Jimin scese di corsa dal letto e si vestì il più in fretta possibile.
Con la camicia ancora slacciata e i capelli in disordine, aprì la porta e mise fuori la testa tendendo l'orecchio.
Il rumore degli spari fuori la villa pareva attenuarsi, come se ci fossero sempre meno uomini a sparare.
Ansioso di conoscere il risultato di quell'attacco, Jimin fece un passo fuori dalla porta e subito si arrestò.
Due voci maschili stavano discutendo, una rabbiosa e l'altra gelida.
Non aveva bisogno di conferme per sapere che la seconda voce più ferma e controllata era quella di Yoongi.
Addossandosi al muro, si avvicinò lentamente verso alle scale.
"Ridammi il mio uomo Min!"
Jimin si morse a sangue il labbro, per impedirsi di urlare.
Zitao era arrivato.
Prima ancora di suo padre!
C'era davvero qualche cosa che non andava.
Come aveva spiegato al maggiore, era decisamente improbabile che suo padre avesse affidato ad altri una questione del genere, dopotutto si parlava di suo figlio.
E molto strano era pure il fatto che avesse messo a disposizione i suoi uomini.
Jimin non era disposto a credere che avesse rinunciato a venire di persona.
Non era da lui consentire ad altri di prendere il suo posto.
Jimin si sistemò la camicia e si sistemò alla meglio i capelli e raddrizzatori per bene iniziò a scendere le scale.
"Non te lo ripeterò Min. Park Jimin appartiene a me!" sbraito Zitao
"Io non appartengo a nessuno!" osservò Jimin con tutta calma interrompendo quella discussione.
Il suo sguardo si posò sui due uomini al centro della sala, che si voltarono a guardarlo.
Yoongi sollevò lievemente gli angoli della bocca nel suo caratteristico sorriso che portava il cuore del minore a battere alla velocità delle ali di un colibrì.
Zhitao strinse gli occhi in due fessure con una strana espressione in volto.
Tuttavia fece un passo verso di lui sfoggiando un ghigno tutt'altro che autentico.
"Grazia a Dio stai bene" esclamò "Eravamo così preoccupati!"
"Eravamo?" chiese Jimin "Vedo che mio padre non è qui! Come sei arrivato prima di lui?"
"Ha avuto un inghippo alla società, arriva domani, io non potevo aspettare quindi sono venuto subito qui....ero così preoccupato Jimin!"
Sentire il suo nome pronunciato da quell'individuo gli fece venire la nausea.
E non credeva assolutamente alla storia dell'inghippo alla società.
"Alla Park's non succedono inghippi!"
Poiché il minore non parlava, Zitao avanzò di un altro passo
Jimin strinse le mani a pugno, che avrebbe volentieri stampato su quella faccia.
Fortunatamente tra il gruppo di spettatori emerse la testa bionda di Hoseok.
"Signore!"
La sua formalità di solito lo infastidiva, ma in quel momento e in quella situazione lo giudicò opportuno.
Jimin approfittò della sua presenza per porgergli una domanda che gli ronzava nella testa dal primo sparo.
"Gli uomini come stanno?"
STAI LEGGENDO
SOLE DI MEZZANOTTE [_《Y○○NMIN》_]
Fanfiction◇●◇●◇ L'unica cosa che conta per Yoongi è la vendetta, e Jimin è l'esca perfetta! Qual miglior modo di vendicarsi se non rapire il fidanzato del suo peggior nemico? ◇●◇●◇ Aggiornamenti Settimanali