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"Signor Park Min?"

Prima che avesse del tutto aperto gli occhi, le tende della camera vennero aperte e un fiotto di luce invase la stanza abbagliando e risvegliandosi completamente Jimin.

Ci mise seduto sul letto e osservò tra le palpebre socchiuse, una donna che si affaccendava nella stanza scrollando il capo e dando voce al suo disappunto.

"Ma io mi chiedo; dove aveva la testa del signor Min?" bofonchiò "Portare qui il suo fidanzato, con la villa in simili condizioni, è un insulto imperdonabile", proseguì raccogliendo da terra gli indumenti del menta aggiungendo alla pila "E sistemarvi in questo tugurio di stanza poi! Meriterebbe una bella strigliata,!"

Il ragazzo sollevò il mucchio da terra e si avvicinò al letto.

"Ma non preoccupatevi, sistemerò io le cose. Aspettate che venga a saperlo la signorina Min. Avete fame? Sono sicura che la cucina a quest'ora sia già in pieno regime"

Lo stomaco di Jimin gorgogliò, fornendo una risposta molto chiara a quella domanda.

"Che stupida che sono! Ma certo che avete fame" la ragazza si diresse alla porta "Tornerò immediatamente con la vostra colazione".

Ancora rincoglionito dal sonno, Jimin la richiamò.

"Chi sei tu?"

"Mi chiamo Hettie, signore!" rispose la ragazza fermandosi sulla porta "Il signor Min è passato dalla città questa mattina presto prima di andare al Club. Si è fermato alla pasticceria e ha incaricato il fattorino di portarvi la colazione. Mi è stato chiesto di prendermi cura di voi fino al suo ritorno. Ora con il vostro permesso signore vado a prendere la vostra colazione e poi potremmo stilare la tabella di marcia giornaliera per la casa"

"O-Okey!"

Jimin si alzò dal letto e si passò la mano tra i capelli arruffati chiedendosi a quale tabella di marcia si riferisse la ragazza.

L'odore di chiuso e la polvere di quella camera lo fecero tossire.

"Mamma si sarebbe messa ad urlare" mormorò tra un colpo di tosse e l'altro.

Si avviò verso il bagno e scopre con piacere che l'occorrente per una doccia e la cura del corpo era riposto ordinatamente in un mobiletto sopra ai lati dello specchio sul lavandino.

Quando rovistando nelle colonnine vide la differenza tra le due capì che ad occuparsi di ciò non era sicuramente stato Min Yoongi.

Hattie fu di ritorno con la colazione proprio mentre Jimin finiva di indossare i pantaloni neri e la maxi maglia gialla.

La ragazza poggiò sul letto il breakfast desk ed uscì dalla stanza lanciando uno sguardo di scuse al rosso. Solo allora Jimin si accorse che fuori dalla porta c'erano due uomini della sicurezza a guardia della porta.

I due si scambiarono uno sguardo d'intesa e il più grosso dei due scivolò dentro la stanza chiudendosi la porta alle spalle.

"E' una vergogna che il signor Min non vi permetta di avere compagnia" mormorò uno dei due uomini entrando nella stanza "Io non lascerei mai sola una persona così speciale!" disse avvicinandosi minacciosamente a lui.

"Speciale? Che cazzo ha raccontato quel coglione?"

Jimin si avvicinò al letto e prese il coltellino da burro che vi era sopra. Non era un'arma letale ma era sempre meglio di nulla

L'uomo gli si fece ancora più vicino incombendo su di lui dall'alto della propria mole.

"Dai dolcezza" disse a pochi centimetri dal suo viso "Non dirmi che non preferiresti avere dentro di te un vero uomo, che ti tenga al sicuro e al caldo, piuttosto che uno sbarbatello che dopo averti scopato un po' ti molla qui tutto solo!"

SOLE DI MEZZANOTTE  [_《Y○○NMIN》_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora