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Il sole stava tramontando e in lontananza le luci notturne della città si stavano svegliando.

Jimin, in piedi sotto l'arco che delimitava la zona notte dal piccolo soggiorno, contemplava soddisfatto il frutto del suo lavoro di tre giorni.

Quella stanza da letto al secondo piano era decisamente meglio della precedente e la preferiva alla camera di Yoongi.

Al solo pensiero del menta, un brivido gli corse lungo la schiena.

" Signor Min...Yoongi...mio marito"

"Chissà dov'è adesso?"

Il suo sguardo corse sulla calotta di luce che ricopriva la città.

"Perchè non è ancora tornato alla villa?"

Jimin si schiaffeggiò una guancia.

"Porca Puttana Jimin riprenditi!" si accusò

"A te non te ne frega un cazzo di quel mafioso arrogante e testa di cazzo!"

"Si ma i suoi baci ti piacciono davvero molto!"

"Zitta coscienza di merda!"

Era vero, quelle labbra gli piacevano molto ma gli piaceva ancora di più poter dormire in quella stanza perfettamente pulita e ordinata, con quelle coperte che sapevano di pulito, senza doversi preoccupare di rimanere sveglio per controllare i movimenti del menta e cercare di intuire le sue intenzioni.

L'assenza di Yoongi gli aveva reso più facile il suo ruolo di "castellano".

Il menta doveva essere realmente cieco se non vedeva in che condizioni era la villa e di come per Hattie fosse impossibile tenere tutta la casa in ordine e pulita.

In assenza del signor Min Hattie e Jimin erano riusciti a creare un'ottima squadra di lavoro e giardinieri, camerieri e gli uomini della sicurezza erano riusciti a sistemare la casa da cima a fondo in tre giorni.

Solo un uomo aveva sollevato obiezioni ma Jimin era riuscito a con un unico sguardo a ridurlo al silenzio.

In quei giorni aveva messo in pratica tutte le metodologie che sua madre aveva applicato alla loro casa in tutti quegli anni.

"Signor Park, vi serve altro?" chiese Hattie affacciandosi alla porta della camera.

"No No Hattie. Vai pure a casa, prima che faccia buio." disse Jimin con un sorriso soddisfatto sul viso "Fatti accompagnare da uno degli uomini!"

Jimin si avvicinò alla finestra e guardo Hattie salire su uno dei suv neri della sicurezza ed allontanarsi verso la città.

Con lentezza guardò l'orologio digitale sul comodino.

"Le dieci e mezza!" mormorò Jimin annusando la maglia per poi storcere il naso disgustato "Doccia!!!"

Con lentezza si tolse la maglietta e i pantaloni mentre entrava nel bagno interno alla stanza.

Lasciando gli abiti sul pavimento aprì la doccia e aprì l'acqua.

Quando il vapore caldo inondò il bagno si tolse i boxer e si infilò nel box in vetro lasciando che l'acqua calda accarezzasse i suoi muscoli indolenziti.

Rimase fermo sotto il getto dell'acqua e si rilassò completamente.

Dopo aver terminato la doccia si legò un asciugamano in vita ed uscì.

In quei giorni fortunatamente, era riuscito a recuperare alcuni vestiti qua e là per la casa.

Si trattava di abiti sportivi, maxi maglie, canottiere, t-shirt, pantaloni della tuta e pantaloncini.

SOLE DI MEZZANOTTE  [_《Y○○NMIN》_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora