𐠿𝘊𝘢𝘱.1𐠿

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Pov Tanc
Sto tornando a casa, come sempre imbottito di qualunque merda mi rifili lo spacciatore per pochi spicci.

Barcollo per la testa che mi gira ma continuo a pensare e riflettere, come ogni minuto del mio schifo di vita, a come ho fatto a finire così.

Non trovo una risposta da tempo ormai.

Arrivo finalmente davanti la porta della casa che condivido con i miei migliori amici. Gli stessi che spero stiano ancora dormendo.

Giro la chiave nella toppa ma appena apro la porta mi ritrovo scaraventato contro il muro dell'ingresso senza più la terra sotto i piedi e con qualcuno che mi tiene per il collo della maglietta e mi urla contro.

I rumori e le voci sono confuse, forse se tutto rallentasse capirei qualcosa ma intanto riesco a mettere circa a fuoco ciò che sta succedendo.

Lele che piange, Gian che mi guarda con un'espressione tra il preoccupando e l'indecifrabile tenendo un braccio sulle spalle di Lele per consolarlo e infine Diego che mi tiene sollevato da terra urlandomi in faccia qualcosa che non riesco ad apprendere.

In tutto quel casino riesco a percepire solo una voce dopo un po' di sbraiti di Diego.

G: Basta lascialo Diè, non risolvi niente così...

Mi lascia e io cado a terra per la poca stabilità che mi rimaneva, una mano mi si tende davanti, l'afferro e mi aiuta ad alzarmi, metto a fuoco la persona e capisco che è Gian.

Mi guarda dritto negli occhi e un brivido mi passa per la schiena, mi succede spesso quando io e lui ci guardiamo negli occhi, non so bene il perché sinceramente ma succede.

Mi stacco dal quel suo sguardo che non riesco a decifrare e vado a buttarmi nel mio letto nella camera che condividiamo io e Gian.

Non molto dopo entra pure lui in stanza.

G: Oi, come va?

T: Una merda, sento di dover sboccare l'anima ma non riesco

G: Di che merda ti sei fatto stavolta?

T: Un mix di tutto, non ricordo bene, so solo che me l'ha preparata Young

G: Fantastico direi...

Abbassa lo sguardo

G: Diciamo che fin quando non ti ficchi aria al posto di quella merda è tutto "apposto"... giusto?

T: Diciamo

G: Du dita?

T: Si ti prego non ce la faccio più

Mi aiuta ad arrivare al bagno e, come facevamo alle prime ubriacate pesanti, mi ficca due dita in gola per farmi rigettare.

Ci mettiamo entrambi seduti appoggiati al muro del bagno e appena mi riprendo un po' lo ringrazio.

T: Grazie bro...

G: Sempre stato qui e sempre ci starò per te

T: Gian...scusa!

Scoppio a piangere sulle sue gambe e lui mi accarezza i capelli.

G: Non ti preoccupare, non è nulla

T: Non è vero! Riesco a rovinare chiunque mi stia accanto, Emanuele è di la che piange tra le braccia di Diego e quest'ultimo è talmente incazzato con me che se non fosse per te io sarei già morto per mano sua eppure tu...tu sei sempre qui e non mi allontani mentre io sto solo rovinando la vita a tutti con la mia merda! Ma tu sei qui! Sei qui...
Gian vattene ti prego non voglio rovinarti...

Piango e piango fino ad allagargli i pantaloni di lacrime e fino ad addormentarmi.

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Numero parole : 550🔏

L'errore più bello ~ Gianedi🧡 {Completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora