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*29 febbraio 2017*

«veloci, prendete le valigie che le andiamo a caricare in macchina e partiamo»

Anche quell'anno io e la mia famiglia facemmo una vacanza 'pausa' invernale.

Tutti gli anni la facevamo per sfuggire da scuola e lavoro e riposarci un po', e io sinceramente preferivo andare a scuola.

Non ero la solita ragazzina che la odiava così tanto da essere felice quando finiva o quando c'erano le vacanze pasquali e natalizie, mi piaceva andare a scuola, stare con gli amici mi rendeva la giornata più felice che mai.

Ero bravina, non ero la ragazza nerd con tutte le materie con il dieci e lode, ma la media tra il sette e l'otto mi bastava.

«Ambar porta in macchina anche questa, per favore » mi disse mia madre allungandomi la sua valigia

Quell'anno andavamo in montagna, ma d'altronde come tutti gli anni, in inverno al mare non è che si può fare un gran ché, ma anche d'estate, che di solito noi andavamo sempre al mare, io ero l'unica a preferire la montagna.

Partimmo per la montagna intorno alle 6.00 di mattina presto, così da evitare il più possibile il traffico.

Il viaggio durò 4 ore, ma poi vedendo il panorama n'era valsa la pena.

Era pieno di neve il posto e l'unica cosa negativa per me era non saper ne sciare ne andare sullo snowboard.

«buongiono signori, com'è andato il viaggio?»

«bene, bene, non abbiamo trovato tanto traffico» disse mio padre al receptionist

«la vostra camera è già pronta, è al terzo piano, la numero 304» ci allungò la chiave elettronica, ci salutammo e andammo verso l'ascensore

Era bellissima, una delle camere d'albergo più bella che io abbia mai avuto.

Era a 2 piani, nel piano sotto c'era il letto mio e di mia sorella con un piccolo bagnetto, le scale per andare di sopra era tutte di legno, e la camera dei miei genitori aveva un bagno con la vasca idromassaggio.

La cosa più noiosa secondo me di tutte le vacanze, era disfare le valigie e mettere tutto apposto, al posto di andare nella piscina dell'albergo a fare un bel bagno caldo o fare una passeggiata fuori e vedere il paesaggio montano.

«bella no?» domandò mia madre sorridendo

«bella mamma» rispose mia sorella Zoe

Finito di mettere apposto, siamo andati in giro per il paese.

Era fantastico, mai visto un paesaggio del genere.

C'era una fontana tutta di ghiaccio nel centro città, una cascata un po' più lontano da lì e tanti piccoli sentieri uscendo dal paese.

Dopo 3 ore di passeggiata ritornammo in camera per metterci il costume per andare in piscina.

La piscina era all'ultimo piano, nel piano più in alto.

Era piccola, aveva la vista fuori grazie alle vetrate di vetro che aveva, potevo guardare la neve che cadeva fuori mentre io ero dentro l'acqua calda, la stanza era tutta di legno, c'era poca luce questo permetteva di avere un' atmosfera tranquilla e rilassante.

A quell'ora non c'era bambini piccoli che sghignazzavano e che disturbavano, l'unica bambina piccola che c'era era mia sorella, ma era abbastanza tranquilla e quando doveva dirci qualcosa parlava sottovoce per non rovinare l'atmosfera.

Finito il bagno il piscina, filai in camera a farmi una doccia per togliere tutto il cloro della piscina, poi andammo tutti a cena

C'era l'antipasto al buffet, mentre per il primo e secondo c'era il menù a scelta che noi avevamo visto e scelto cosa mangiare la stessa mattina d'arrivo.

Come primo optai per dei ravioli, il mio piatto preferito, amavo la pasta ripiena, per secondo presi solo delle patate al forno e, infine, come dolce, optai per la mia amata cheesecake.

«mamma, mamma posso andare dall'animatrice» chiese insistentemente mia sorella

«si tesoro, ma vacci insieme a tua sorella»

«non ci vado dall'animatrice, non sono piccola , ho 14 anni»

«va beh allora la accompagni solo poi torni qui»

Sbuffai, presi per mano mia sorella e la trascinai fino al piano di sotto, dove c'era la sala d'animazione.

Era una stanza lunga e piccolina, il pavimento era tutto ricoperto da un tappeto morbido e colorato, c'erano tavolini, puf colorati e in una parte del muro c'era una vetrata di vetro che mostrava la sauna che c'era in quel piano terra.

«buonasera ti lascio mia sorella a giocar...» non feci in tempo a finire la parola che una voce mi sovrappose

«Ecco Elena, ti ho preso la federa»

Era un ragazzo più o meno della mia età, aveva occhi azzurri e capelli neri, magro e leggermente più alto di me.

Rimasi quasi spiazzata vedendolo.

Era al quanto bello per essere un ragazzo della mia età, non perché a quell'età non c'erano tanti ragazzi belli, ma tutti quelli che conoscevo io non erano così affascinanti come lui.

Non credevo che un ragazzo così bello come lui e della sua età, potesse andare in una stupida sala giochi per bambini

I ragazzi di quell'età che conoscevo io, erani tutti sboroni, pensano tutti di essere chissà chi e farsi vedere facendo magari delle vere e proprie stronzate.

Lui, invece, era lì.

«va bene, dimmi solo il tuo nome e puoi andare» disse l'animatrice rivolgendosi a me

«ehm... Ripensandoci, ho voglia di restare, almeno per un po', per vedere che si fa ad animazione. Comunque sono Ambar»

BUONGIONISSIMO Friends, ECCO A VOI IL PRIMO CAPITO DELLA MIA SECONDA STORIA SU WATTPAD.
QUESTA STORIA RACCONTA IN PICCOLE PARTI UNA MIA VACANZA REALE CON UN INCONTRO SPECIALE. HO INCONTRATO UN RAGAZZO IN QUESTA VACANZA E ME NE SONO REALMENTE INNAMORATA, FINITA LA MIA VACANZA CI SIAMO PERSI, IO NON MI RICORDO PIÙ TANTO DI LUI E LUI NON SI RICORDERÀ NULLA DI ME. IN QUESTA STORIA RACCONTERÒ UNA FINE INVENTATA, QUINDI IL FINALE È SOLO IL FRUTTO DELLA MIA IMMAGINAZIONE. CI TENEVO TANTO A RACCONTARE QUEL CHE MI È SUCCESSO. SPERO VI PIACCIA QUESTA NUOVA STORIA. AGGIORNERÒ PRESTO PROMESSO 😊❤️

CIUUUU ❤️

Don't escape me anymoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora