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«va bene Ambar, io sono Elena. Vedendo la tua età non credo tu abbia voglia di giocare con dei bambini, dovresti avere la stessa età di Charlie»

Il ragazzo appena arrivato attacco il bottone.

«io ho 15 anni, sono qui per aiutare Elena, è mia cugina e lavora qui e io l'aiuto il più possibile, faccio quel che posso»

«io ho un anno in meno»

Da lì io e Charlie cominciammo a parlare.

Scoprimmo di aver molte passione e cose in comune.

«Ambar sei qui?» domandò mia madre aprendo la porta preoccupata per non aver più visto.

Li avevo detto che avrei accompagnato solo Zoe e poi sarei risalita nel salone centrale dove lì mi avrebbero aspettato.

«si è qui con sua sorella, mi sta aiutando insieme al mio aiutante » rispose Elena tranquillizzandola vedendola agitata

«ah, va bene grazie, quando siete stanche tornate pure in camera»

«va bene mamma» rispose mia sorella mentre io ero impegnata a parlare con Charlie

Arrivate le 23.00 di sera, tutti i bambini che c'erano lì erano ormai andati via tutti, rimasi da sola con Charlie, mia sorella ed Elena.

Io e Charlie aiutammo Elena a mettere a posto tutta la stanza, mentre Zoe era impegnata a ridisordinarla tutta.

«ci vediamo domani qui?»

«va bene» li sorrisi e andai insieme a mia sorella nella nostra camera.

La sera dopo, dopo aver cenato, fui stata la prima a chiedere ai miei se potevo andare in sala animazione, addirittura lo chiesi prima di mia sorella.

Trascinai mia sorella per il braccio verso la sala per avere una scusa per restare.

«eccovi ragazze, siete arrivate in tempo, stiamo per cominciare un quiz, stiamo facendo delle coppie per non giocare da soli e far sì che vi aiutate a vicenda. Vi va di partecipare anche voi?»

«siii» rispose mia sorella eccitata

«va bene. Tocca a te Charlie a scegliere il tuo compagno o la tua compagna di squadra»

«perfetto, ehmm... Scelgooo... Ambar»

Mi ha fatto molto piacere sentirli dire il mio nome, speravo lo dicesse e per fortuna è successo.

«chissà perché!» disse sorridendo e alzando il sopracciglio, l'amico di Charlie.

Io e Charlie ci sedemmo vicini, mentre giocavamo lui mi mise una mano sul ginocchio vedendomi tesa per qualcosa che nemmeno io sapevo.

Forse stare vicino a lui mi rendeva così?!

**************************

Passò ormai una settima in quel hotel e l'amicizia e la sintonia tra me e Charlie non finiva più, anzi aumentava sempre di più.

Era il mio ultimo giorno di vacanza ed era epifania.

Per questa festa nazionale, l'hotel organizzò una cena in un solo tavolo, per tutti i bambini che andavano ad animazione.

Io sapendo che Charlie ci sarebbe andato, ovviamente accettai.

Volevo passare al meglio l'ultima serata insieme a lui.

Charlie arrivò dopo 5 minuti dall'inizio della cena, si fece attendere insomma.

Si era messo in tiro, per l'occasione si era messo gel nel capelli e camicia azzurra, mentre io mi ero messa un semplicissimo vestito rosso.

Charlie mi guardò sorridendo e alzando la testa come per salutarmi, senza però dirmi nulla.

Si mise seduto di fianco a Max, il suo amico, io, invece, ero davanti a lui.

«come va con la tua ragazza Charlie?» domandò Elena a suo cugino

«male, non sono più innamorato di lei, non provo più gli stessi sentimenti di una volta, mi piace un'altra»

«chissà chi!» disse Max sorridendo e sbirciandomi con la coda dell'occhio.

Credo non voleva che lo vedessi, ma lo notai subito.

«ahia! Ti conviene essere onesto con lei, non è bello venirlo a scoprire da soli» rispose a Charlie, Elena

Finita la cena Charlie si avvicinò a me

«tieni, questo è per te» disse allungandomi una piccola scatolina

«ma Charlie, non dovevi!»

«tranquilla, è un regalo da niente, sò che ti piacciono le caramelle così ti ho preso questa scatola, piccola, ma molto capiente con 20 diversi tipi di caramelle»

«grazie»

«di nulla» mi sorrise

«facciamo una foto tutti insieme?» disse Elena raccogliendo tutto il gruppo d'animazione.

Charlie mi prese per mano e mi portò in mezzo a tutto il gruppo per fare la foto.

Rimasimo per mano fino alla fine della posa.

«allora... Così domani te ne vai?»

«ehm..si»

«a che ora parti?»

«appena dopo colazione»

«io sarò lì allora» mi sorrise e io feci lo stesso.

La mattina finita la mia colazione abbondante come tutte le mie colazione in hotel con il buffet, andai in camera a prendere le valigie e scesi alla reception per aspettare che i miei pagassero, ma soprattutto per aspettare Charlie per salutarlo l'ultima volta.

«andiamo Ambar?»

«possiamo aspettare altri 10 minuti? Sto aspettando una persona»

«va bene» rispose mia madre forse avendo intuito la situazione.

Aspettiammo altri 10 minuti, i minuti volavano come non mai, ma Charlie non arrivò mai.

Mi stavano arrivando i lacrimoni agli occhi, non poterlo più vedere era terribile, mi ero innamorata a soli 14, mi ero follemente innamorata a 14 anni.

ECCO VOI IL SECONDO CAPITOLO DI "DON'T ESCAPE ME ANYMORE".
VI STA PIACENDO?

VI FARÓ UNA DOMANDA ORA... SECONDO VOI, È POSSIBILE INNAMORARSI FOLLEMENTE A SOLI 14 ANNI??
AGGIORNERÒ PRESTO❤️❤️

CIUUUUUU❤️

Don't escape me anymoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora