno preferisco stare qui in casa al fresco»

Se prima forse mi stava convincendo con il suo fascino da cattivo ragazzo, dicendo che c'erano le razze a riva la mia voglia di fare un tuffo al mare sparí proprio del tutto.

«che noiosa va beh vado io, da solo»

«ecco bravo» dissi continuando a piegare i miei vestiti

Passarono 2 ore e si fece tardi, tra un po' si cenava.

In quel villaggio si cenava molto presto, avevano abitudini molto strane.

Si faceva colazione sia alle 6 di mattina che alle 9 di mattina, come seconda colazione, alle 11 c'era l'ora delle bevande, un po' come in Inghilterra con il té, si pranzava alle 14 di pomeriggio, non esisteva la cosidetta 'merenda', così loro cenavano direttamente alle 18 di pomeriggio.

Ovviamente le persone del villaggio non erano obbligate a fare tutte queste mangiate, ognuno faceva ciò che li pareva, ma gli orari non cambiavano, rimanevano sempre quelli.

«dove stai andando?» mi domandò Charlie ancora in costume e bagnato fradicio.

'certo che gli addominali non li mancano!' pensai tra me e me vedendolo

Era sexy anche da bagnato, ma non lo avrei mai ammesso.

«sono le 18, ora c'è la cena»

«no, non ci vai tu, aspettami» mi disse correndo in camera sua per farsi una doccia

Ovviamente non lo ascoltai

Andai in sala ristorante, ma era ancora chiusa

'Forse facevo bene ad aspettarlo'

Passarono 5 minuti e arrivò Charlie

«ti avevo detto di aspettarmi»

«e io non l'ho fatto»

«me ne sono accorto» disse «io sapevo che non apriva così presto per quello che ti ho detto di aspettarmi»

«si si certo»

Charlie rise

Aprirono le porte del ristorante pochi minuti dopo.

Era enorme la sala e c'era tutto a buffet

Andai al buffet, presi un piatto e comincia a riempirlo con tutto quello che sapevo mi sarebbe piaciuto.

Non c'era piatti che conoscevo, erano tutti piatti poveri dell'isola

«ci dai sotto a riempire il piatto eh»

«anche tu tesoro» dissi ironizzando

Ci sedemmo in un tavolo insieme e iniziammo a cenare.

«dimmi un po'... Sei mai stata qui a Bali?» mi domandò con la bocca piena

«io no, ma immagino tu si»

«esatto»

«sicuramente in un viaggio erotico con qualche ragazza»

«ti sbagli, non sono come sembro»

*silenzio imbarazzante *

«sei gelosa di me?» disse sorridendo con aria interrogativa e puntandomi la forchetta finché non iniziai a parlare

«perché dovrei, siamo solo colleghi»

*charlie sorrise e inforchettò un boccone*

«perché ce l'hai tanto con me?»

«non ce l'ho con te»

«allora hai il ciclo?»

«ma che vuol direee!»

«boh, oggi non volevi fare il bagno con me e poi sei così schizzata»

«sei fortunato che siamo a ristorante e non posso farti nulla»

«uhhmm che vorresti farmi?» disse sorridendo

Anche io lo feci, facendo anche 'no' con la testa, sapendo che essendo talmente stupido avrà capito sicuramente male.

«sei bella... Quando sorridi»

«stai insinuando che sono brutta con quella tua attesa?»

«non ho detto questo»

«quindi sì! Mi stai dicendo che sono brutta»

«non sei brutta, non lo dire più» disse arrabbiato

*silenzio imbarazzante*

Finita la cena ritornammo in villetta sempre in silenzio.

Dopo quella sua arrabbiatura a ristorante, non ci siamo più detti nulla lì.

«scusami, ma non sopporto quando una ragazza lo dice» mi disse mentre camminavamo verso la villetta

«scusami se lho ripetuto più volte, a una ragazza piace sentirsi dire che è bella»

«no scusami tu veramente»

«perché ti sei arrabbiato così tanto?»

Non rispose

«no, niente, non devi darmi spiegazioni se non ti va, sono troppo curiosa avvolte»

«tranquilla» mi disse «mia sorella era bellissima, come te...»

*sorrisi*

«in prima superiore c'era un gruppo di ragazzi simpatici che la prendevano in giro dicendo che era brutta, lei non me ne aveva mai parlato, se solo mi avrebbe detto qualcosa sarei andato subito da quelli stronzi per farci 4 chiacchere da uomo a uomo, ma non me l'ha mai detto»

«come fai a saperlo allora?»

«metà anno di superiori Anita si ammazzò, lasciò solo un biglietto con scritto tutti i nomi e cognomi dei ragazzi che la bullizzano e questa scritta 'la vera bellezza in una donna non è quella esteriore, ma quella interiore. Mi avete distrutta e ho cominciato a non reggere più. Perdonatemi papà, mamma e Charlie, vi voglio bene e mi ricorderò per sempre di voi, perdonatemi se non vi ho detto nulla, vi voglio bene e ve ne vorrò sempre anche lassù'»

«mi dispiace Charlie» ci abbracciammo

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Don't escape me anymoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora