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Gli fece scivolare una mano lungo la schiena, le parole sembravano fermarsi in gola.

Era consapevole che il futuro di entrambi dipendeva da quello che avrebbe detto in quel momento.

Park Jimin non era il ragazzo da sciogliersi in lacrime per delle cazzate. Anzi.

Yoongi l'aveva sorpreso diverse volte a lottare nel tentativo di trattenere le lacrime.

Bestemmiando tra sé e sé e sperando che non si trattasse di un trucco, si sdraiò sul letto e sollevandolo delicatamente, lo appoggiò al suo petto.

Jimin si irrigidì e tentò di liberarsi.

"Che cazzo stai facendo?"

Yoongi sentì stringere il cuore sentendo quella voce incrinata e preferì non indagare sul perché di una reazione simile. L'unica cosa che valesse la sua concentrazione era trovare il modo di farlo smettere di piangere.

Il menta strinse la presa tenendolo stretto a se, impedendogli di fuggire.

"voglio sapere che cosa ti ha sconvolto tanto?" domandò con voce calma "Credevo che una buona notizia su tuo padre ti avrebbe rallegrato!"

"Ovvio che sono felice che papà sia vivo" mormorò.

Yoongi accarezzo quella chioma rossa constatando la veridicità delle sue supposizioni.

"È Davvero morbida come sembra"

Le ciocche rosse di attorcigliarsi alle sue lunghe dita come se volessero aggrapparsi a lui, a differenza del loro proprietario, che stava facendo di tutto per evitare ogni contatto.

"Allora che motivo avresti di piangere?"

Avrebbe dovuto capirlo subito, nel preciso istante in cui le sue labbra fecero fuoriuscire la domanda Jimin trattenne bruscamente il respiro.

Invece fu soltanto il grido stridulo che seguì a dare al menta la misura precisa della sua rabbia.

Il rosso era incazzato nero.

"Hai anche il coraggio di chiedermi perché stia piangendo?"

Il rosso prese a tempestare il petto di pugni costringendo il menta a stringersi nelle spalle "Lasciami andare subito!"

Yoongi esitò per un istante e questo gli fece guadagnare una testata sul mento da parte del rosso che sentendo allentare la presa su di sé saltò in piedi e mise più distanza possibile tra lui e il maggiore.

"Continuo a non capire!" bofonchiò Yoongi massaggiandosi il mento e aprendo più volte la bocca per controllare che non ci fosse nulla di rotto.

"Devo elencarmi tutti i torti che mi hai fatto?" ringhiò Jimin.

"Oh si ti prego fatelo!" lo esortò ironicamente Yoongi.

"Mi hai rapito, il giorno del mio fidanzamento a casa mia!!"

"Colpevole" concordò il menta iniziando a pentirsi dell'azione fatta "continua"

"Mi fai trasportato come un sacco di patate sulla tua stupida bagnarola!"

Jimin aveva iniziato a camminare su è giù per la stanza e se il suo viso teso aveva un'espressione gelida le mani tradivano l'accozzaglia di emozioni che si ritrovava a dover gestire.

"Mi hai obbligato a viaggiare per giorni senza nemmeno un cambio e in più ho dovuto prendermi cura di te!" concluse Jimin fermandosi di colpo e puntando un dito contro di lui.

Yoongi iniziava a trovare divertente quella situazione.

Un sordo avrebbe potuto seguire quella conversazione e comprenderla perfettamente in quanto tutte le parole che sgorgavano da quelle labbra carnose erano accompagnate da una miriade di gesti.

SOLE DI MEZZANOTTE  [_《Y○○NMIN》_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora