CAPITOLO 5

506 30 10
                                    




Inizio Aprile.

"Oh, metti sul 9 che fra poco inizia Accordi e Disaccordi e intervistano Conte."

È venerdì sera, un tranquillo venerdì sera durante una pandemia mondiale, e sono tutti e tre spaparanzati sul divano con un cartonato della pizza sulle ginocchia e una birra familiare ai piedi di ognuno. Rossella, Elena e Antonio: i tre dell'Ave Maria e gli unici tre stronzi, in Italia, a non aver osato minimamente fare la pizza fatta in casa con qualche strana ricetta presa da internet.

"Che palle, Ele, non passiamo guardare un film Marvel come le persone normali?" Replica Antonio, addentando una fetta della sua peperoni e salsiccia. La ragazza non lo ascolta nemmeno, ormai ha già cambiato canale. Il programma inizia dopo qualche minuto e, senza neanche troppi convenevoli, fortunatamente, i due presentatori iniziano il collegamento con Palazzo Chigi. Con quella divisione dello schermo, dovuta alla videointervista a distanza, sembra di guardare una puntata de' Le Iene e a Rossella viene quasi da ridere per quel bizzarro accostamento mentale.

"Certo che tra Scanzi, Sommi e Conte, non capisco chi sia più bono." Commenta Elena, dopo l'ennesimo sorso di birra.

"Ma ti rendi conto che stanno parlando di una situazione a dir poco tragica e tu preferisci concentrarti sull'aspetto estetico dei tre? E poi dici che siamo noi uomini, bah, ma chi cazzo vi capisce..."

Rossella è immersa nel silenzio, invece, con gli occhi puntati sullo schermo. Ascolta attentamente le parole dei tre interlocutori, ma non può fare a meno di concentrarsi sulla persona posizionata al centro: il presidente. Ormai dovrebbe essere abituata a vederlo in TV, soprattutto in quel periodo. Tra conferenze stampa, interviste, apparizioni nei vari TG; il Presidente Conte è diventato parte integrante della vita di milioni italiani, è un po' quello zio cagacazzi che ti viene a trovare ogni domenica per farti domande scomode, ma a cui alla fine ti ci affezioni. Ma per Rossella è diverso, le fa sempre uno strano effetto vederlo, le procura quasi imbarazzo. A fatica riesce a scindere il politico dall'uomo, Conte da Giuseppe; è praticamente impossibile.

L'intervista è agli sgoccioli, gli fanno un'ultima domanda: il momento più difficile dall'inizio dell'emergenza. Conte inizia a rispondere con una calma inaudita, ma improvvisamente irrompe l'altra parte di sé e mostra la fragilità di Giuseppe. Rossella si ricompone, dopo aver avuto un mezzo sussulto, e lo scatolo della pizza per qualche secondo rischia di cadere. Vede il volto di quell'uomo contrarsi in una smorfia costipata, la voce spezzarsi, mentre a stento trattiene le lacrime; sta parlando dei morti. Morti che non sono solo numeri, ma persone, migliaia di persone che avevano una vita normale, una famiglia, una quotidianità; e Rossella si sente incredibilmente impotente davanti a quell'immagine. Antonio sembra notare subito il cambiamento nella sua padrona di casa e spegne immediatamente il televisore, preso da un insolito slancio di empatia.

"Tutto bene?" Chiede con voce preoccupata e la donna annuisce mestamente. "Vuoi rimanere sola?" Continua, mettendole la mano su una spalla. Rossella nega.

"No, mi fa bene stare con voi." Ed è davvero sincera nel dirlo. Tutta quella situazione di merda è sopportabile solo grazie a loro, questo lo deve ammettere.

"Ti va di continuare a raccontare quella storia?" Domanda Elena con voce leggermente timorosa per paura di aver toccato un tasto dolente. E Rossella, dopo un profondo respiro e dopo aver ripreso un po' della sua lucidità, dà di nuovo luce ai suoi ricordi.

Dopo quel famoso 20 agosto e le tanto discusse dimissioni del Presidente del Consiglio, passarono diversi giorni, forse settimane. Conte fece cadere il Governo, come ben sapete, ma già un altro si presentò sotto i suoi occhi. Era un circolo vizioso che non finiva mai, soprattutto per lui. Lasciata alle spalle la coalizione di destra con i vari porti chiusi, legittima difesa e famiglia tradizionale, una nuova prospettiva si era presentata davanti a lui: la coalizione con i partiti di centrosinistra. Perfetto, voi direte, finalmente potrà governare con persone competenti e che hanno a cuore il bene del Paese e non solo; invece no, neanche in quel nuovo impasto di partiti, Conte riusciva a trovare un attimo di pace.

La favorita del PresidenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora