CAPITOLO 23 - FINALE

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Da bambina le dissero che poteva diventare qualsiasi cosa nella vita: medico, avvocato, ingegnere... qualsiasi cosa. Nella sua famiglia di certo le possibilità non mancavano, la sua famiglia vanta una grande tradizione di persone laureate, abituate allo studio e al sacrificio sui libri. I suoi sono entrambi professori di liceo, ormai in pensione, ed entrambi riponevano, in lei e suoi fratelli, la speranza di poterli vedere un giorno con uno stralcio di laurea e una professione degna di loro. Il risultato alla fine è stato che i suoi fratelli sono diventati ciò che volevano, il primo ingegnere e l'altro un chimico, mentre lei è andata controcorrente, scegliendo di essere una semplice e banale parrucchiera. E dire che sua madre voleva che diventasse una commercialista. Lei, Rossella, commercialista? Piuttosto che stare in mezzo ai numeri si sarebbe fatta rinchiudere in una stanza, senza alcuna via d'uscita, con Gasparri. Oddio, forse quello sarebbe troppo persino per lei. Rossella non era mai stata portata per i libri, non per quelli di scuola almeno, perché per il resto era sempre stata una avida lettrice, anche di libri impegnati. Non amava stare ferma nel banco ad ascoltare ore ed ore di spiegazioni da cui lei non traeva nessun insegnamento. Era fatta così. Ha sempre odiato i professori, perché i suoi genitori sono professori, le persone che le rendevano la vita difficile a scuola erano dei professori, suo fratello è poi diventato un professore e anche i suoi cugini sono professori. Tutti professori. E guarda caso, la vita le aveva fatto l'ennesimo scherzo di pessimo gusto, perché anche l'uomo che le ha rubato il cuore in maniera inesorabile è un professore.

Giuseppe, ma cosa mi hai fatto?!

Non prova più rabbia nei suoi confronti, forse per lui non l'ha nemmeno mai provata. È stata più una rabbia rivolta a sé stessa, alla sua incapacità di affrontare le cose da persona matura; e questo è successo sia a giugno, quando l'ha lasciato la prima volta, sia a dicembre, quando è fuggita da lui senza nemmeno guardare indietro. Poi quella rabbia è diventata rassegnazione, poi consapevolezza e, infine, forza.

Rossella ora è una donna forte, che ha accettato di amare, nel bene e nel male. Lei che aveva sempre avuto paura d'intraprendere relazioni importanti, per timore di perdere la propria indipendenza, è entrata a patti con sé stessa ed è riuscita ad essere finalmente serena.

Giuseppe, tu mi rendi felice, ma non mi rendi serena. Ricorda ancora bene quella frase che gli disse quella mattina di Dicembre.



"Sta per iniziare il TG, cambio?"

"No, no. Lascia pure che dovrebbe esserci la diretta del Presidente dal G20."

Sono tutti e tre seduti sul divano, pronti a vedere una diretta di Conte alla TV, come ai vecchi tempi, durante la quarantena. Il tempo da allora è passato, molte cose sono successe, forse l'unica cosa che non è mutata è quella sensazione di trepidazione, mista a fomento, che precede ogni comparsata televisiva di Giuseppe Conte. Rossella sorride malinconicamente all'idea di poterlo rivedere almeno lì, attraverso un schermo di un televisore, ma si accontenta, perché è comunque una vittoria poterlo vedere senza provare quel lacerante rimorso di non averlo. È una donna diversa, ora.

Il telegiornale parla dell'incontro che ha avuto il presidente, in mattinata, con i vari i presidenti e capi di Governo dei Paesi invitati, e viene mostrato il volto di Giuseppe che sorride felice, mentre sfoggia con orgoglio il suo naso tumefatto.

"Scusami, Rossella, ma io lo amo." Commenta Antonio. "Non si è neanche impegnato a coprirlo, è un grandissimo."

"Su Twitter è scoppiato il delirio." Aggiunge poi Elena. "Sono usciti, da stamattina, un botto di meme su di lui e sul fatto che fa a botte come i gangster nei peggiori bar di Roma."

La favorita del PresidenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora