𐠿𝘊𝘢𝘱.10𐠿

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Pov Tanc
Lele era stato la mia salvezza, il dolore era passato più o meno e gli sbalzi di umore per ora sono molto affievoliti.

Mi sono svegliato da poco ed è ormai pomeriggio, non ho fame per ora il corpo non richiede, sono solo in camera e diciamo che una doccia non mi farebbe così male.

Mi alzai e dopo aver fatto passare un lieve capogiro mi diressi silenziosamente in bagno.

Non so perché sperassi di non incontrare nessuno ma ho preferito così.

Mi spogliai e mi guardai per qualche minuto allo specchio con ancora i boxer indosso.

Si vedono le vertebre della spina dorsale...
Si vedono le costole...
Si vedono le anche...
Si vedono le scapole...

Non sono più lo stecchino che ero un mese fa, sono solo un mucchietto di ossa tenute su da non si sa quale miracolo...

Mi misi le mani tra il groviglio che avevo in testa e lo tirai, piegai, arricciai, sciolsi, strappai e tentai di sistemarlo in ogni qualsiasi modo; Rimaneva un groviglio di capelli secchi, ricci e intrigati fino alle radici.

Li stirai davanti agli occhi con le mani per poi togliermi i boxer e infilarmi in doccia. L'acqua calda mi bruciava i graffi e le sbucciature che mi ricoprivano la pelle,che oramai è fragile quasi come la mia anima, mi passava sui capelli afflosciandoli sulla mia testa e poi mi passava sugli occhi che io tentavo di aprire come a convincermi che in questo modo, sciacquandoli, il rossore provocato dalla droga potesse scivolare via come il sudore dalla pelle.

Presi il sapone di Gian e lo portai al naso per sentirne il profumo che, anche se difficoltosamente, riuscii a sentire per la prima volta dopo tempo, ormai le mie narici sono sempre occluse a causa delle polveri che assumo e non sento quasi mai odori nitidi ma adesso riuscivo a sentirlo quel poco che bastava per farmi capire che la mia amicizia con Gian...non mi basta, non la voglio, voglio altro.

Posai il suo sapone ma poi lo afferrai nuovamente e mi insaponai con esso, nella speranza di poter avere il suo profumo addosso per un po' poi presi il sapone per capelli e tentai di districare il più possibile il casino che mi viveva sulla testa.

La porta si aprì, pensavo di averla chiusa a chiave...
Riconoscerei la sua voce tra mille.

G: Oh scusa Tanc, non pensavo fosse occupato

T: Tranquillo

G: Ma perché c'è odore del mio bagnoschiuma e del mio shampoo?

T: Li ho fatti cadere per sbaglio, scusa...

G: Niente, scusa ti lascio solo

T: No...resta

Così fece, si mise seduto sul wc ed io ero un po' in imbarazzo perché aveva gli occhi fissi su di me, sul mio corpo scarne e la cosa mi metteva ansia.

T: Mi passi l'asciugamano per favore

Lo prese e aprì l'anta della doccia per passarmelo ma rimase a guardarmi con uno sguardo scioccato.

T: Non guardarmi così ti prego...

G: Tanc da quanto non mangi?

T: Boh, la roba mi fa passare la fame quindi non lo so

G: Stasera guai a te se non mangi, ti lego al tavolo finché non lo fai

T: Non ho fame Gian... dammi questo asciugamano

Glielo strappo di mano e me lo avvolgo in vita per poi soffermarmi un secondo sul mio riflesso nello specchio.

Lui mi si mette dietro e poggia le mani sui miei fianchi.

T: Non se n'è andato...

G: Cosa?

T: Il rossore degli occhi, so di essere stupido ma per un attimo ho creduto davvero che potessi lavarlo via...

G: Se ne andrà, datti tempo

T: Ne ho già bruciato troppo di tempo...

Una lacrima solca la mia guancia e la mano calda e candida di Gian si posa su essa per asciugarla, mi beo del suo tocco chiudendo gli occhi e poggiandomi leggermente su essa.

G: Ma, giusto per sapere,  il mio sapone è caduto a terra o sui tuoi capelli?
*ridacchia*

Mi pervade un brivido strano, come di consapevolezza, di colpa.

No non posso!

Mi stacco da dalla sua presa e esco dal bagno andando in camera, chiudo a chiave la porta.

G: Tanc apri la porta! Che succede?

Mi vesto ignorando i suoi richiami e poi mi chino sul "famoso cassetto" nel tentativo di aprirlo.

G: TANCREDI APRI QUESTA CAZZO DI PORTA O GIURO CHE LA SFONDO!

T: Dov'è la chiave del cassetto!?

G: E SECONDO TE SO COSÌ FESSO DA DARTELA!?

T: Dammi quella cazzo di chiave!

C'è silenzio per qualche secondo poi sento di nuovo la sua voce, ma più flebile.

G: Apri la porta Tanc...

C'è qualcosa che non va...

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Numero parole : 770🔏

Io 🤝 pensare di aver già pubblicato

Gente sono nei casini ho un blocco dello scrittore per entrambe le storie e ho da scrivere 5 capitoli arretrati, voglio morì 😵

~Fifi💗

L'errore più bello ~ Gianedi🧡 {Completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora